Pelini :” Sul Cas leggende metropolitane! Chiarezza e rispetto dei cittadini onesti le nostre priorità”

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” E’ sorprendente, ogni volta, constatare come qualunque leggenda metropolitana possa diventare verità se veicolata in un certo modo. L’ultima è quella della chiamata per ordine alfabetico! Facciamo un po’ di chiarezza: le lettere che stanno arrivando in questi giorni seguono la logica adottata negli ultimi anni per razionalizzare le risorse e che è un obbligo per un ente pubblico che gestisce denaro pubblico, cioè di tutti i contribuenti. Dinanzi alla disponibilità di alloggi, è nostro dovere favorire il passaggio dalle forme più onerose di assistenza (CAS, affitti concordati, fondo immobiliare) al progetto c.a.s.e./map. Pertanto, seguendo l’ordine più logico e previsto dalla normativa – i contributi più onerosi, per quanto riguarda il CAS – vengono chiamati i nuclei familiari PRIVI di contratto d’affitto, quelli con contratto ma fuori dall’ambito di mobilità e con priorità per coloro che al 6 aprile erano affittuari. Il tutto è disciplinato dalla delibera n.63 approvata dalla Giunta comunale il 25 febbraio scorso, che peraltro prevede una serie di attenzioni per non penalizzare i cittadini. Capisco i disagi di molte persone (tra le quali molte a me care e le cui difficoltà conosco benissimo) nel dover rinunciare a quello che a tutti gli effetti ha rappresentato un sostegno importante in una fase difficie: ma il CAS, purtroppo, non è e non può essere un ammortizzatore sociale e tutti i nostri sforzi e le nostre (poche) risorse vanno convogliate sulla ricostruzione.

Un dato su tutti: a dicembre 2011, alla vigilia del passaggio dell’assistenza dall’SGE al Comune il CAS ammontava a 3.016.332 euro; l’ultima mensilità pagata (quella di febbraio 2014) è stata di 1.188.623 euro. Stiamo parlando di un abbattimento di oltre il 60%, che sarebbe ingeneroso ricondurre esclusivamente al fisiologico rientro a casa di molti cittadini, avendo portato avanti con il settore assistenza alla popolazione una sistematica e certosina azione di verifica, controlli incrociati, analisi di ogni singola posizione, che ci ha permesso di recuperare centinaia di migliaia di euro. Perché il messaggio che volevamo e vogliamo ancora far passare è che i cittadini onesti non devono sentirsi dei fessi e che l’onestà, se non nell’immediato, alla lunga paga. Di questo possiamo essere davvero orgogliosi.”