I Sette Re di Roma gli Statali e la “Taxa Camarae” di Leone X

De Amicis A.
De Amicis 

 

Il Mondo è tutto attaccato: così recitava un tema collettivo di alcuni
ragazzi di una scuola media chiamati a misurarsi sulle crisi
ambientali economiche e sociali che stanno mettendo a rischio la
tenuta dell’intero pianeta. I mali della societa odierna sono molti:
povertà,migrazioni, crisi sociale economica e finanziaria, criminalità
organizzata mondiale che sempre più si diffonde e si ramifica nelle
realtà urbane. A queste emergenze fa capolinea una crisi generale di
democrazia e consenso al ceto politico dominante. Vien da se che
pensar male si fa peccato, ma come recitava un vechhio adagio non si
sbaglia. E dunque, mi pare evidente e chiaro come l’ipocrisia e spesso
la sotto-cultura sia la leva e il modo con cui vengono affrontate le
varie questioni di politica interna e internazionale.Tutto meno che
guardare al mondo come un qualcosa che si tiene e che ha bisogno di
unità piuttosto che di un individualisno sfrenato.Infatti. Guardiamo
con la lente di ingrandimento quanto succede in questi giorni in
Italia: I lavoratori pubblici, lo scandalo del Vaticano, la cosi detta
legge di stabilità (ex finanziaria), le dimissioni di Marino. A ben
vedere problemi enormi, ma guardando le televisioni e leggendo i
giornali il problema rimane unico e imperativo: Ridurre la spesa
pubblica, liberare le risorse,(ingabbiate da chi?) ancora, dopo trenta
anni di politiche privatische, a riproporre un mantra che ha portato
l’economia mondiale, soprattutto quella europea ad una forma di
stagnazione secolare. Ma tutto ciò non basta, non pone dubbi, lo
scetticismo di colpo viene scaraventato sotto il tallone di
ferro.L’imperativo vigente è rendere sempre più il lavoro e i
lavoratori pura mercanzia. Quali gli altri problemi? La licenziabilità
del dipendente pubblico? Come se non ci fossero già, norme stringenti
e certe circa l’universo del lavoro pubblico e che riguarda più di tre
milioni di lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto da oltre
sei anni. La signora Madia ha offerto un’elemosina di cinque €uri
lordi al mese, pura elemosina e provocazione. Suggerisco alla signora
Ministra della Funzione Pubblica di guardarsi attentamente il film di
Totò “I Sette Re di Roma”. Forse l’ironia e il sarcasmo velenoso
della maschera di Pulcinella di Napoli racconta meglio di tante
analisi la vergognosità di una condizione di lavoro che nessun regime
politico ha avuto la voglia e la sensibilità di affrontare. Il
sociologismo del fannullone è appunto dell’era di fil del neorealismo
italiano. E tuttavia mentre scorrono queste sequenze di vita e da noi
osservate come appartenenti al mondo di sotto, arrivano gli scandali
politici morali, etici e tipica dell’ arroganza senza pari e senza
fine da parte del cosidetto mondo che conta. Ma tutto viene
derubricato ad un presunto senso morale declinante, ma certamente
nessun interrogativo su un potere che non ha più nulla da dire e
soprattutto somiglia sempre più al dirimpettaio mediterraneo e cioé
all’islamofascista di Erdogan. Un potere chiuso su se stesso.
Azzardato! Guardate la vicenda di Roma o le supidate sulla presunta
superiorità mlanese. A Roma viene fatto decadere un sindaco certamente
di dubbia statura politica ma per che cosa? Per dei scontrini (dopo
che per anni privatizzazioni e malversazione del denaro pubblico e
inefficienza l’avevano fatto da padrone, e cosa bella e nota ha visto
coinvolti quello che possiamo tranquillamente definire il Partito
Unico della Nazione e cioé Centro-destra e centrosinistra.) oppure
come di prassi, tutto si dipana presso lo studio notarile come si
trattasse di un puro atto si scambio , quindi la democrazia viene
solennemente mercificata e consegnata alla prefettizzazione.
L’amministrazione pubblica è tutto un commissariamento. E’ questa la
declinazione della democrazia moderna?Sembra di essere ritornati allo
stato d’eccezione e sovranità, fissata da Carl Scmitt nella sua
“Politische Theologie(1922). Ed in verità l’odierna democrazia
nell’occidente maturo si vende per poche salsicce come magistralmente
narrato da Aristofane. E’ la demagogia o il populismo il peggior
nemico della democrazia? Se i dipendenti pubblici sono da mettere alla
gogna, la cosiddetta classe politica dove va collocata? E della
cosiddetta superiorità della Chiesa che farne? Prenda la vicenda
ultima del Vaticanleaks, mi pare che evochi la famosa “Taxa Camarae”
di papa Leone X,(di nome Giovanni de Medici l’eterno ritorno delle
famiglie) uno dei punti più alti della corruzione umana. La taxa
Camarae è un’elenco tariffario delle indulgenze, cioé perdonare le
colpe a tutti coloro in grado di pagare le alte somme richieste dal
Pontefice, così che la domanda sorge spontanea cosa c’entra il “Bambin
Gesù” con la vita terrena? Un interrogativo Shakespeariano. Siamo in
presenza di una società del caos o sono in crisi le forme di dominio
che durano ormai da decenni e che la signora Tacher sanzionò
affermando “la società civile non siste”? Di fronte ai dilemmi che la
complessità del mondo domandano, le elites italiane riscoprone se
stesse: gattopardismo, trasformosmo, e forme di autoritarismo che
spesso attingono ad un passato che non muore mai. Aggiungono quasi
sempre un contenuto mai morto: dividi et impera. E in effetti i
furbetti del cartellino arrivano come il cacio sui maccheroni. Un
condimento buono per ogni stagione. Renzi e il renzismo pare la
perfetta sintesi della biografia italica.

 

Alfonso De Amicis