“Besame Mucho” il nuovo romanzo dell’autrice aquilana Carla Liberatore

 

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Il nuovo libro dell’autrice e poeta aquilana è un forte atto d’accusa non solo verso la società retrograda, omofobica e maschilista degli anni ’80, ma è anche una cruenta riflessione sull‘attuale sistema sociale del nuovo millennio che porta in sé numerosi cambiamenti ma che è ancora molto lontano da una profonda coscienza e dall’effettivo rispetto dell’umano.
Come nel genere dell’autrice stessa, il libro si articola in attimi di spensieratezza a tratti piuttosto infantile fino ad arrivare a quei deliri amorosi e comunque poetici di cui la sua vita è intrisa e li racconta con le migliori parole che l’emozione le comporta. Anche Besame Mucho, così come il suo primo romanzo: ‘Fra l’odio e l’amore’, narra di storie al margine, di quei pezzi di vita degli esclusi di coloro che per una ragione o per l’altra hanno vissuto in un modo borderline. La rabbia è spezzata dai tratti d’amore e l’amore è concluso con l’abbandono, ma all’autrice piacciono i lieto fine e dunque anche in questo ultimo romanzo si potrà tirare un sospiro di sollievo e un sorriso.

“La peggiore delle miserie umane è l’ipocrisia delle regole. Non esiste religione, governo, dogma o illusione che possa far tacere l’onor dell’essere”
Tratto da
‘Besame Mucho’
di Carla Liberatore
Teke Edizioni
(pubblicazione dicembre 2013)
Disponibile dal 7 gennaio in tutte le librerie italiane su ordinazione, oppure lo si può prenotare presso il sito www.tekeditori.com senza alcuna spesa di spedizione. Basta contattare la casa editrice dal sito e ordinarne la copia.


INTRODUZIONE
“Besame Mucho”, titolo di una famosa e struggente canzone d’amore degli anni ’50 che si ripropone nella magia delle sue note accompagnando a tratti la vita di due ragazzine quindicenni che si incontrano negli anni ’80 e come tutte le adolescenti percorrono i loro passi a volte fuggendo e a volte affrontando la vita. Si perdono per rincontrarsi dopo 25 anni senza che nessuna delle due abbia dimenticato l’altra. Tutto inizia con la loro incessante e insaziabile ricerca d’amore, amore che si offrono senza prenderlo. Invase dai sentimenti e dalle emozioni le loro adolescenze fioriscono, muoiono e rifioriscono, fra il cemento grigio e la grettezza istituzionale di una città di provincia. Combattive, ribelli e impaurite cercano la loro chiave per vivere che trovano definitivamente solo dopo un quarto di secolo. Vivono un’amicizia che pone le radici in una inconfessabile attrazione sessuale che svanisce non appena i corpi si avvicinano, da lì inizia la fuga di una delle due e il nascondersi nella vergogna dell’altra. Ciò dimostra come un amore non espresso possa tutto sommato trasformarsi in una profonda e indistruttibile amicizia. Il percorso è tracciato nelle parole di una lettera di Etta per Lory che prosegue il suo cammino nel vagabondare fra le strade di una grande città fuggitiva da un amore perduto in gioventù. Nasce una lettera con parole conservate per 15 anni tenuta gelosamente in una tasca fra vesti di stracci. Risorge la loro amicizia quando Lory la ritrova ai piedi di una chiesa. Etta si racconta in passaggi di rabbia, amore e spiritualità, conversa con Lory denunciando quanto la società attuale sia umanamente improponibile e pone l’attenzione sull’umanesimo culturale. Le racconta i suoi deliri d’amore e ribellione avendo nel cuore la gratitudine e la commozione della loro amicizia che mai è terminata e che mai avrà fine. Le cornici che accompagnano il percorso sono composte da poche descrizioni e dai molti tormenti interiori di Etta, che a un certo punto della sua esistenza viene invitata da Lory a smetterla di fuggire e a riprendere in mano la propria vita per affrontare sé stessa, le sue paure, il suo presente e il suo passato. La magia termina in un limbo inaspettato.
Besame Mucho’ di Carla Liberatore
Edizioni Teke (dicembre 2013)

