Imprenditori

alfonso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Apro i social network e apprendo che di imprenditori onesti non c’è ne. Il ritornello di una vecchia canzone di Celentano ben si staglia sulle notizie che arrivano dalla ricostruzione “privata” dell’Aquila. Tuttavia da questa vicenda si possono trarre altre lezioni, altre riflessioni. Recentemente l’ineffabile governo Renzi severamente impegnato sulla “rivoluzione” della Pubblica Amministrazione cerca con parole altisonanti e fuorvianti di nascondere le sue vere intenzioni. Tutti vedono positivo, tutti vedono la luce in fondo al tunnel. Anche sulla riforma della Pubblica Amministrazione si è scomodata la “Rivoluzione”, manco fossimo di fronte ad un cambio di paradigma sociale.

Sergio Leone prese in prestito parole di Mao Tse Tung, Renzi e la Ministra Madia più esperti di vendite di enciclopedie cercano di nascondere la vera natura dei provvedimenti.Una legge che prevede un totale asservimento della cosa pubblica verso il privato in nome di un forte dinamismo della imprenditoria italiana e per attrarre investimenti esteri. Una riforma che penalizza i lavoratori pubblici, blocca i contratti e non risolve affatto le croniche mancanze di efficienza e prestazioni. Solo Tagli. Tagli alla sanità, tagli ai soccorsi ai pronti interventi.

Oggi noi scopriamo il malaffare grazie al lavoro pubblico -statale- dei magistrati, della guardia di finanza, cosi come apprezziamo il pronto intervento dei vigili del fuoco o delle prime cure sanitarie. Questa riforma cosi come presentata è uno schiaffo a tutto ciò. E’ un inno alle politiche della Tacher e di Reagan. In questi ultimi venti anni abbiamo assistito alle celebrazioni del privato “è bello”, alla sua capacità di allocare meglio le risorse a presunte efficienze rispetto al pubblico e via discorrendo. Forse le semplificazioni, la faciloneria italica, le menzogne ideologiche andrebbero un tantino ridimensionate. Andrebbero, ancorché, ridimensionati i facili slogan sul cosiddetto “statalismo”. Sarebbe sempre meglio “connettersi”. La realtà come si vede è più dialettica delle facili semplificazioni.

Alfonso De Amicis