Prc L’Aquila :” Con i mancati sfratti si è evitato un esplosivo disastro sociale”

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In relazione alla vicenda dei mancati sfratti, con conseguente accusa di danno erariale, che la Corte dei Conti attribuisce alle scelte del sindaco e di alcuni membri della giunta, tra cui il nostro assessore all’assistenza alla popolazione Fabio Pelini, il Prc ritiene che sia profondamente ingiusto addebitare la mancata corresponsione dei canoni a chi, tra enormi difficoltà, si è fatto carico di gestire una situazione complicatissima.

Con quasi un quarto della popolazione della città all’interno dei progetti C.A.S.E- Map  e molte altre persone sotto forme assistenziali alternative, riteniamo che la scelta di sfrattare migliaia di cittadini sarebbe stata esplosiva dal punto di vista sociale ed umano.

Tra l’altro l’attività portata avanti in questi mesi per recuperare le morosità sta avendo buoni riscontri senza causare il disatro abitativo che si sarebbe verificato se si fosse proceduto all’esecuzione delle ordinanze di sfratto. Infine, per correttezza di informazione, ricordiamo che la competenza in materia non è, e non è mai stata, ascrivibile alle deleghe del nostro assessore Pelini.

Goffredo Juchich
Segretario Comunale Prc
Enrico Perilli
Capogruppo Prc L’Aquila

Amore Liquido

alfons

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che bisogno abbiamo di rendere pubblico una relazione d’amore? L’eros
come afferma Levinas, “è diverso dal possesso e dal potere” l’eros è
“una relazione con l’alterità, con ciò che è assente dal mondo e
contiene ogni cosa che c’è… il phatos dell’amore consiste
nell’insormontabile dualità degli esseri”. La trinità costruita da
produzione illimitata, assoluta libertà e felicità senza restrizioni
ha formato una nuova religione: “Una Nuova Leonia”. Questa religione
ha fornito ai suoi fedeli  energia, speranza, vitalità e una falsa
virilità.

La soddisfazione illimitata di tutti i desideri non comporta
il vivere bene, ne è la strada per raggiungere la felicità o anche
soltanto il massimo piacere. Il sogno di essere padroni assoluti delle
nostre esistenze ha avuto fine quando ci siamo resi conto di essere
ingranaggi della macchina burocratica dello stato. Ingranaggi  dei
nostri pensieri, dei  nostri gusti  manipolati dai mezzi di
comunicazione di massa manipolati da un desiderio imposto dalla
commercializzazione di ogni di relazione e di vita. Lo stesso
progresso tecnico ha indotto paure e consenso verso un progresso
infinito ed incontrollato.Progresso tecnico piegato a risolvere
problemi di ogni sorte. Siamo vittime e protagonisti di questo
edonismo radicale e di un egotismo illimitato. Gli ultimi venti anni
la vita pubblica italiana è stata segnata da questi principi guida. La
vita pubblica e le “virtù” private sono state marcate dallo stile di
vita di Silvio Berlusconi. La politica ridotta a merce di scambio,
pubblicità marketing. “Meno si è, e meno si esprime la propria vita;
più si ha, e più e alienata la propria vita”. (Karl Marx). “Dicendo
essere o avere, non mi riferisco a certe qualità a sé stanti di un
soggetto… Mi riferisco a due fondamentali modalità di esistenza, a
due diverse maniere di atteggiarsi nei propri confronti e in quelli
del mondo, a due diversi tipi di struttura caratteriali, la rispettiva
preminenza dei quali determina la totalità dei pensieri, sentimenti
azioni di una persona”. (Erich Fromm -Avere o Essere?). La società di
classe trasformata nello stile di vita del “Grande Fratello o “Uomini
e Donne”. La nuova classe dominante è la prosecuzione del
“berlusconismo” senza Berlusconi.Nella passata società “solida” Nilde
Iotti simbolo di una generazione di donne che dovettero combattere per
la propria emancipazione in una società fortemente maschilista e
conformista visse la propria vita sentimentale e politica senza mai
violare la propria intimità. Visse il profondo amore verso Togliatti
senza egotismo e fuori da ogni vouyerismo. Lo stesso Togliatti
parlando del suo amore: “E’ una vertigine davanti ad un’abisso” guardò
alla relazione con Nilde Iotti fuori da ogni schema gossiparo
custodendo la relazione dentro la dualità dei due esseri,
contravvenendo anche ad un certo “conservatorismo” presente nel corpo
del partito. Dando una lezioni ai falsi miti del liberalismo fondato
molto ideologicamente sulle virtù salvifiche delle libertà
individuali.