Chi è Carla Liberatore
Nasce a L’Aquila il 23 marzo del 1967 da padre partigiano e madre reduce dai bombardamenti di Roma durante la seconda guerra mondiale.
A soli 8 anni comprende di essere diversa dagli altri bambini della sua età perché con sua grande sorpresa capisce che le piacciono le sue compagne di scuola.
Rinnega la sua identità omosessuale fino a 27 anni ma solo due anni dopo l’accetta in maniera definitiva vivendola con serena tranquillità sotto gli occhi di tutti e senza alcuna vergogna verso sé stessa.
Vive una vita ai margini fin dall’adolescenza, additata, chiacchierata e spesso condannata dalla società provinciale che nulla vuole avere a che fare con personaggi scomodi come lei. Tutt’oggi, Carla Liberatore è considerata colei che è stata la prima donna lesbica attivista dichiarata e impegnata pubblicamente e socialmente nei diritti civili e umani in Abruzzo senza alcuna bandiera partitica.
La discriminazione e l’emarginazione la portano ad uno stato di completa povertà e solo grazie al suo coraggio al suo estro e alla sua creatività, unitamente agli espedienti imparati vivendo per la strada, riesce a mantenersi a stento a galla in una vita quasi normale.
A 32 anni diventa quasi giornalista, scrivendo per alcune testate che non le fanno apporre la firma sugli articoli proprio a causa di ciò che lei rappresenta in ogni senso sia sessuale e sia sociale.
Finalmente a 35 anni inizia a firmare articoli per la pagina locale di un quotidiano nazionale e nel dicembre del 2004 finisce di scrivere e si auto-pubblica il suo primo romanzo ‘Fra l’odio e l’amore’, definito il primo libro che narra esplicitamente di un amore lesbico, che sia mai stato pubblicato in Abruzzo e riscuote un enorme successo visto che non aveva alcun editore alle spalle e nessuna distribuzione se non quella diretta tramite internet o con il passaparola, alla fine, il testo, ha venduto qualcosa come più di 2000 copie.
Nell’anno 2004-2005 scrive il primo articolo di successo ‘Mondi Diversi’ pubblicato dalla redazione internet con cui aveva iniziato una collaborazione e poi ripreso da decine di altri siti a tema omosessuale e diviene l’articolo più letto del web, con più di 300mila letture.
Sempre nell’anno 2004-2005 arriva seconda al primo concorso letterario a cui ha partecipato, indetto dall’editore Malatempora, di cui alla giuria Jessica Rabbin famosa autrice di discussi testi che tanto fecero scalpore fra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000, con un racconto breve, poi pubblicato su di un libro raccolta del concorso.
Nel 2004 fonda il primo gruppo di aspiranti giornalisti per i diritti civili e umani (Gaya Cronisti senza Frontiere), coi quali edita un giornale web dedicato ad una nutrita mailing list con più di 10mila lettori. Il giornale andrà avanti fino al marzo del 2009, poi interrotto a causa del terremoto di L’Aquila.
Nei 5 anni intercorsi in cui Carla ha ideato Gaya CsF, si sono unite tante anime di ragazzi gay, lesbiche e transessuali intorno a lei fino a formare il primo gruppo di attivisti nella città aquilana, in particolare formato da ragazze della sua età o di poco più giovani. Il gruppo in seguito si unirà all’esperienza associativa di Arcigay e Arcilesbica.
Nel 2005-2006 partecipa al secondo concorso letterario, indetto dalla redazione del sito Fuori Spazio, di cui alla giuria la famosa scrittrice Barbara Alberti, arrivando prima a pari merito con altri tre autori.
Fra il 2005 e il 2006 decide di dedicarsi solo ed esclusivamente al giornalismo del web e inizia numerose collaborazioni con varie testate giornalistiche minori, ma nel contempo impronta altre collaborazioni importanti con redazioni televisive di programmi molto popolari a livello nazionale.
Nel gennaio del 2007 con il suo gruppo di attivisti-cronisti, fonda il primo Arcigay in Abruzzo, a L’Aquila, intitolato al compianto scrittore, giornalista e storico gay attivista – Massimo Consoli – con il quale marchio associativo inizia una serie di fortunate attività che riscuotono l’attenzione di vari media locali e nazionali e nel giugno del 2008 ‘espugna’ il castello cinquecentesco di L’Aquila celebrando in loco i primi matrimoni gay simbolici della storia italiana. Evento che riscosse un enorme successo di stampa nazionale, locale ed estera.
