Disastri ambientali

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L’attuale governo di centrosinistra chiude la parabola della deregolamentazione del mercato del lavoro avviata con il “pacchetto Treu”, promulgato da un altro governo di centrosinistra. L’attuale governo chiude la deregolamentazione sull’ambiente approvando il decreto sblocca Italia. Un atto di imperio che rappresenta un condono tombale su un territorio fragile come quello italiano. La logica dell’accumulazione contrasta con i limiti del pianeta terra, con i limiti di un paese già abbondantemente saccheggiato e devastato. Eppure c’è chi fa finta di niente e nega che l’Italia abbia ormai superato abbondantemente una manomissione del territorio quasi irreversibile. L’esempio della Liguria(ma non solo) è impietoso. Si è costruito ovunque, si è costruito anche sopra il letto dei fiumi.

Quando alla fine degli anni ’60 vennero giù molti più millimetri di piaggia i danni che vennero conteggiati furono di gran lungo minori di quanto sta avvenendo oggi, sotto i nostri malcelati occhi. Insomma una attenta cura ai nuovi insediamenti urbanistici un rispetto verso i corsi d’acqua l’attenzione nel lasciare spazio alle pertinenze dei fiumi consentiva agli amministratori di controllare anche gli eventi atmosferici più estremi. Oggi viceversa continuiamo a dare il peggio di noi stessi guardando tutto ciò che è pubblico con occhi torvi e risentiti, consentendo così ogni forma di privatizzazione e deregolamentazione selvaggia.

Eppure ancora oggi in questo momento storico si continua a glorificare, come fa il nostro presidente del Consiglio, la crescita trionfante sempre però accompagnata dall’austerità espansiva per noi cittadini-sudditi, come panacea per uscire da una crisi strutturale senza precedenti. Sentendo ossessivamente i suoi selfie egli ci racconta dei millimetri di pioggia scesi in un’ora, ma mai che aggiunga dei metri cubi di cementi che hanno divorato territorio e con il conseguente dissesto idrogeologico. Siccome “di tutte le cose al mondo, gli uomini sono la più preziosa” (Mao Tse Tung) invece delle grandi opere(fonte di corruzione e scempiaggini) sarebbe i caso di riprendere il Pano Triennale per L’Ambiente elaborato nel lontano 1994 che prevedeva la messa in sicurezza di tutto il territorio italiano soprattutto quello appenninico, dal dissesto idrogeologico, dagli eventi sismici, dagli eventi franosi, dagli incendi, per la cura dei boschi e dei pascoli. Un’opera sociale economica e culturalmente alternativa al liberismo e privatismo selvaggio degli ultimi anni. Un’unica grande opera, la messa in sicurezza del nostro territorio.

 

Alfonso De Amicis