Gennaio amaro per la produzione industriale

alfons

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spergiuri della comunicazione. Manipolatori di dati macroeconomici. In
molti si erano lanciati in una improbabile ripresa, in un rilancio del
famoso Pil. Draghi lancia il suo bazooka, Renzi inietta la produzione
di siero-positivo per il tramite del suo Jobs Act, ma i dati sono
impietosi. Luca Orlando sulle pagine del confindustriale “Il Sole 24
Ore” rinvia la ripresea a data da destinarsi. Il calo è dello 0,7 su
base mensile, e “destagionalizzata, perde oltre due punti nei
confronti dello stesso mese dell’anno precedente.”. Si comportano bene
soli i beni durevoli ( tra cui le auto, evidentemente il parco
macchibe italiane sono obsolete) tutto intorno è un crollo impietoso.
Dati sconsolanti nonostante i sorrisi e le pacche sulle spalle del duo
Renzi-Padoan. Ma la cosa interessante è leggere i commenti sul fondo
di un’analisi impietosa dell’economia reale italiana.
“Sono mesi che confindustria lancia proclami sulla ripresa della
produzione industriale ma…..”

“Gli ordinativi sono crollati, ancor più a febbraio e in modo
impressionante nei primi di marzo. Andiamo verso un altro anno nero.
Abbiamo bisogno di domanda, ordini, di investimenti statali. Il nuovo
art.18 ci serve a poco.”

“Avvisate rapidamente Renzi, Padoan e tutti media italiani,
sicuramente sarebbe opportuna una maggiore serietà nell’analisi dei
dati statistici”.

“quando sento illustri commentatori che ipotizzano crescite
mirabolanti a seguiro del QE e con il Jobs Act francamente rimango
interdetto”. Questi alcuni commenti dei lettori del quotidiano Il Sole
24 Ore. Cosa ci vorrà ancora per seminare, instillare dubbi che
l’austerità espansiva è un crimine contro le vecchie e nuove
generazioni?. Solo mio cognato e pochi altri creduloni ripongono
fiducia in queste politiche e nei loro interpreti.

 

Alfonso De Amicis