Prc L’Aquila:” Proseguirà il percorso di Un’altra regione”

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L’ultima tornata elettorale ci consegna un dato complessivamente positivo, seppur all’interno di una sconfitta parziale.

Dalle europee viene un dato fortemente incoraggiante: l’affermazione della lista Tsipras è più consistente nella nostra provincia, con il 5,5% dei voti, tra cui spicca il 9,5% dell’Altra Europa con Tsipras su L’Aquila città. D’altra parte nelle regionali la soglia di sbarramento al 4% non permette al 3% della lista Un’Altra Regione con Acerbo di eleggere un rappresentante in consiglio regionale, a differenza di partiti che hanno ottenuto consensi minori ma hanno fatto la scelta di comodo dell’alleaza con il pluri imputato D’Alfonso. Eppure il 4,2% su L’Aquila città, così come la crescita al 3% su Sulmona ed Avezzano, consegna un dato di progresso importante rispetto alla presenza del PRC che registriamo con soddisfazione.

Il risultato straordinario delle europee a L’Aquila è stato favorito da una serie di fattori: dall’unità della sinistra e di movimenti civici, e dalla candidatura aquilana di Annalucia Bonanni che con 1800 preferenze ha saputo spostare consensi di un elettorato più moderato, tradizionalmente legato al PD. Tuttavia oltre la candidatura aquilana, si registrano 3000 voti complessivi di lista, dunque oltre 1000 voti che indipendentemente dalle candidature hanno sostenuto le proposte dell’Altra Europa sui contenuti di lotta all’austerity e di diritti e democrazia per le istituzioni europee. Infine il risultato è davuto anche alla buona visibilità conferita dai media locali alla lista.

Consenso delle europee che difficilmente avrebbe potuto essere ottenuto interamente sulle regionali, in cui la lista Un’Altra Regione, al pari della lista Tsipras intesa come fronte comune di sinistra e movimenti nell’alternativa al PD, è stata animata dalla sola forza organizzata del PRC, mentre SEL e movimenti civici locali hanno fatto la scelta di sostenere il pluri imputato D’Alfonso o semplicemente di non schierarsi.  Il grande lavoro politico, riconosciuto da tutti, svolto da Maurizio Acerbo in 5 anni di opposizione solitaria al malgoverno Chiodi, nelle principali città porta consensi oltre il 4%, mentre non riesce a giungere nelle zone periferiche dove prevalgono le candidature territoriali sostenute dai grandi elettori e i rapporti clientelari che caratterizzano la politca regionale in maniera bipartisan. Pesa dunque un ancora insufficiente radicamento territoriale.
Usciamo comunque a testa alta dalle regionali per la coerenza della nostra posizione, chiaramente di sinistra, ambientalista e intransigente sulla questione morale.  In particolare a L’Aquila è molto importante il risultato di Simona Giannangeli, che con 1048 preferenze è la candidata più votata della lista in Abruzzo dopo Maurizio Acerbo. Candidatura che ha mobilitato tanti uomini e donne provenienti dalla società non direttamente impegnati in politica.

Complessivamente dal voto emerge anche nel nostro terrritorio la necessità di una sinistra radicale plurale e unitaria, indipendente, sul modello “frontista” adottato dai principali schieramenti della sinistra radicale europea: Syriza in Grecia, Izquierda Unida in Spagna, Linke in Germania, Front de Gauche in Francia, per fare i principali riferimenti. Il PRC auspica la nascita di una “Syriza italiana” a partire dall’esperienza della lista Tsipras, processo che dovrà necessariamente configurarsi come la costituente di un nuovo soggetto, processo lungo segnato dalla democrazia dal basso nella costruzione del percorso e da un chiaro orientamento antiliberista e anticapitalista.

Chi ha animato la lista Un’Altra Regione, dunque il PRC ma anche movimenti e numerosi indipendenti, vuole dare risposta a questa domanda di sinistra. Per questo Un’Altra Regione non si fermerà alle regionali ma proseguirà a livello locale per mettersi a disposizione di questo processo di rinnovamento della sinistra. Lo faremo a partire dall’assemblea aperta che si terrà a L’Aquila mercoledì 4 giugno presso il comitato elettorale di Simona Giannangeli.