Sono passati 4 anni da quando l’ex cavaliere di Arcore fu gentilmente
posto in letargo. Ibernato dalla potenza degli ex amici della Troika.
Mal sopportavano l’ intruso. Il potere delle grandi multinazionali,
delle banche, ma soprattutto della Bundesbank, ponevano fine
all’esperienza berlusconiana durata quasi un ventennio(Una nostra
abitudine). La borghesia tedesca attraverso il meccanismo della moneta
unica ha visto la possibilita di realizzare il sogno svanito con il
conflitto della seconda grande guerra. La conquista dei mercati
europei e quelli dell’est con i cannoni della finanza e del suo
potente mercantilismo. Tuttavia alcuni(non molti in verità) continuano
a domandarsi: E’ cambiato qualcosa nell’amato bel paese da quando
Berlusconi è stato cacciato e i suoi voti sono serviti per ridefinire
nuovi assetti istituzionali? Forse era prevedibile ma non pare che vi
sia stato una rigenerazione o presa di coscienza sul lento ma
inesorabile declino della democrazia e dellle condizioni
socio-economiche della bella terra penisolare e insulare. Prendiamo il
caso ultimo sulla vicenda delle pensioni. La Consulta il massimo
organo Costituzionale riconosce una fragorosa e rovinosa frattura in
materia di indicizzazione sulle pensioni di milioni di italiani. La
sentenza boccia la controriforma Fornero(Sant’Elsa piangente) sia sul
versante sociale che su quello istituzionale(diamine una professoressa
universitaria! Come lo stesso Monti punta di diamante della Bocconi!).
Ora il governo è impegnato nella fantasiosa soluzione di non
rispettare la sentenza, ma di correre a braccia aperte ai diktat di
Brusselles(Neolingua europea). Nella strumentalità della dialettica
governativa salgono delle domande spontanee: Quanto vale la
Costituzione Italiana? Continua ad avere una sua preponderanza nei
confini della Patria a cui hanno versato sangue milioni di italiani
per restituirgli dignità e Libertà?(la cancelliamo attraverso
l’artizio o la demagogia del conflitto fra anziani e giovani?
Togliendo poi sia agli uni che agli altri?) O si sta lentamente ma
inesorabilmente affermando quando auspicato dalla JP Morgan, cioè
quello di disfarsi delle Costituzioni nate dalla Resistenza per
consegnarci, finalmente, alle magnifiche sorti e progressive del
mercato globale? Ed in questo perdurante momento storico una domanda,
un interrogativo, dobbiamo porgercelo: ha più dignità il piccolo
popolo greco con il suo governo, seriamente riformista, o il
vaniloquio di Renzi e Padoan e di chi li sostiene? Dubbi che forse non
riceveranno né risposte ne tentativi di spiegazioni, se non propaganda
degna di una democrazia bonapartista e oligarchica.
Alfonso De Amicis