SUI RIMBORSI IRPEF AI LAVORATORI DIPENDENTI TERREMOTATI

Ecco un esempio di come la macchina burocratico – amministrativa è diventata  un pachiderma che si auto riproduce e autoalimenta a tal punto che ormai temiamo non riuscirà più a dimagrire anche a causa di una classe dirigente  troppo spesso inadeguata se non addirittura inetta, come pure di un mondo impiegatizio – certamente avvilito, mortificato e vilipeso – ma anche pesantemente appiattito ad un quieto, stanco e apatico lavorare e che non è mai riuscito a condizionare ne’ a  modificare la perversa macchina di cui è parte.
Questa breve premessa solo per raccontare la degenerazione e la vessazione che la burocrazia, attraverso i suoi dirigenti e impiegati, è capace di produrre –  forse con l’obbiettivo di scoraggiare? – in occasione di un banale rimborso IRPEF relativo al mese di aprile e maggio 2009 limitatamente ai lavoratori dipendenti residenti nel cratere terremotato.
Lunghi tempi di attesa all’Ufficio delle Entrate per presentare il previsto modulo –  forse il pachiderma burocratico ritiene che qualche lavoratore potrebbe non volere qualche decina di euro in più?  Eppure paradossalmente occorre fare richiesta   anche per l’ovvio.
Dopo le tante pretese riforme della Pubblica Amministrazione e dopo le tante pompose promesse di semplificazione e trasparenza,  sarebbe stato ragionevolmente ovvio e banale che quei lavoratori dipendenti  avessero ottenuto automaticamente il beneficio direttamente in busta paga piuttosto che produrre ripetutamente una documentazione complicata da ritrovare.
Quanti dipendenti, nello sconquasso del post-terremoto, hanno ritrovato e conservato  i cedolini del 2009? Da precisare: nel 2009 non c’erano ancora i cedolini on-line.
Passivamente tutte le lavoratrici e lavoratori dipendenti, con supina rassegnazione, continuano a  piegarsi ad ogni richiesta della Pubblica Amministrazione  di cui spesso fanno parte.
Sarebbe stato sufficiente che l’Ufficio delle Entrate si fosse messo in contatto con l’Ufficio del Tesoro per conoscere tutti i dati,  cedolini e CUD, necessari per la contabilizzazione del rimborso!
Nemmeno il sindacato, ed in particolare la CGIL di cui siamo iscritti, è stato capace d’intervenire in modo tale da  semplificare le procedure di una normale restituzione di tasse non dovute. E questo è tanto più grave perché, mentre da un lato ha perso ogni potere contrattuale dall’altro, in nome di una ipotetica crescita, grida per ottenere la riduzione delle tasse sul  lavoro piuttosto che pretendere gli aumenti salariali dei lavoratori.
Inoltre vale la pena rilevare come la vita degli abitanti del cratere sia diventata difficile, irrazionale, dissociata e schizofrenica per cui una Pubblica Amministrazione razionale ed efficiente sarebbe un gran sollievo per ogni cittadino di questo territorio.
L’Aquila, 20.11.2013
                                                          Alfonso De Amicis e Tina Massimini
                                                             (iscritti della CGIL – FP di L’Aquila)