Riflessioni del Duca Gagliardo della Forcoletta. La Fiat non c’è più..

marchionne33










La Fiat non c'è più. L'Italia sta sprofondando in un provincialismo
senza confini. La FIAT insieme all'IRI è stata una colonna dello
sviluppo e del boom economico di questo paese. La fabbrica degli
Agnelli, unitamente a quanto di intervento pubblico messo in atto
questo paese, subito dopo la grande guerra, costitui la fortuna di
quella economia mista che permise-pur tra molte e diverse
contraddizioni-  di crescere a ritmi che oggi potremmo definire
"cinesi". Tutte le fabbriche pubbliche sono venute meno
(chimica,telecomunicazioni,siderurgia,informatica) in virtù di
privatizzazioni suicide, spensieratamente realizzate da centrosinistra
e centrodestra. Ed oggi con l'esodo della FIAT, siamo di fronte
all'evaporazione totale di un punto di riferimento di una qualsivoglia
struttura industriale. Senza una grande industria tutto è destinato al
crollo o, al più, organizzarsi per diventare riserve delle
multinazionali tedesche e francesi. Se a questo tramontare sommiamo la
scomparsa(vogliamo ricordare i vari ministri? Da Lombardi a Luigi
Berlinguer, fino a Moratti e Gelmini) di una tradizione universitaria
cresciuta in migliaia di anni, una domanda sorge spontanea: Ma di
quale luce in fondo al tunnel, di quale ripresa o crescita parlano?
Una generazione di sgiagurati, di politici ci sta conducendo alla
irrilevanza culturale politica e istituzionale. Altro che questione
morale, corruzzione ecc.(non che essa non abbia importanza), qui siamo
di fronte ad una classe dirigente di un nanismo sconfinato.
Questi non conoscono nemmen lontanamento in quale mare ci si sta muovendo