Un altro patto per la salute:”serve una classe dirigente con gli anticorpi per scoperchiare la pentola degli affari”

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Tanti gli interventi che hanno caratterizzato l’incontro organizzato presso Casa Onna dal titolo: un altro patto per la salute. Nella sua introduzione, il consigliere comunale Antonello Bernardi ha sottolineato l’importanza di difendere il sistema sanitario nazionale con l’individuazione di risorse per avere una “ricchezza sociale e etica” per il nostro paese, ma  per ottenere quest’obiettivo -ha aggiunto Bernardi-bisognerà invertire la rotta rispetto alle scelte “che a tutti i livelli vengono operate”

Lunga e interessante è stata la relazione del vicesindaco dell’Aquila Nicola Trifuoggi che ha raccontato ai presenti le tante drammatiche vicende della sanità abruzzese ai tempi in cui se ne occupava professionalmente, “quando le cliniche private regionali avevano il 158% dei posti letto occupati a spese della regione abruzzo”. “Oggi preferirei tecnici insospettabili e non manager nominati dalla politica per avere un più trasparente rapporto tra sanità pubblica e privata”.  

Maurizio Acerbo ha richiamato alla necessità di un corretto uso delle risorse e a non cadere nel gioco di chi vuole “una cattiva sanità pubblica per mettere il diritto alla cura e alla salute in mano ai privati” aggiungendo che” In Abruzzo i controlli sono stati omessi o peggio gestiti da una politica al servizio delle cliniche, la classe dirigente deve costruire gli anticorpi necessari per evitare che a scoperchiare la pentola degli affari sia solo la magistratura. Questo incontro va nella giusta direzione,che sarà lunga, faticosa ma necessaria per costruire un’alternativa”.

La Dott.sa Natali ha ribadito quanto le scelte fatte sul governo clinico della nostra Asl siano state scellerate e antidemocratiche con il silenzio assenso dei sindacati e dei politici:“Piovono delibere per la soppressione delle unità operative che erano il fiore all’occhiello del San Salvatore, abbiamo i malati in condizioni assurde, l’ospedale non è stato ricostruito e andiamo in crisi se venti donne si presentano per partorire. I soldi dell’assicurazione sono finiti per coprire i debiti e non per ripartire.”

Per Rita Innocenzi segretaria della Fp-Cgil :”è importante che gli operatori lavorino serenamente nell’interesse dei pazienti” soffermandosi poi sulla necessità di ricostruire i rapporti sindacali in un settore dove troppo spesso si è preferito” tutelare interessi individuali piuttosto che quelli collettivi”.

Nelle conclusioni Simona Giannangeli del Centro Antiviolenza ha rivendicato il diritto di tutte e tutti al principio fondamentale e non negoziabile del diritto alla cura e alla salute:” l’ospedale la notte del 6 Aprile 2009 era completamente inagibile non per il terremoto ma per le scelte operate dalla politica nei trent’anni precedenti! dobbiamo cambiare e offrire un’alternativa a questa situazione che tuttora è in essere”

 

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