Che cosa è estremo?

alfons

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conversazione n. 53 su New York “Bene. Così forse imparerò qualcosa. <Estremo significa b-b-bombardare un piccolo paese per un’idea sbagliata della libertà. Questo significa <estremo>. Strap-pa.papare le gambe e le palle ai bambini, questo significa <estremo>, p-papà. Prendere un autobus o un treno per New York e p-passare la notte in un appartamento chiuso a chiave… Non vedo cosa ci sia di tanto estremo. Io credo che gente dorma ogni notte in qualche poposto, se può. Dimmi in questo, cosa c’è di tanto estremo. Tu credi che la guerra sia cattiva? Idea estrema pa.papà. Non è l’idea che è estrema, è il tentare di cambiare le cose. Tu credi che questo sia estremo? E’ un p-problema tuo. A qualcuno p-potrebbe interessare di più salvare la vita degli altri che p-p-p-p-prendere una laurea alla Columbia: E’ estremo? No è l’altra posizione che è estrema….Fermare il massacro, p-per lei è più importante di un titolo di studio. Tu chiami questo estremo? No io credo che estremo sia continuare a fare la solita vita quando succedono queste follie, quando la gente è sfruttata a destra, a sinistra e al centro, e tu p-puoi tirare avanti, metterti ogni giorno giacca cravatta e andare a lavorare. Come niente fosse. Questo è estremo. Estrema stupidità, ecco che cos’è” Philip Roth -Pastorale Americana-

Ed oggi che cosa è estremo? O Estrema stupidità. E’ estremo dire no alla guerra, ad Israele che nega dignità e chiude in un ghetto a cielo aperto il popolo palestinese? E’ estremo opporsi alle politiche liberiste del governo Renzi e sostenute da quasi tutto il Parlamento? E’ estremo opporsi al razzismo ed alla xenofobia dilagante? E’ estremo opporsi alla difesa del proprio territorio alla preservazione della bellezza del proprio paesaggio? E’ estremo difendere le conquiste sociali, il welfare? Oppure è estremo chi in fin dei conti, fa finta di niente, chi in giacca e cravatta va a lavorare, chi con estrema stupidità pensa solo a se stesso, credendo nella buona sorte, chi si ritrae nel privato sperando che siano gli altri a risollevare un paese diventato ormai entità geografica.

 

Alfonso De Amicis