Difesero più di altri l’intimità della persona a dispetto
della vulgata dell’epoca(ma come avviene sempre)che voleva i movimenti
collettivi come oppressori di ogni individualità. La nuova coppia in
antitesi al perbenismo della società italiana dell’epoca chiesero ed
ottennero l’adozione di un bambina Marisa Malagoli, sorella minore di
uno dei sei operai morti in uno scontro con le forze dell’oedine il 9
gennaio 1950, a Modena nel corso di una manifestazione operaia. La
nuova narrazione dell’edonismo e dell’egotismo infinito ha espulso dal
discorso vivo qualsiasi contenuto facendo percepire in nuova bellezza
ciò che svanisce.

 

Alfonso De Amicis

 

“Un’altra Europa con Tsipras”:” L’orrore continua in Palestina: fermiamolo!”

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L’orrore continua in Palestina: fermiamolo!
43 morti in due giorni a Gaza, un giovane palestinese bruciato vivo a Gerusalemme Est, migliaia di feriti, case distrutte in nome “della caccia al terrorista”: è questo il bilancio degli ultimi giorni della violenza israeliana contro il popolo palestinese e della rappresaglia al rapimento e all’uccisione di tre giovani israeliani.

Come delegazione italiana della lista “Un altra Europa con Tsipras” chiediamo che l’Unione europea interrompa immediatamente il suo complice silenzio, che condanni l’ennesima violazione dei diritti umani da parte del Governo israeliano e che si assuma la responsabilità politica di lavorare per un vero processo di pace che porti al’ unica soluzione possibile: due popoli, due Stati. Come gruppo della GUEe abbiamo chiesto alla conferenza dei presidenti del parlamento europeo che si discuta di tutto questo durante la sessione di Strasburgo della prossima settimana.

 

“Un altra Europa con Tsipras” Barbara spinelli, Eleonora Forenza e Curzio Maltese

“Il demone della paura”

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Nessuno può comprendere meglio di noi “terremotati” le folgoranti
spiegazioni circa la “Modernità Liquida,  da parte di Zygmunt Bauman.
Il demone della paura si è annidato dentro la società aquilana e dei
paesi limitrofi. Incerti, fragili insicuri non riusciamo a controllare
più nulla. Non siamo in grado di controllare né da soli, in tanti o
collettivamente il presente, o il prossimo futuro. Manchiamo di
strumenti che ci consentano di analizzare il nuovo orizzonte. La
“politica” invece di concorrere al ricongiungimento di un sapere altro
e di essere forma organizzata di contropotere, viceversa, essa stessa
costituisce una nuova forma di controllo e di servizio verso un
“Leviatano” sfuggente, apolide,  che noi comunemente chiamiamo
globalizzazione o “società aperta”. Questo spettro che si aggira nei
nostri paraggi in realtà ha la sembianza del “governo centrale”  dei
“poteri sovranazionali” che attraverso artifizi di parole, e di
complessi giuridici smantellano confini e certezze, esponendo la
società aquilana e non solo ai colpi del “destino”.

L’incontrollabilità di queste forze determinano la nostra condizione
comune, fissano la gamma delle nostre possibilità, dei nostri diritti,
gli spazi di libertà. Ci è stato strappato dalle mani qualsiasi
condizione di scelta.L’ insicurezza del presente e l’incertezza del
futuro alimentano le nostre paure.Il sistema di “governance”
sapientemente costruito subito dopo il sisma e successivamente
reiterato in altre forme è simile al perimetro di una grande
azienda.La “governance” è controllo, sistema politico di
sorveglianza.Il complesso delle ordinanze, dei regolamenti sono
sottodiscipline di questo nuovo ordine..Non si scappa non si sfugge
alle reti e maglie della retorica delle nuove disposizioni sulla
“efficacia e razionalità” delle spese sulla ricostruzione. Su tutte
queste nuove forme disciplinari delle amministrazioni al servizio
dell’austerità della spesa pubblica avete mai ascoltato critiche,
prese di posizioni, denuncie della “politica” locale? Il Consiglio
Comunale che si vuole sovrano su cosa discute? Obbediente
all’economicismo del nuovo secolo, somiglia più ad un condominio che
ad una assise pubblica. “Nelle trasformazioni e contraddizioni del
mondo contemporaneo le paure economiche, le discriminazioni sociali,
le violenze politiche e le derive tecnologiche, i cataclismi naturali
e le minacce criminali finiscono spesso per sovrapporsi e confondersi,
amplificandosi a vicenda, producendo panico angoscia negli individui.”
Ecco noi siamo in questo gorgo.

