Pelini e Di Giovanbattista:” Canoni CASE MAP, nessuno verrà lasciato solo”

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Con delibera di Consiglio comunale n.29 del 19.03.2015, esecutiva dal 1 aprile 2015, sono stati rideterminati i canoni di locazione per Case e Map, stabilendosi di graduare i canoni sulla base del nuovo ISEE e consentendo, contestualmente, alle famiglie con ISEE inferiore alle 7mila euro di chiedere il ricalcolo a partire dal 1 agosto 2013 fino al 31 marzo 2015.

La delibera prevede canoni ‘sociali’ di 15 euro al mese per ISEE fino a 7mila euro; di 25 euro per ISEE da 7 a 10mila euro; 50 euro per redditi da 10 a 12mila euro. Pertanto, tutti i nuclei familiari in estremo disagio sociale, con ISEE fino a 7mila e a rischio sfratto per morosità, sono invitate a fornire nel più breve tempo possibile, la documentazione ISEE, negli Uffici dell’Assisenza alla Popolazione, al fine della regolarizzazione della propria posizione.

L’Amministrazione attiva ha sempre considerato il diritto all’abitare, centrale nella propria azione politica, improntata all’equità e alla giustizia sociale. Con la delibera del marzo scorso, abbiamo inteso rimarcare esattamente questo indirizzo politico: chi vive sulla propria pelle gli effetti della grave crisi economica ed umanitaria in atto, non verrà lasciato solo da questa Amministrazione.

 

Fabio Pelini

Assessore all’assistenza alla popolazione L’Aquila

Emanuela Di Giovanbattista

Assessore alle Politiche sociali L’Aquila

Intervista con Fabio Pelini: “SIAMO IN CAMPO PER IL DIRITTO ALL’ABITARE E LA LOTTA ALLA SPECULAZIONE SUGLI AFFITTI”

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Novità dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila sulle politiche abitative. Ieri in conferenza stampa, presentata la proposta di “housing sociale” che potrebbe aprire uno scenario interessante per molte famiglie aquilane. Abbiamo sentito l’assessore di Rifondazione comunista Fabio Pelini.

 

Assessore, in cosa consiste l’idea presentata ieri?

L’iniziativa messa in campo dal Comune mira ad affermare quello che consideriamo un diritto fondamentale: il diritto all’abitare. Per fare questo ci muoviamo su due gambe: progetto C.A.S.E./MAP e l’housing sociale presentato ieri in conferenza stampa. Partiamo da quest’ultima proposta.
I Fondi Immobiliari presenti in città (Europa Risorse, Idea Fimit) ed altri si sono mostrati interessati a mettere a disposizione i propri alloggi a canoni calmierati e con la possibilità di riscatto. Con una grande novità, però.

 

Cioè?

Molte famiglie, in questa terribile crisi economica che stiamo vivendo ormai da sette anni, hanno grossi problemi a mettersi soldi da parte, cioè letteralmente “navigano a vista”. D’altra parte, noi come Amministrazione abbiamo l’esigenza di evitare lo spopolamento del nostro territorio, mettere un argine all’idea di declino che rischia di sovrastarci. Chi possiede degli alloggi – Fondi, privati cittadini, o cooperative edilizie che siano – sanno che il mercato immobiliare è fermo e i pochi che acquistano lo fanno con ribassi notevoli. Dalla convergenza di questi interessi è venuta fuori la nostra idea. Così si potrà coronare il sogno di avere una casa propria senza dover anticipare il 20%-25% del costo dell’alloggio come normalmente avviene, ma semplicemente pagando regolarmente un canone di locazione, leggermente maggiorato per qualche anno, che costituirà già rata del Mutuo. Per fare questo, ovviamente, bisogna offrire garanzie agli Istituti di credito e per questo ci rivolgiamo a redditi che siano fuori dai criteri dell’Edilizia residenziale Pubblica, ma non potrebbero permettersi l’acquisto di una casa pagando l’anticipo. Stiamo parlando del range che va da circa 16mila euro (a seconda della composizione del nucleo familiare) ai 35mila euro come limite massimo. I ceti medio-bassi. Con questa operazione, poi, perseguiamo anche un altro obiettivo.

