Gli Allenatori passano, gli uomini restano. Grazie Mister!

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di GJ

Nel calcio si sa conta il presente, difficilmente si pensa al futuro, figuriamoci se ci si preoccupa di ricordare il passato, anche se recentissimo e luminoso come quello di Giovanni Pagliari alla guida dell’Aquila calcio 1927 che paga con un affrettato esonero l’avvio tutt’altro che esaltante della Valorosa capace di raccogliere solo 5 punti nelle prime 6 giornate di campionato. Oggi nel calcio moderno bastano 6 partite per dimenticare i 18 mesi più esaltanti della storia recente rossoblù fatta di vittorie prestigiose, di una grande e quasi unica promozione sul campo e di una stagione che ha visto L’Aquila lottare per la serie B.

Per quelli perennemente senza memoria è giusto così.  Ma viene comunque da chiedersi, a ben vedere la squadra vista all’opera finora, dov’è finita (se mai c’è stata..) la “Ferrari” di cui si parlava quest’estate dopo la bella vittoria di Bologna in Coppa Italia. Purtroppo le prime giornate di campionato ci restituiscono una squadra ridimensionata, costruita benino fino a centrocampo, grazie soprattutto alle conferme dei vari Zaffagnini,Pomante,Corapi e Del Pinto,  ma con un attacco totalmente inoffensivo, che ha visto l’arrivo di calciatori inadeguati e non pronti e che è stato addirittura indebolito con le partenze di De Sousa(che i suoi gol li segna),  di Ripa(22 gol l’anno scorso con l’arzanese in lega pro2)  e perfino di Infantino.

Poco c’entrano in questa storia i moduli, i 4312, 433 o gli alberi di natale. C’entra più chiaramente un ridimensionamento delle ambizioni non certo imputabile al tecnico di Tolentino che, tra l’altro, a Luglio l’aria l’aveva pure fiutata ma per amore e rispetto della piazza è rimasto in sella del suo giocattolo con l’ottimismo di chi vuole nonostante tutto costruire un sogno. Purtroppo non è bastato. Insomma come spesso accade in questo sport paga uno solo per le colpe di tanti. E in questo caso paga un allenatore che con un po’ di tempo, di serenità e qualche rinforzo davanti avrebbe potuto trovare la strada per dare continuità al progetto.

Adesso nell’interesse della causa rossoblù bisogna guardare avanti consapevoli dei limiti tecnici di questo gruppo remando tutti dalla stessa parte per tirare fuori il meglio da questi calciatori. Rimettendo al centro dell’attenzione dell’ambiente che la solidità della società è il bene più prezioso. Molto di più della punta da venti gol o del trequartista con l’ingaggio irraggiungibile. Questa era fino a pochi mesi fa la nostra forza contro gli squadroni milionari costretti a vincere per non fallire. Si è sognato per po’ adesso anche alla luce di questo doloroso esonero bisogna svegliarsi.

Al Mister, sono certo, resterà l’affetto di una città che gli vuole bene anche al di là dell’ambiente calcistico, una comunità, la nostra, che ha saputo accogliere come raramente gli capita un uomo intelligente, capace di vincere sul campo e comunicare i suoi valori anche fuori dal campo. Merce rara nel calcio e nella vita. Grazie di tutto Mister! Gli allenatori passano, gli uomini, quelli veri, restano.

I Limiti del pianeta e della Crescita

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Stiamo galoppando verso il decimo anno di “crisi”, come viene definita questa recessione generalizzata delle economie occidentali che però, a differenza degli altri cicli economici del passato, in questa fase pare non avere una sua soluzione. Ma la logica dell’accumulazione contrasta anche con un sistema di regole fondato su impedimenti imposti a questa società dai limiti del pianeta pianeta terra.

Qualche anno fa sia Kenneth Boulding che Lester Brown del Wordwatche Institute notavano come “siamo molto lontani dall’aver effettuato quei cambiamenti morali, politici e psicologici che dovrebbero essere impliciti nella transizione della prospettiva del piano illimitato a quella della sfera chiusa”. Eppure c’è chi fa finta di niente e nega che il pianeta terra abbia alcun limite. Ed ancora in questo momento storico, c’è chi prima del collasso finanziario, sociale ed economica, glorificava e glorifica la “Crescita trionfante”.

Nei vari consessi economici, politici e amministrativi non vi è alcuna tendenza a domandarsi se i disastri sociali, economici ed ambientali non siano il frutto anche di decenni di crescita capitalistica illimitata. Quasi tutto il pensiero critico è stato soffocato.

