Il Professore Panebianco

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Il Professore Angelo Panebianco docente di scienza politica all’ateneo
di Bologna l’ “Alma Mater” la più antica Università del mondo è stato
interrotto, mentre teneva una lezione di politica estera(sic) da un
gruppo di studenti accusandolo di essere un guerrafondaio, di mettere
il suo sapere al servizio delle potenze occidentali e quindi spronare
il nostro paese ad essere protagonista di un intervento
militare(l’ennesimo)verso la Libia. Da anni il professor Panebianco è
in prima linea in quella che lui stesso chiama “Realismo Politico”:
Cioè quella politica di armamento “democratico” che ha portato gli
Stati Uniti e i suoi alleati ad intervenire sempre più spesso in Medio
Oriente, ma non solo,(Molti si sono dimenticati della guerra portata
dentro L’Europa: Jugoslavia, i Balcani)con lo splendido risultato di
aver disintegrato diversi stati nazionali producendo terrorismo,
miserie, marginalizzazioni, emigrazioni crescenti. Ma oggi secondo una
stampa sempre più servile e con l’elmetto in testa, i violenti
sarebbero gli studenti che hanno contestato “l’eroe in pantofole”,
come giustamente lo ha definito Angelo D’Orsi. Tutta la stampa
italiana sollecita, irresponsabilmente, il governo italiano ad essere
da guida al prossimo intervento in Libia e mentre, ci si avvia a
questo nuova avventura militare, ci si scaglia contro i giovani
apostrofandoli come squadristi, estremisti, evocando l’orribile
sessantotto e via discorrendo. In questo triste scenario tipico dei
“pennaruli”(come li chiamano a Napoli, sempre D’Orsi) non poteva, non
mancare il richiamo alla lesa “democrazia”. Eppure tutte le ultime
guerre sono state costruite su menzogne planetarie. Chi si è
dimenticato dell’ampolla ostentata nel Palazzo dell’ONU da parte di
Colin Powell? Insomma, è lecito porsi, alcune domande. Come è lecito
pensare che è inutile rivolgere domande ai diversi baroni e pensatori
che albergano nelle varie testate giornalistiche. Comprenderebbero una
serie di questioni importanti e forti?  Perché chiamiamo “democrazia”
un paese dove il governo è stato eletto dal 20% degli elettori? Perché
dopo ogni “riforma” stiamo peggio di prima? Come può un muro di
cemento alto otto metri e lungo centinaia di chilometri diventare un
“recinto difensivo”? Le torture di Abu Ghraib e Guantanamo(che oggi
Obama, Alla faccia? vorrebbe chiudere.) sono “abusi” “pressione
fisiche moderate” o tecniche di interrogatorie rafforzate”?Cosa
trasforma un mercenario in “manager della sicurezza”? Senza ombra di
dubbio la menzogna è il grande protagonista del discorso pubblico
contemporaneo. Il suo ruolo è venuto in primo piano in occasione, come
ricordavo, della guerra in Iraq, ma la sua presenza nella nostra
società è molto più generalizzata e pervasiva. Il linguaggio è il
terreno principale per manipolare e convincere i dubbiosi. In tal
senso la vicenda di Panebianco con il rispolvero al diritto alla piena
libertà di insegnamento e addirittura alla sua libertà di parola e di
pensiero ha scatenato la stampa con un profluvio di parole per
giustificare un potere mediatico e baronale basato esclusivamente
sulla sopraffazione e appunto l’inganno. Sul caso e per concludere
paiono azzeccate le parole di Giuseppe Masala: “A me il discorso
sembra più complesso: esiste un limite alla libertà d’insegnamento?
Esiste un limite alla libertà espressione del proprio pensiero? Non
saprei, se però avessimo notizia di una contestazione subita da un
qualche professore fascista che ai tempi di Mussolini propagandava le
idee della supremazia di alcune “razze” su altre ritenute sub-umane
ricordermmo questi ipotetici contestatori come degli eroi. Forse un
giorno quando raggiungeremo la coscienza che la soluzione alle
controversie tra stati attraverso l’uso delle armi è sbagliata, il
gesto di questi ragazzi non sarà ricordato in maniera così negativa”.
Un punto questo di difficile comprensione per Panebianco, per Galli
Della Loggia di difficile comprensione per il Corriere dello Zar. Un
giornale sempre dalla parte della ragione!

 

Alfonso De Amicis