 

Quale?

La lotta alla speculazione sugli affitti. Dopo la retorica del primo periodo post-sisma, alcuni aquilani, purtroppo, hanno tirato fuori il peggio di sè, chiedendo affitti in alcuni casi raddoppiati o triplicati rispetto al pre-terremoto. Una vergogna. In questo modo, puntiamo a calmierare i prezzi e ad evitare tensioni sociali che si rifletterebbero inevitabilmente sugli ultimi.

 

Cosa può fare da subito chi è interessato?

Quella presentata in conferenza stampa, per ora, è solo una manifestazione di interesse. Chi vuole, può dare la propria disponibilità a far parte di una lista di adesione al progetto. In questo modo, avremo un monitoraggio sull’esigenza abitativa nella nostra città. Poi, come secondo passo, Fondi immobiliari, Cooperative edilizie, società e privati dovranno formalizzare l’adesione al progetto e vagliare le domande pervenute.

 

Avete un quadro di quante siano le persone interessate?

Impossibile quantificare in questo momento, però posso dire che in tanti, tantissimi ci hanno mostrato interesse, perchè, nonostante tutto, gli Aquilani amano la loro città, ma vogliono essere messi in condizione di rimanere. D’altra parte, non ci stiamo inventando nulla: anche altre città italiane hanno adottato provvedimenti simili: penso a Milano o Reggio Emilia.

 


Con questa disponibilità di alloggi, che ne farete del Progetto C.a.s.e.?

Quella è la “prima gamba” di cui parlavo all’inizio dell’intervista: il nostro indirizzo politico-amministrativo prevede, una volta terminate le forme assistenziali onerose (Fondo Immobiliare, Affitti concordati, Contributo per l’Autonoma Sistemazione) l’allargamento della platea dei beneficiari ai nuclei in difficoltà economica. Ci rivolgeremo ai redditi fino a 16mila euro, che è la soglia fissata per le fragilità sociali. Poi potremo aprire alla popolazione studentesca e a quella scientifica; ai lavoratori presenti sul territorio e a sportivi ed artisti, oltre a giovani coppie e a nuclei monoparentali in difficoltà. Tutte le tipologie previste a suo tempo dalla delibera consiliare 172 del 2011.

 

E le famiglie presenti oggi nel progetto CASE che fine faranno?

Molte rientreranno nella loro abitazione riparata, le altre, soprattutto del centro storico, continueranno ad alloggiare nelle new town, fino al ripristino dell’agibilità della propria casa di origine.

Collaborazione Comune-cittadini: Approvato il regolamento

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Un regolamento finalizzato a disciplinare patti di collaborazione tra
il Comune dell’Aquila e i cittadini per la cura, la rigenerazione e la
gestione condivisa dei beni comuni urbani. L’atto, approvato dalla
giunta comunale su proposta deliberativa dell’assessore alla
Partecipazione Fabio Pelini, è stato promosso dal sindaco dell’Aquila
Massimo Cialente e verrà trasmesso al Consiglio comunale per il via
libera definitivo.

“Siamo tra i primissimi Comuni, dopo Bologna e Siena, – ha dichiarato
l’assessore Pelini – ad adottare questo provvedimento. Si tratta di un
ulteriore, significativo passo, verso un modello di governance che
consenta una piena partecipazione dei cittadini alla vita
amministrativa.

La gestione degli spazi pubblici sarà coordinata
dall’Ufficio Partecipazione del Comune e le proposte di
collaborazione, da parte dei cittadini, potranno essere formulate in
risposta ad un avviso pubblico oppure presentate direttamente. In
entrambi i casi, comunque, saranno disposte adeguate forme di
pubblicità della proposta stessa, tramite il sito istituzionale del
Comune. Il patto di collaborazione potrà avere come oggetto interventi
di cura e rigenerazione degli spazi pubblici, da attuare anche
attraverso la gestione condivisa del bene da parte di più cittadini,
sempre garantendo la fruizione collettiva e gratuita. Un’iniziativa in
cui, come assessorato e come giunta, abbiamo creduto molto, poiché la
salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, – ha
concluso Pelini – insieme con la loro piena fruizione, costituiscono
la migliore garanzia di una buona amministrazione”.