Rimangono alcune isole di pensiero alternativo che continuamente ammoniscono le elites europee nazionali e locali affinché sia affronti il problema attraverso strutture teoriche avanzate, idee alternative solide e lungimiranti. Tuttavia il dibattito nella città dell’Aquila circa la realizzazione di alcune opere dentro il parco del Gran Sasso-Monti della Laga è tutto incentrato sempre sulla logica della spesa pubblica al fine di uno sviluppo che segue una strada ampiamente superata dalla esperienza e inoltre basate su un economicismo spicciolo e senza futuro.

Un dibattitto già morto e che vede il sindaco ed altri politici cittadini che menano fendenti attraverso l’ideologia di un lessico manipolatorio e autoritario. Non le pare direttore che di fronte ai continui disastri e al cospetto della finitezza del pianeta i dubbi dovrebbero essere il sale delle discussioni ed in ultima analisi di qualsiasi provvedimento?

 

Alfonso De Amicis

USB:” Renzi dialoga con le forze dell’ordine ma ignora le “forze del sociale””

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Secondo alcune indiscrezioni, il Governo si starebbe adoperando per individuare delle forme di recupero salariale per le forze dell’ordine in modo da mettere fine alla protesta della categoria.

Se è giusto remunerare tutti coloro che soffrono per i bassi salari, fra cui le forze dell’ordine, l’USB Pubblico Impiego sottolinea l’importanza delle “forze del sociale”, ovvero tutti quei lavoratori pubblici che – dalla sanità agli enti locali, dalla scuola alla ricerca – si impegnano ogni giorno per assicurare quei servizi che ogni cittadino si aspetta dallo Stato sociale.
Lavoratori la cui busta paga si attesta sui 1.200/1.300 euro al mese e che adesso vedono prorogato il blocco dei contratti almeno a tutto il 2015: altro che “grasso che cola”…

È evidente il disinteresse del governo Renzi per il funzionamento macchina statale, sempre più sotto attacco con altrettanto evidenti prospettive di privatizzazione per mettere sul mercato i servizi ora erogati alla collettività dal sistema pubblico.

In difesa dei servizi e dei diritti, per il rinnovo del contratto quale diritto per tutti i lavoratori, l’USB porterà la mobilitazione in tutti i posti di lavoro e nelle piazze.

 

Ufficio Stampa USB
Rossella Lamina

I 9 GIOVINETTI

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di Diego Del Vecchio 

 

I 9 GIOVINETTI

LE RAGAZZE SCENDEVANO
VERSO I CAMPI DI BRINA
ILLUMINATI DALLA LUNA

NOI LE SOGNAVAMO INSIEME AL VINO E ALL’AMERICA
LE RAGAZZE SCENDONO ANCORA
VERSO LA LUCE E LA VITA

NOI ORA RELEGATI
IN UN POZZO NERO E PROFONDO
NON LE SOGNAMO PIÙ

AZZANNATI DALLA RABBIA DI UN LUPO IMPAZZITO
CHE HA ROTTO LA CATENA
DEL SUO PADRONE “MONORCHIDE”

AVREMMO SOLO VOLUTO VIVERE
SENZA IMPUGNARE LE ARMI
SENZA ACCAREZZARE QUEL MITRA CHE NON AVEMMO IL TEMPO DI USARE

VOLEVAMO OFFRIRE IL NOSTRO VINO
A QUEI RAGAZZI SCESI DAL NORD
CE LI TROVAMMO DAVANTI RABBIOSI E SMARRITI

ACCERCHIATI ANCHE DALL’ALTO, CATTURATI,
CONDOTTI DALLA MONTAGNA ALLA CITTA’ SMARRITA
A NULLA VALSERO GLI SFORZI DI FAMILIARI E AMICI
PER SCONGIURARE L’ESITO TRAGICO.

