Mosler per L’Aquila e il silenzio della città

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Di Roberto Santilli giornalista di Abruzzoweb

L’economista Warren Mosler attende una risposta dalle istituzioni politiche aquilane. È disponibile a presentarsi a gennaio a Bruxelles con una delegazione politica allargata per dire all’Unione Europea: “I fondi per L’Aquila terremotata si trovano in questo modo, non c’è nessun pericolo per le vostre idee e per i vostri bilanci. Se non vi sta bene, si va avanti lo stesso senza la vostra approvazione, volevamo soltanto avvisarvi”.

Fino a questo momento, però, nonostante Mosler rappresenti nel mondo il più alto livello qualitativo in fatto di macroeconomia e ingegneria finanziaria, nessuno si è fatto avanti concretamente per portare una battaglia di tale importanza nelle stanze che contano, una battaglia che si combatte non con dicerie economiche, ma con armi sofisticatissime frutto della straordinaria padronanza della materia da parte di Mosler.

Non andare a Bruxelles sarebbe un fallimento, il mancato utilizzo del cervello mosleriano sarebbe un fallimento, come se L’Aquila Calcio dicesse di no a Messi, gratis, per una finale play off. Nel caso andasse così, sarà giusto incoraggiare i più giovani ad andare via ancora prima del tempo e i più grandi a fare la stessa cosa prima che sia tardi dal punto di vista anagrafico.

È così che funziona la giustizia che conta. Una città che vuole crepare da stupida provinciale, ha tutto il diritto di farlo.