La mazzata di Del Rio. “Governo Renzi non vuole sforare il 3%” Sempre
Del Rio “Noi non vogliamo sforare il 3%, non ha senso, vogliamo andare
in Europa, cominciare il semestre dicendo che non siamo più l’Italia
che annuncia, ma l’Italia che fa e avremo grande credito.” Tradotto e
fuori dal gergo politichese, eh si, anche i rottamatori hanno il loro
gergo, vuol dire taglia alla spesa e ai redditi. Puntano al massacro
sociale. D’altronde l’economista dell’Ocse Padoan ha già massacrato,
portato al default Argentina, Grecia e Portogallo. Su di lui pendono
dissacranti considerazioni dei premi Nobel Stiglz e Krugman, pagine di
cultura economica leggibili sul giornale confindustriale Il Sole 24
Ore. Padoan, parlando da capo-economista dell’Ocse, ha sostenuto al
necessità di un “riequilibrio del trattamento fiscale tra lavoro e
rendita”. Ora da ministro dell’economia, dovrà selezionare con cura
quale “rendite” falciare garantendo comunque “ai mercati” la loro
quota di interessi su debito pubblico italiano. Altrimenti quei 400
miliardi necessari a “rinnovare” il debito diventerebbero
irreperibili. Fatta la frittata. Recuperare i 400 miliardi, garantire
i mercati. Queste le priorità del governo del Gallo Cedrone. Se
aggiungiamo a ciò che dal prossimo hanno entrerà in vigore il fiscal
compact, cioé manovre di 40 miliardi l’anno per venti anni, possiamo
esser certi che L’Aquila sarà la Pompei del 2000. Viene da soggiungere
solo una considerazione: Il problema non è chi siede a Palazzo
Margherita. Le forze politiche sono simili. Non è un caso che i loro
fratelli maggiori, hanno tutti, indistintamente messo in costituzione
il fiscal compact. I loro apparenti litigi somigliano molto ai capponi
di Renzo. Se ne esce? Certo ad una condizione: Rifiutare i trattati
europei, in modo unilaterale.
Alfonso De Amicis
Ross@ L’Aquila