 

NOI, NOVE GIOVINETTI ICREDULI,
VENIMMO GIUDICATI SENZA ALCUN PROCESSO
E SEDUTA STANTE, CONDANNATI A MORTE

IL TENENTE E IL CAPITANO
DECRETARONO: “FUCILAZIONE!”.
SCAVAMMO DUE FOSSE COMUNI,
DENTRO LE QUALI ABBATTUTI DA TEDESCHI E FASCISTI.
SPARÒ LA RABBIA DEL CAPORALE
SI FERMO’ IL RESPIRO DEL MONDO

LE RAGAZZE SCENDONO
VERSO I CAMPI DI BRINA
ILLUMINATE DALLA LUNA

ANTEO, PIO, FRANCESCO, FERNANDO, BERARDINO, BRUNO, CARMINE, SANTE GIORGIO.
I NOVE MARTIRI AQUILANI

Stiffe: Il 9 Novembre luce in grotta

foto di Marcello Narducci

 

 

 

 

 

 

 

 

(foto vincitrice di “FotografiAmo” – 2013 di Marcello Narducci)

 
Giornata della fotografia nelle Grotte di Stiffe

Nella giornata del 9 novembre 2014 (unico appuntamento dell’anno) le Grotte di Stiffe, uno dei luoghi più suggestivi e unici del Parco Naturale Sirente Velino, diventeranno lo scenario naturale che farà da sfondo alla creatività e alle intuizioni di fotografi professionisti e appassionati.
Durante la giornata sarà possibile fotografare gli angoli nascosti e trasformare in immagini i segreti millenari dell’acqua e della grotta.
Chi vorrà, poi, potrà partecipare al concorso “FotografiAmo”, che eleggerà le 5 foto più belle.
Ogni autore dovrà far pervenire 5 foto entro il 16 novembre all’indirizzo mail info@grottestiffe.it in formato jpg (con indicazione dell’autore). Saranno selezionate le 3 foto più meritevoli di ogni autore per essere votate dal grande pubblico di facebook.
Fino al 30 novembre sarà possibile votare le foto sul profilo facebook delle Grotte Di Stiffe (https://www.facebook.com/grotte.distiffe) e sulla pagina Grotte di Stiffe (https://www.facebook.com/pages/Grotte-di-Stiffe/157268241050906?ref=hl), semplicemente cliccando su “mi piace”.
Le 5 foto più votate saranno pubblicate sul sito delle Grotte di Stiffe.

Sempre uguale a se stessa.

alfons

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si porta via tutto quello che può essere utile dalla casa della mamma. Tra pochi giorni tutto va giù sperando che presto torni a nuova vita. Piccoli frammenti di ricordi, possibilità di una qualche normalità. Rovistando in quel che rimane di quella tragica notte(se cinque anni vi sembran pochi)esce fuori “Il Centro” del 31 marzo del 2009. Sfoglio e vada subito alla cronaca locale. Parla l’esperto ” L’aumento di intensità è normale, nulla di anomalo, sono solo fratture della crosta terrestre”. “Sette scosse in un giorno, paura in città….

Su richiesta del capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, per rassicurare la popolazione ed esaminare la situazione oggi è stata convocata alla Regione, a Palazzo Silone, una riunione con gli esperti della commissione nazionale per la previsione e la prevenzione grandi rischi per fornire ai cittadini tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane. Oggi alle 12 l’arcivescovo Molinari celebra una messa all’Anime Sante in onore di Sant’Emidio”. Pag.22 sempre cronaca dell’Aquila. “Aeroporto da potenziare Imprenditori d’accordo con il progetto Cialente”. L’occhiello di lato “La Replica Ruggeri: La mia gestione è stata sempre pulita”. Sotto “Sono duemila le case invendute. Allo studio iniziative per far ripartire il settore.

L’incontro all’ANCE”. Pag. 23 “Teatro Stabile, Pierluigi Mancini nuovo vicepresidente. Il consigliere comunale del PD designato per la sua lunga esperienza amministrativa”. Fatevi due conti, facciamoci un bel resoconto se vogliamo e chiediamoci ma cosa è L’Aquila? Culturalmente e politicamente mi pare che poco sia cambiato. La storia è maestra di vita ma non ha scolari. Purtroppo.

 

Alfonso De Amicis

Fine della Storia?

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Di chi è la colpa di una crisi globale che ha già distrutto milioni di posti di lavoro e aperto voragini nei bilanci pubblici? C’entra il fatto che nei paesi occidentali a democrazia liberale i lavoratori dipendenti guadagnino come negli anni cinquanta? E che gran parte della sinistra abbia applicato le politiche neoliberiste a base di privatizzazioni, precarietà del lavoro e tagli alla spesa sociale? In passato il capitalismo è stato il soggetto capace di ottimizzare lo sviluppo delle forze produttive imprimendogli costanti accelerazioni.