Pelini :” Sul Cas leggende metropolitane! Chiarezza e rispetto dei cittadini onesti le nostre priorità”

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” E’ sorprendente, ogni volta, constatare come qualunque leggenda metropolitana possa diventare verità se veicolata in un certo modo. L’ultima è quella della chiamata per ordine alfabetico! Facciamo un po’ di chiarezza: le lettere che stanno arrivando in questi giorni seguono la logica adottata negli ultimi anni per razionalizzare le risorse e che è un obbligo per un ente pubblico che gestisce denaro pubblico, cioè di tutti i contribuenti. Dinanzi alla disponibilità di alloggi, è nostro dovere favorire il passaggio dalle forme più onerose di assistenza (CAS, affitti concordati, fondo immobiliare) al progetto c.a.s.e./map. Pertanto, seguendo l’ordine più logico e previsto dalla normativa – i contributi più onerosi, per quanto riguarda il CAS – vengono chiamati i nuclei familiari PRIVI di contratto d’affitto, quelli con contratto ma fuori dall’ambito di mobilità e con priorità per coloro che al 6 aprile erano affittuari. Il tutto è disciplinato dalla delibera n.63 approvata dalla Giunta comunale il 25 febbraio scorso, che peraltro prevede una serie di attenzioni per non penalizzare i cittadini. Capisco i disagi di molte persone (tra le quali molte a me care e le cui difficoltà conosco benissimo) nel dover rinunciare a quello che a tutti gli effetti ha rappresentato un sostegno importante in una fase difficie: ma il CAS, purtroppo, non è e non può essere un ammortizzatore sociale e tutti i nostri sforzi e le nostre (poche) risorse vanno convogliate sulla ricostruzione.

Un dato su tutti: a dicembre 2011, alla vigilia del passaggio dell’assistenza dall’SGE al Comune il CAS ammontava a 3.016.332 euro; l’ultima mensilità pagata (quella di febbraio 2014) è stata di 1.188.623 euro. Stiamo parlando di un abbattimento di oltre il 60%, che sarebbe ingeneroso ricondurre esclusivamente al fisiologico rientro a casa di molti cittadini, avendo portato avanti con il settore assistenza alla popolazione una sistematica e certosina azione di verifica, controlli incrociati, analisi di ogni singola posizione, che ci ha permesso di recuperare centinaia di migliaia di euro. Perché il messaggio che volevamo e vogliamo ancora far passare è che i cittadini onesti non devono sentirsi dei fessi e che l’onestà, se non nell’immediato, alla lunga paga. Di questo possiamo essere davvero orgogliosi.”

Progetto europeo sulla partecipazione – Pelini:”Splendida occasione per ragazze e ragazzi”

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Domani, Venerdì 31 gennaio, a partire dalle ore 10, nell’Auditorium del Parco, si terrà la giornata conclusiva del progetto europeo “Youth Partecipatory Budgeting”, promosso dall’assessore comunale alla Partecipazione Fabio Pelini e portato avanti da un gruppo di ragazze e ragazzi.

Al centro del progetto, che ha visto anche uno scambio culturale con la Turchia, le dinamiche relative ai processi partecipativi e alla comunicazione tra cittadini a istituzioni. “Nel corso della giornata – ha spiegato l’assessore Fabio Pelini – i ragazzi illustreranno il percorso seguito e gli obiettivi raggiunti, per presentare la loro proposta di bilancio partecipativo. Sarà un’occasione importante per confrontarsi sulle tematiche relative alla partecipazione e per conoscere il lavoro svolto da questo gruppo di studenti motivati e preparati, anche alla luce della loro esperienza di interfaccia con le istituzioni, sia in Italia che in Turchia.”

L’incontro frutto del lavoro del gruppo Move your cityprosegue l’assessore del Prc-” sarà un momento splendido d’incontro e discussione pieno di ragazze e ragazzi

interverrà anche il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente .