HO VISTO – viaggio a Dachau (D. Del Vecchio)

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HO VISTO – viaggio a Dachau (D. Del Vecchio)

 

 

HO VISTO LA PORTA DELL’INFERNO
DOVE “IL LAVORO RENDEVA LIBERI”
HO VISTO I VIALI DELLA SOFFERENZA
DOVE OGNI GIORNO RINNOVAVA IL DOLORE
HO VISTO STRETTE TAVOLE DI LEGNO
DOVE MILLE CORPI AMMASSATI PIANGEVANO
HO VISTO DOCCE DOVE SI LAVAVA LA VITA
HO VISTO I CAMINI DOVE USCIVA LA MORTE

L’ODIO DELL’UOMO HA RAGGIUNTO LA VETTA
NEI GIARDINI DEL DOLORE DEL MONDO
DOVE L’IDENTITA’ ERA UN NUMERO
DOVE VIVERE ERA UN SOGNO

L’ODIO DELL’UOMO NON HA CONFINI
NEI GIARDINI DEL DOLORE DEL MONDO
DOVE L’EGOISMO SIGNIFICAVA VITA
DOVE L’AMORE ERA UN RICORDO PROFONDO

HO VISTO POPOLI TREMARE E FUGGIRE
FAMIGLIE DIVIDERSI E NON TROVARSI MAI PIU’
HO VISTO GENTE PREGARE PER MORIRE
MORIRE SENZA DOVER SOFFRIRE

ECHI DI FOLLE VENERARE IL CARNEFICE
IN NOME DI UNA RAZZA INVINCIBILE E SUPERIORE
HO VISTO I CRIMINALI INVECCHIARE
PROTETTI DALLA CROCE, NON UNA CROCE UNCINATA

L’ODIO DELL’UOMO HA RAGGIUNTO LA VETTA
NEI GIARDINI DEL DOLORE DEL MONDO
DOVE L’IDENTITA’ ERA UN NUMERO
DOVE VIVERE ERA UN SOGNO

L’ODIO DELL’UOMO NON HA CONFINI
NEI GIARDINI DEL DOLORE DEL MONDO
DOVE L’EGOISMO SIGNIFICAVA VITA
DOVE L’AMORE ERA UN RICORDO PROFONDO
DOVE L’AMORE ERA UN RICORDO PROFONDO