Tuttavia va ricordato che le accelerazioni hanno comportato elevati costi sociali e ambientali. Ha comportato che la guerra costituisse un elemento fondamentale per il superamento delle sue crisi e per stabilire quale imperialismo dovesse primeggiare. Prima la spartizione feroce tra Inghilterra e Germania poi la supremazia Statunitense nella seconda guerra mondiale. Oggi assistiamo al lento declino americano, già ampiamente previsto dallo storico inglese Eric Hobsbawam.

Da quel momento storico il capitalismo è diventato una forza prevalentemente antisociale, regressiva irrazionale. Se per qualche anno lo stato, le sue istituzioni rappresentative hanno avuto una qualche capacità inclusiva, oggi lo stato “pluriclasse” svolge una funzione oligarchica e di rapina fiscale ai danni delle classi subalterne. “Lo stato tende a ridursi alla funzione originaria(pre-moderna) di strumento operativo delle classi dominanti(oggi capitale oligopolistico), accentuando i tratti coercitivi del proprio intervento” (Alberto Burgio).

Che cosa vuol dire oggi essere democratici, liberali? Dove e in che forme agisce la democrazia? Quale è il suo stato di salute? Sebbene la parola compaia in ogni discorso sul mondo attuale, il concetto-cardine di “rappresentanza la identifica o, in realtà la tradisce? In realtà questo emblema come lo chiama Alain Badiou è in crisi dovunque. La realtà della globalizzazione capitalista ha destituito qualsiasi fondamenta alla democrazia liberale, poiché “il mondo dei “democratici” non è affatto il mondo di tutto il mondo, ne deriva immediatamente che la democrazia, in quanto emblema e guardiano delle mura dove gode e crede di vivere il suo piccolo mondo, assomiglia a una oligarchia conservatrice, il cui compito spesso militare, è il mantenimento, di quello che è solamente il suo territorio della sua vita..” (Alain Badiou).

Siamo all’oggi. L’Italia un paese speciale. L’avventurismo del Partito Democratico(?) ha destabilizzato un quadro politico di per se fragilissimo con l’intenzione di riscrivere le regole costituzionale con la destra berlusconiana. Una transizione verso la terza repubblica compiutamente bipartitica e maggioritaria. Una democrazia fondata da  personaggi che ogni giorno santificano la liberalità del sistema, la liberalità dell’individualismo più sfrenato. Campioni che negli anni hanno rivestito cariche pubbliche e che regolarmente sono finiti nelle maglie della giustizia.

Dall’ex presidente del consiglio, oggi costituente, ma non può espatriare perché sprovvisto del passaporto, in quanto condannato. L’elenco dei liberali potrebbe continuare e non avrebbe fine. Previti, Scajola, Dell’Utri. Tutti a vantar le magnifiche sorti e progressive della liberalità dell’occidente e del capitalismo. Insomma lo stesso Francis Fukijama ha dovuto ammettere che le sue previsioni della storia erano del tutto azzardate. Non sarà certamente un ex politico e sindacalista attraverso le sue esternazioni a rilanciare un capitalismo e la sua democrazia di riferimento ad una rinnovata capacità attrattiva e ad una egemonia che oggi è fondata esclusivamente sulla forza e il terrore.

 

Alfonso De Amicis

Balconi

 

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Tutto quello che si richiede è di evitare vuoti di memoria.
Evitano inutili vertigini

