Il TSA dovrebbe avere nel giro di pochi giorni, il nuovo presidente.
Sara Nahalie Dompè figlia del proprietario dell’omonimo colosso
farmaceutico. Come da miglior tradizione del capitalismo italiano lei
a 28 anni è già responsabile della Corporate Social Responsability
dell’azienda di famiglia. Laureata alla Bocconi, quindi pronta ad
assumere gli incarichi dovuti. Noto che la tradizione italica è dura a
morire. Nel capitalismo che conta e decide, nel capitalismo che assume
le posizioni geostrategiche, le corporations assumono un destino
separato dalle questioni familiari. Affari e famiglie sono e
rappresentano due piani distinti. Il capitalismo familistico italico è
un po come la tradizionale della famiglia italica. Ma la vicenda
nostrana mostra, qualora ce ne fosse bisogno, un affresco pittoreo
tardo ottocentesco della società di inzio secolo. Non è un ritorno al
passato, ma il dispiegarsi del vento della modernità. Oggi i ricchi,
agiscono e fanno quello che raccontavano Dikens o Leopardi. Essendo
dispensati dalla fatica grazie alla loro posizione sociale, possono
quindi dedicarsi alle decisioni pubbliche, al divertimento, alla
filantropia, alla funzionalità sociale della cultura e del sapere.
Nella politica come nelle attività sociale si è ristabilita negli
ultimi anni una gerarchia di censo che appunto ricorda le società del
primo avventuroso capitalismo. Ma non è un ritorno al passato. E’ la
modernità che spira con un vento che induce ad andare avanti senza
porsi domande di nessun genere. Infatti molti guardano alla notizia
come gossip altri come tendenza che vede i privati sempre più presenti
nelle varie attività, ma nessuno che avanzi delle analisi sul
dispiegarsi delle attività umane sempre più mercificate con modelli e
stili sempre più omologanti.
Alfonso De Amicis