Parigi e le altre stragi: contro la guerra e l’orrore, un No
all’Unione Europea e alla NATO.
Questa volta è a Parigi ma la guerra è in corso da tempo ai confini di
questa Unione Europea: questo attacco segue di pochi giorni e ore
all’abbattimento dell’aereo civile russo in Sinai e alla strage a
Beirut.
L’attacco di Parigi ci chiama a rompere quel velo di ipocrisia calato
sulle coscienze di tutti, che considera le stragi degli altri come
fatti di cronaca minore, che considera l’ondata di profughi come un
problema di ordine pubblico e di risorse economiche mentre era sempre
della stessa guerra che si trattava.
Questa Unione Europea, con o senza la NATO e gli USA, ha esportato
miseria e conflitti, direttamente e indirettamente, ora ancora una
volta e ancora con più forza, quello che si è seminato per il mondo è
cresciuto e torna a casa. Una reazione uguale e contraria di barbarie.
Sono anni che si sono scatenati e foraggiati conflitti e
destabilizzazione dall’Afghanistan alla Iraq, dalla Siria alla Libia,
dall’Ucraina alla Serbia, dalla Palestina fino in africa centrale. Ora
la guerra, come tutti potevano prevedere e senza poterlo veramente
evitare, torna nelle metropoli prendendo di mira la popolazione
civile.
Siamo chiamati ad una scelta di campo, si tratta di scegliere se
accettare la chiamata alle armi contro l’orrore jihadista che la
stessa UE con e senza gli USA hanno coltivato, oppure comprendere che
il nemico è alla nostra testa: una classe dirigente che ha creato la
situazione in cui ci troviamo, per scelte che avevano a che fare con
gli interessi di multinazionali e di profittatori di ogni risma.
Così come stanno distruggendo ogni residuo di diritti democratici e
sociali, hanno scommesso sulla destabilizzazione di intere aree del
pianeta, alla ricerca di risorse e di mercati, alla ricerca di nemici
da trovare o creare. Ora il conto è tornato ma devono pagarlo loro e
non noi.
Rompere con l’attuale sistema che si incarna nella stessa costruzione
dell’Unione Europea deve essere il nostro obiettivo per contrastare la
guerra in casa e fuori casa, per riconquistare il diritto a vivere in
pace in una società giusta e libera dagli appetiti insaziabili delle
élite europee.
L’alternativa è quella di subire una società sempre più autoritaria e
sottoposta ad un regime di guerra permanente, dove ogni opposizione
sociale è criminalizzata, dove ogni futuro di progresso è negato dalla
loro crisi e dalle loro guerre.
Questa deve essere la nostra reazione all’orrore: si rafforzi la lotta
contro queste élite e le loro politiche di sangue e miseria. Per
questo rilanciamo l’appuntamento per l’assemblea nazionale di sabato
21 novembre a Roma per un no, senza se e senza ma, all’Unione Europea
e alla NATO.
Ross@ Movimento Anticapitalista