 

Alfonso De Amicis

Autonoma Sistemazione

alfonso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho perso il conto. Sono mesi che non percepiamo l’Autonoma
Sistemazione. Questioni burocratiche? Questioni burocratiche anche per
gli affitti concordati? Questioni burocratiche anche per la
ricostruzione? Ad ogni stormir di vento abbiamo bisogno di nuove
regole. Il PD è sempre in prima fila. Sono al potere nel governo
centrale, nella regione, al comune e tuttavia e come se fossimo al
punto di partenza. Campioni di neolingua. Molti di noi hanno stipulato
una sorta di “contratto con lo stato” nella speranza che tale
contratto avesse una sua validità, una sua efficacia. “Il Centro-12
agosto 2009 pagina 02 sezione: ALTRE.

L’Aquila. Tredicimila moduli protocollati, di cui 11.274 gia “letti” e
acquisiti nel “data base” della Protezione Civile. Sono questi i dati
della partecipazione al censimento attuato per conoscere le necessità
e le apettative di chi abitava in case classificate E,F oppure in
“zona rossa”. Dichiarazioni, quelle già elaborate, che fanno
riferimento a circa 28mila persone. Un numero destinato a salire, ad
operazione completata, a quota 32mila. Chiarissimo il risultato:il 68%
degli sfollati punta sugli alloggi del progetto case. Solamente 374
hanno indicato la preferenza in affitto nel cmune dell’Aquila, o in
quelli limitrofi, a spese dello stato. Gli altri, ovvero 3.025 nuclei
familiari, hanno visto nell’autonima sistemazione la soluzione più
rispondente alle loro esigenze…..Un dato che da solo può bastare a
sfatare paure e pregiudizi. Il 67% dei moduli raccolti si riferisce a
case di proprietà; il 16% è relativo ad abitazioni in affitto, il 5% a
residenti in alloggi popolari, mentre il 12% ad altre tipologie di
insediamento”.

Come si evince tutti conoscono e conoscevano lo stato
dell’arte. Politici e giornalisti. Se ci sono e ci sono stati
approfittatori e malfattori è compito delle istituzioni preposte
scovare i furfanti. Gli altri, che si sono attenuti a quanto
dichiarato nelle dichiarazioni di censimento, si vedono trattati come
pedine di un wargame istituzionale. in una atmosfera delle più
beatamente, ottuamenta baleneari aspettiamo che “se ciechi la
cavalla”. Fino a quando dobbiamo sopportare un tale imbroglio?

 

Alfonso De Amicis

1984

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Pier Silvio ( tutto attaccato o staccato? Confesso che non leggo
“Novella2000”) appoggia Renzi. “Tifo per Renzi”. “Dopo mio padre è il
comunicatore più bravo”. “Abbiamo bisogno delle riforme per far
ripartire l’Italia”. Noi che guardiamo il mondo dal basso dovremmo
pretendere la lettura in tutte le scuole d’Italia di ogni ordine e
grado del libro di George Orwell “1984”. Non ci si venga a dire che
Renzi è di sinistra o di centrosinistra. Altrimenti mi appello ad uno
dei comandamenti del “1984”. La lingua che si parla in “Oceania”
(penisola italica) è la neolingua.

1)L’Ortodossia consiste nel non pensare-nel non avere bisogno di
pensare-L’Ortodossia è inconsapevolezza.

2) Il potere è nelle mani del Partito Unico.

Che si chiami PD o Forza Italia o PDFI poco importa. Importante è
separare il lessico dal suo significato. Ognuno può dire ciò che
vuole. Siamo il paese delle libertà

 

Alfonso De Amicis

Fiume Vera e inquinamento

alfons

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stando alle cronache cittadine il fiume Vera, subito dopo il tratto
dell’abitato di Tempera risulterebbe inquinato. Causa dell’nquinamento
la presenza di “Salmonella”? Altri batteri? Saranno le analisi
specifiche a dirci la verità. Tuttavia, non possono sfuggire alcuni
elementi di crisi, che più volte cittadini e ambientalisti hanno
portato all’attenzione dell’opinnione pubblica e delle istituzioni
competenti.

