Noi non contiamo nulla

alfonso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualcuno ha suggerito, ha avvertito, che l’Italia è un laboratorio
degli orrori istituzionali. Coloro che dovrebbero assurgere a
difensori della Carta Costituzionale, viceversa ne stanno facendo
carta straccia. Le recenti sentenze in materia pensionistica vengono
sistematicamente disattese. La Costituzione viene vista come un
impedimento alle ferree leggi del patto di stabilità europee e
interne. In molti discernono più o meno pudicamente su come aggirarle
in che modo disattenderle. In attesa della ennesima sentenza sulla
materia contrattuale del pubblico impiego l’avvocatura dello stato ha
presentato un promemoria su a quanto ammonterebbe il costo qualora
l’esito della stessa accogliesse il ricorso su diritti e tagli al
pubblico impiego che durano ormai da 10 anni. Già i grandi giornali
tuonano sulle voragine dei conti pubblici. Giammai una parola sulle
voragini sociali, sui tagli crimonosi e crimonogeni in materia di
sanità, tagli all’assistenza, tagli alle prestazioni sui disabili,
cancellazione della scuola pubblica. In compenso si finanziano le
scuole private e le missioni militari con i famosi F35. Sono le
politiche che per anni sono state imposte ai paesi cosiddetti terzi.
Sempre pudicamente la stampa embeded non racconta che granparte di
essi hanno mandato all’altro paese FMI,Banca Mondiale, i G7 o G8 che
sia. L’Argentina il Brasile, tutti i paesi Bolivariani pur in maniera
tra loro divergenti fanno politiche pubbliche e di progresso.
L’occidente e in modo marcato l’Europa sono in piena recessione e non
riescono a venirne fuori nonostante la propaganda e i trucchi
contabili. In Italia si continua a far finta di nulla e come riflette
Dante Barontini la testa fina messa alla guida dell’Istituto Bruno
Leoni(uno dei tanti fatti funzionare per magnificare le politiche del
renzismo)nello spregiudicato discorrere in materia costituzionale
“finisce per somigliare al miglior Razzi in versione Crozza”,
indicendoci al motto datevi i cazzi vostri tanto non contate niente.
L’ultimo approdo delle magnifiche sorti e progressive del riformismo
del centro-sinistra.

 

Alfonso De Amicis