“Tutto quello che si richiedeva era soltanto una serie infinita di
vittorie sulla propria stessa memoria. <Controllo della realtà>, lo
chiamavano: e in neolingua bispensiero.” (George Orwell). A ben vedere
siamo ancora immersi nella propaganda ed a nulla serve il richiamo alla
realtà immanente. Salmonella, balconi che crollano, fogne che non
funzionano, pensili che con estrema facilità non reggono la forza
gravitazionale del povero Newton. Ai danni materiali si è persa anche la
fede, la si è persa per la politica e non soltanto per essa . Siamo
diventati aridi e individualisti. La triste esperienza di questi cinque
anni ha ucciso non solo i sentimenti ma “l’organo stesso di ogni
sentimento”. Si è portati a rimuovere tutto. Eppure nel 2010 fu distribuito
un volumone  da parte dei “I Costruttori ForCase”. “dall’orgoglio alla
vergogna. immeritata”. Seguono oltre a bellissime fotografie liftate, le
riflessioni di Guido Bertolaso: “Provvisorio e Durevole- La contraddizione
inesistente”. Quelle del coordinatore tecnico Gian Michele Calvi- “Solo una
sfida di ingegneria”-; “Gestione dell’Emergenza e del Post-Emergenza” di
Mauro Dolce. Nel volumone ci sono altri paragrafi che tralascio. L’Idea del
libro è la Magnificenza del Progetto C.A.S.E. Case Antisismiche Sostenibili
Ecologiche. Cosa abbiano di antisismico(tocchiamoci)sostenibili, ecologiche
è un mistero trino. E pur tuttavia il comune le ha fatte sue con tanti
oneri e pochi onori se non le bollette degli sfortunati aquilani. Come
verrà gestito questo immenso patrimonio nel prossimo futuro possiamo
affidarlo ad un genio “malefico”. Quello che si è determinato sul piano dei
sentimenti e della materialità balza ai nostri occhi come il sorgere del
sole dietro la montagna madre. Ma dietro il sorgere del sole c’è(sempre)
l’incubo dei consumi e della infinita ingegnosità nel metodo dei calcoli.
Frutto di improvvisazione? Dilettanti? L’algido linguaggio con cui si è
espresso il Sindaco e i suoi decisori fa emergere uno specifico modello di
governance. Tante chiacchiere perché nulla cambi. I vasi,i balconi, le
bollette salate son cocci nostri, nel senso di contribuenti. In questa
concezione di governo della città è espunta qualunque alternativa al
sistema dato. Tutto deve trovare soluzione all’interno della macchina
amministrativa, o al massimo porsi specularmente contro di essa in funzione
giustificativa e invocativa della sua esistenza. Guardatevi il teatrino di
questi giorni e tirate le somme. Terrificante. O se volete sublime,
meraviglioso.

 

Alfonso De Amicis

Prc L’Aquila: “Per salvare i servizi sociali della Montagna Aquilana bisogna fare presto”

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Domani, dalle ore 10,30, saremo presenti davanti alla sede del Consiglio Regionale alla villa insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dei servizi sociali della Comunità Montana Montagna dell’Aquila che manifesteranno per chiedere chiarezza sul futuro e sul ripristino dei livelli minimi di assistenza per i loro utenti. La Legge regionale 1/2013 abolisce le Comunità montane che sono in liquidazione da due anni, in questo periodo si sarebbe dovuto procedere alla costituzione delle Unioni Comunali per trasferire le competenze per la gestione dei servizi sociali ad un soggetto in grado di svolgere le funzioni essenziali che sono tuttora erogate dalle comunità a oltre 200 disabili gravi, minori e anziani. Il sostegno, che viene erogato sia a livello scolastico che domiciliare, offre lavoro a 80 operatori e diverse Cooperative sociali. Il 31/12/2014 è la data di scadenza della convenzione e dei piani di zona e ancora non si conosce quale sarà l’ente attuatore dei servizi sul territorio della nostra montagna. Servono linee guida e d’indirizzo chiare per superare questa difficile fase di transizione, tenendo conto che in questi anni i comuni montani non hanno superato le divisioni e le frammentazioni che, finora, hanno impedito la creazione di un percorso unitario per la costituzione di un’entità comprendente una vasta area e un numero sufficiente di cittadini. In questo difficilissimo contesto si inserisce il taglio operato dalla regione Abruzzo sulla cifra precedentemente preventivata in bilancio,dalla regione stessa, per il piano di zona che ha comportato la rimodulazione degli interventi nell’ ambito ricadente sull’ex Comunità Amiternina, riducendo del 50% le ore di assistenza agli utenti provocando enormi difficoltà alla popolazione disagiata e ai lavoratori che, da Martedì 8 Settembre, si sono visti decurtare il già misero salario della metà (mediamente da 500/600 Euro al mese a 250/300). Al netto delle spese di benzina per spostarsi sul vastissimo territorio, che non sono previste come rimborso, gli operatori, di fatto, stanno sostenendo gratuitamente quello che resta della rete protezione sociale. Bisogna urgentemente individuare le risorse economiche per non disperdere questo patrimonio di professionalità e sensibilità che negli anni si è consolidato sul territorio. In queste ore si decide il futuro di centinaia di famiglie di utenti e lavoratorari. Invitiamo quindi l’assessore Sclocco e il consiglio regionale a mettersi da subito al lavoro per dare un futuro certo ai servizi sociali della montagna aquilana.
Goffredo Juchich
Segretario Comunale Prc L’Aquila