Comunemente sui corsi d’acqua vengono realizzati progetti
dal forte impatto ambientale. Simili interventi, spesso, hanno il
“difetto” di guardare il fiume solo da un punto di vista idraulico,
perdendo, di fatto la complessità de sistema imbrifero. Ed il Vera
risulta essere un sistema complesso. L’intervento ultimo sulla “Riga
di Mezzo”, ha sostituito la cementificazione di vecchia memoria con il
composto della “plastificazione” del letto del fiume. Un bell’esempio
di inquinamento dall’alto. Ora tutti noi sappiamo che un corso d’acqua
a portata costante e con proprie caratteristiche specifiche
chimico-fische mantiene sempre delle capacità autodepurative. Bene
l’intervento sopra citato mostra che tecniche di intervento invasive
rompe tali caratteristiche. Le istituzioni che hanno un simile
approccio guardano alla natura con un ottica meramente economicistica.

Aggiungo che ultimamente la Regione Abruzzo ed il Comune dell’Aquila
hanno stanziato una cospicua somma per la Salvaguardia (e quindi
valorizzazione) della Riserva del Fiume Vera ( Si spera sempre che
tali somme non vadano a finire a furbi e furbetti e amici dei vari
politicanti). Sorgenti del Fiume Vera che sono considerate sito di
interesse europeo (diamine ce lo chiede l’Europa!) per la sua qualità
dell’acqua, per la sua biodiversità. Tuttavia mentre vi è lo sforzo di
preservazione di questo biotopo, a valle il sistema fognario non è
tecnicamente funzionale. La costruzione di nuove abitazioni, del”Piano
Case” ha ulteriormente aggravato questo quadro già abbastanza
precario.

Le acque reflue non possono e non debbono riversarsi
nell’ambiente tal quali poiché i racapiti finali (terreni, fiumi ecc.)
non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti
superiori alla propria capacità autodepurativa senza vedere
compromessi i normali equilibri dell’ecosistema. Quindi se da una
parte è giusto prendere i primi provvedimenti del caso, sarebbe
oltremodo necessario e giusto rimuovere le cause di tale inquinamento.
Un primo passo è quello di mettere in connessione competenze diverse.
COMUNE, ASL, COGERI, UNIVERSITA’, FORESTALE insieme costituirebbe una
unità d’azione per prevenire e risolvere le cause di tale disastro. Ma
essenziale risulta la viglianza e  l’azione dei cittadini debitamente
organizzati per difendere e valorizzare l’nestimabile territorio
ricevuto in “eredità” dai propri avi.

 

Alfonso De Amicis

Un altro patto per la salute:”serve una classe dirigente con gli anticorpi per scoperchiare la pentola degli affari”

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Tanti gli interventi che hanno caratterizzato l’incontro organizzato presso Casa Onna dal titolo: un altro patto per la salute. Nella sua introduzione, il consigliere comunale Antonello Bernardi ha sottolineato l’importanza di difendere il sistema sanitario nazionale con l’individuazione di risorse per avere una “ricchezza sociale e etica” per il nostro paese, ma  per ottenere quest’obiettivo -ha aggiunto Bernardi-bisognerà invertire la rotta rispetto alle scelte “che a tutti i livelli vengono operate”

Lunga e interessante è stata la relazione del vicesindaco dell’Aquila Nicola Trifuoggi che ha raccontato ai presenti le tante drammatiche vicende della sanità abruzzese ai tempi in cui se ne occupava professionalmente, “quando le cliniche private regionali avevano il 158% dei posti letto occupati a spese della regione abruzzo”. “Oggi preferirei tecnici insospettabili e non manager nominati dalla politica per avere un più trasparente rapporto tra sanità pubblica e privata”.  

Maurizio Acerbo ha richiamato alla necessità di un corretto uso delle risorse e a non cadere nel gioco di chi vuole “una cattiva sanità pubblica per mettere il diritto alla cura e alla salute in mano ai privati” aggiungendo che” In Abruzzo i controlli sono stati omessi o peggio gestiti da una politica al servizio delle cliniche, la classe dirigente deve costruire gli anticorpi necessari per evitare che a scoperchiare la pentola degli affari sia solo la magistratura. Questo incontro va nella giusta direzione,che sarà lunga, faticosa ma necessaria per costruire un’alternativa”.

La Dott.sa Natali ha ribadito quanto le scelte fatte sul governo clinico della nostra Asl siano state scellerate e antidemocratiche con il silenzio assenso dei sindacati e dei politici:“Piovono delibere per la soppressione delle unità operative che erano il fiore all’occhiello del San Salvatore, abbiamo i malati in condizioni assurde, l’ospedale non è stato ricostruito e andiamo in crisi se venti donne si presentano per partorire. I soldi dell’assicurazione sono finiti per coprire i debiti e non per ripartire.”

