Sede soprintendenza Archeologica

 

 

alfonso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre a L’Aquila ci si accapiglia sulla sede regionale della
Soprintendenza Archeologica il Ministro Franceschini continua con il
gioco delle tre carte per annunciare l’ennesima controriforma del
Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. Passata la propaganda sui
fannulloni ci si concentra in modo pesante su come privatizzare
ulteriormente i Beni Artistici e Culturali di questo paese. La
creazione dei Poli Museali altro non è che la devastazione delle
competenze e la disarticolazione del Ministero. Questa volta si
sopprimono le Soprintendenze Archeologiche e la Direzione generale per
l’Archeologia, passando alle Soprintendenze miste. Tutto con un
assordante silenzio del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, nonché
da parte dei rappresentanti dei lavoratori eletti all’interno del
Consiglio stesso. La stragrande maggioranza di queste organizzazioni
sindacali durante l’incontro con il Ministro hanno assunto un
atteggiamento contraddittorio, referenziale e non hanno proferito
alcuna paroila contraria all’ennessimo attacco alla dignotà dei
lavoratori e al Bene Comune. Questo ultimo atto di imperio del
Ministro creerà ulteriore caos organizzativo, mescolando le competenze
delle Soprintendenze, Poli Museali e Segretariati Regionali. Una delle
vere ragioni di questa imbarazzante contorsione è recuperare posti
dirigenziali per creare altri dieci musei e siti archeologici
autonomi. “Carne” da valorizzazione, da mettere presto a bando
internazionale: per avere altri dieci fedeli terminali del potere
politico. Con quali conseguenze? C’è per esempio, da scommettere che
vedremo presto l’Appia Antica consegnata armi e bagagli ad Autostrade.
Si riesce a intravedere un fine generale, in tutto questo caos? Le
premesse del bozze dei decreti, dicono ufficialmente che tutto ciò
servirebbe a evitare le conseguenzr del silenzio assenso: che non è un
epidemia o un terremoto, ma una norma introdotta dallo stesso governo
Renzi. A voce poi dice che è un modo di arginarei danni della
sottomissione delle Soprintendenze alle Prefetture. Una delle
mostruosità delle disposizioni della legge Madia. La quale legge in
nome della semplificazione organizzativa e contrattuale tende alla
distruzione di tutto quell’apparato della tutela che è stato vanto
culturale di questo paese. Questo si esportabile in ogni dove.
Evidentemente in questo paese c’è un problema enorme. La
disoccupazione? La crisi? I salari sempre più bassi? La scomparsa del
Welfare. Non, no. Il problema vero sono i dipendenti pubblici. Sono
loro l’Alfa e l’Omega di ogni male che affligge il paese. Mentre
succede tutto ciò di che si discute? dell’ennesimo scippo ai danni di
questa città e quindi dai alle inutile e estenuanti polemiche che
alimentano un politicismo infinito.

 

Alfonso De Amicis