Fra il 2007 e il 2009, Carla Liberatore inizia una fortunata attività di uffici stampa per lo spettacolo, la politica, l’associazionismo e per conto di personaggi famosi e meno famosi, attività che porta ancor oggi avanti unitamente alla pubblicazione aperiodica di alcuni suoi articoli per conto di vari siti internet.
Nel 2009 con il gruppo di ragazzi e ragazze di Arcigay L’Aquila, fu uno dei primi a dare l’allarme a causa dello sciame sismico che poi purtroppo sfociò nella tragedia del 6 aprile. Il gruppo Arcigay di L’Aquila fu fra i primi a prestare soccorso nei minuti immediatamente successivi alla tragedia essendo stati loro stessi i primi ad organizzarsi per qualunque evenienza. In seguito i ragazzi e ragazze di Arcigay e Carla Liberatore prestarono la loro opera di volontari nelle tendopoli e negli alberghi dove venivano accolti i concittadini aquilani. Le attività di sociali con la bandiera di Arcigay L’Aquila furono interrotte dal 2009 al 2012 ma sono proseguite in questi tre anni con l’adesione dei ragazzi e ragazze alle numerose iniziative post terremoto.
Nei tre anni trascorsi in esilio sulla costa abruzzese, Carla Liberatore ha contribuito alla nascita di altri comitati Arcigay nelle provincie della regione e alla nascita del gruppo di Arcilesbica regionale e nel settembre del 2009 ha realizzato la seconda manifestazione di matrimoni gay simbolici in Italia, nella zona di Pineto in provincia di Teramo. Manifestazione che riscosse notevole successo di pubblico e mediatico, evento in cui vennero sposate due coppie di giovani ragazzi gay e una coppia di giovanissime ragazze lesbiche.
A livello giornalistico, nel 2011, Carla Liberatore partecipa al concorso indetto dalla Comunità Europea per la sezione ‘Giornalismo per i Diritti Civili e Umani’, piazzandosi al 35esimo posto fra decine di migliaia di scritti e sempre nello stesso anno forma lo staff di Cosmo Social Media da cui il sito e la pagina Facebook di AGS Cosmo, sito poi chiuso per mancanza di fondi e riaperto sotto forma di blog quasi due anni dopo.
Nel 2012 a ritorno dall’esilio post sisma, l’autrice aquilana ha fatto ripartire le attività di Arcigay L’Aquila ricominciando dai giovani e giovanissimi, con il prezioso apporto del responsabile del gruppo giovani, Leonardo Dongiovanni, diventato in seguito il Segretario rappresentante dell’associazione, con il quale ha realizzato il primo Festival Nazionale dei Diritti Civili e Umani.
Durante tutto il 2013, Carla Liberatore ha iniziato a dedicarsi solo alla sua attività lavorativa di giornalista free lance mai iscritta all’albo, a continuare a scrivere il suo terzo romanzo e a pubblicare il secondo ‘Besame Mucho’ grazie alla casa editrice Teke di Roma e ha partecipato al concorso per poesia intitolato ad Alda Merini, piazzandosi fra i primi 13 autori emergenti dell’anno.
Oggi Carla Liberatore si dedica all’attività di uffici stampa con la quale sta apportando nuovi progetti di sviluppo e occupazione sia a livello cittadino che regionale, alla stesura del suo terzo romanzo e alla sua amatissima compagna di vita; avendo così ceduto definitivamente lo scettro delle attività sociali di Arcigay L’Aquila all’amato nipote adottivo, Leonardo Dongiovanni.
Carla Liberatore ha 46 anni e parecchi acciacchi di salute, ma porta in sé l’orgoglio e la fierezza di chi sa di aver compiuto nonostante tutto e tutti, quello che di meglio una persona può fare nella sua vita, dedicandosi a degli ideali sociali senza falsi idealismi politici e personali e mossa solo dalla disperazione di una rabbia intrinseca che aveva un’urgente necessità di manifestarsi in modo più costruttivo possibile e intende continuare a mantener fede alla promessa fatta nel primo libro che è quella di dare voce a chi è stato ammutolito dall’emarginazione e dalla violenza della discriminazione, attraverso i suoi scritti, i suoi racconti, le sue poesie, i suoi romanzi e i suoi articoli.