Per Rita Innocenzi segretaria della Fp-Cgil :”è importante che gli operatori lavorino serenamente nell’interesse dei pazienti” soffermandosi poi sulla necessità di ricostruire i rapporti sindacali in un settore dove troppo spesso si è preferito” tutelare interessi individuali piuttosto che quelli collettivi”.

Nelle conclusioni Simona Giannangeli del Centro Antiviolenza ha rivendicato il diritto di tutte e tutti al principio fondamentale e non negoziabile del diritto alla cura e alla salute:” l’ospedale la notte del 6 Aprile 2009 era completamente inagibile non per il terremoto ma per le scelte operate dalla politica nei trent’anni precedenti! dobbiamo cambiare e offrire un’alternativa a questa situazione che tuttora è in essere”

 

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” In Europa per ricostruire un blocco sociale su precarietà e democrazia”. Intervista ad Eleonora Forenza

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tratto da controlacrisi.it Autore: fabio sebastiani

 

“Una delle prime vittime di Merkel è proprio la socialdemocrazia, solo che stentano a rendersene conto. Anzi, per quanto riguarda Renzi sembra proprio essere diventato l’alfiere di quel modello di governance”. Alla festa della Federazione del Prc di Roma è il turno di Eleonora Forenza, che ieri sera ha chiuso il programma degli interventi politici, nello spazio dibattiti del parco Caravaggio.
La prima domanda riguarda proprio il recente discorso programmatico della cancelliera tedesca in cui non sembra esserci traccia non solo del significato politico del voto di maggio alle europee ma della possibilità della trattativa sull’austerità, al contrario di quello che va dicendo il premier italiano Matteo Renzi.

Qual è stata la tua sensazione quando sei arrivata al Parlamento a Bruxelles?
Ho trovato un clima molto positivo nel gruppo della sinistra europea, dove aspettavano il ritorno degli italiani e tengono in gran conto la figura di Barbara Spinelli. E’ un gruppo composito quello della sinistra europea che è stato in grado però di capire la novità di alcune realtà come Podemos iniziando a stringere un immediato legame. Stiamo provvedendo ai preliminari ancora. Decidendo cioè la distribuzione dei parlamentari nelle varie commissioni. Personalmente andrò al Commercio estero, e quindi mi occuperò di Ttip, e all’Ambiente.

Il significato del voto non sembra sia stato recepito da chi ha la responsabilità del governo.
Il voto, tra alto tasso di astensione e ingresso della destra, è stato sostanzialmente eluso. Lo stesso balletto delle cariche tra Junker e Shultz non ha scandalizzato nessuno. L’asse delle larghe intese è saldo e prescinde dal nodo del consenso e di quale idea di Europa si sta facendo largo nel Vecchio Continente. Il 2 luglio verrà Renzi ad illustrare il profilo programmatico del semestre, ma è chiaro che per quel percorso non c’è alcuno spazio reale.

E per la sinistra europea quale percorso si prospetta?
Beh intanto c’è un importante lavoro fatto, non scontato, con il successo della lista Tsipras e con il ruolo dello stesso leader di Syriza nell’ambito europeo. Il lavoro da fare riguarda, a grandi linee, riuscire a sincronizzare il livello europeo con quanto accade a livello nazionale per quanto riguarda le mobilitazioni e la costruzione dei programmi politici e rivendicativi. Al di là dei modelli nazionali, da Syriza a Izquierda unida passando per la Linke, è chiaro che non va abbandonata una prospettiva europea nella costruzione della soggettività politica.

Con quali coordinate?
Il baricentro è la ricomposizione del blocco sociale intorno alle battaglia sul reddito minimo garantito e la precarietà. E poi mi sembra che vada consolidato il tema della democrazia. Semmai ce ne fosse stato bisogno, anche gli ultimi segnali, sia in Italia che in Europa, dicono che si sta andando verso un modello di governo autoritario.

Il famoso 4,03%, un numero piccolo ma dagli effetti forti, visto che a sinistra sta provocando molti movimenti tellurici.
Le terre di mezzo, come dicevo, sono finite. Come ha già sottolineato l’esperienza di Syriza, non si tratta di mettere insieme partiti e organizzazioni politiche; il punto è mettere insieme ciò che il liberismo ha diviso e continuerà a dividere. Penso per esempio, al prezioso lavoro della Linke che sul Ttip ha già costruito relazioni importanti con i movimenti.