Cialente ritira le dimissioni, Trifuoggi vicesindaco con delega alla trasparenza amministrativa

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Il sindaco Cialente ritira le dimissioni e sceglie l’ex procuratore Nicola Trifuoggi come vicesindaco con le deleghe alla trasparenza amministrativa e alla Polizia Municipale. Rotazione dei dirigenti, centrale unica di committenza e rispetto delle convenzioni urbanistiche saranno le priorità dell’azione della giunta, come da tempo sollecitavano diverse forze della maggioranza. Trifuoggi, che non percepirà alcun compenso, sarà operativo da subito nel passare al vaglio tutti gli atti amministrativi in seno al comune dell’Aquila.

Riflessioni del Duca Gagliardo della Forcoletta:”L’analfabeta politico” di Bertold Brecht


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Il peggiore analfabeta

è l'analfabeta politico.

Egli non sente, non parla,

n'é s'importa degli avvenimentipolitici.


Egli non sa che il costo della vita,

il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,

dell'affitto, delle scarpe e delle medicine

dipendono dalle decisioni politiche.

L'analfabeta politico è così somaro che si vanta

e si gonfia il petto

dicendo che odia la politica.

Non sa l'imbecille che dalla sua

ignoranaza politica nasce la prostituta,

il bambino abbandonato,

l'assaltante, il peggiore di tutti i banditi,

che è l'imbroglione,

il mafioso corrotto,

il lacché delle imprese nazionali e multinazionali.

Bertold Brecht

Pisa-L’Aquila 2-2 le pagelle

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a cura di Alessandro Mellone

 

Testa : Discreta partita, sempre ben concentrato non ha colpe particolari sui goal, forse sul primo poteva provare l’uscita, nulla può sul 2°. Ormai una sicurezza. Voto 6+

Zaffagnini: Media tra il primo ed il secondo tempo. Primo tempo così così da terzino, se la cava nel chiudere una azione pericolosa del Pisa con una buona diagonale, da bravo difensore qual ‘è, ma soffre gli spunti di Martella(bel giocatore) sulla fascia, si arrangia come può. Secondo tempo nel suo ruolo, decisamente altra partita. Centrale prezioso. Voto 6

Ingrosso : Con lui la difesa balla.  Pagliari lo sostituisce durante l’intervallo. Voto 5

Pomante : Il centrale rossoblù comanda la difesa senza sbavature, lotta sul fango e va a segnare lo STRAMERITATO pareggio rossoblù. Capitano. Voto 7

Dallamano : Prestazione più che sufficiente per l’ex Brescia, spinge poco, ma dietro da una mano importante, contro il Pisa che ha nell’attacco sicuramente il reparto più pericoloso. Concentrato. Voto 6,5

Triarico: All’Aquila non è propriamente amato, i piedi non sono quelli di Maradona, ma fisico generosità e corsa non gli mancano. Giostra sulla fascia con sufficiente qualità nei primi 20’/25′. Crea anche una palla goal nel 1° tempo rimettendo in mezzo un pallone pericolosissimo che poteva avere miglior sorte. Si spegne nella seconda parte di primo tempo e viene sostituito ad inizio ripresa. Alternativa nei momenti difficili. Voto 6-

Agnello:  Forse ruba meno l’occhio di altri giocatori in altri ruoli, ma ragazzi, questo è un calciatore FONDAMENTALE e sta tornando ai suoi livelli. Lotta su ogni pallone morto che gli capita a tiro, morde gli avversari come pochi, non si da mai per vinto vincendo contrasti su contrasti, tenta anche di impostare un paio di verticalizzazioni interessanti. Su quel campo valeva due giocatori. LEONE. Voto 7+

Carcione : Alla sua ultima(???) in rossoblù fornisce una prova da vero professionista, fregandosene di critiche ‘sciocchine’ settimanali aquilane del tipo “se se ne tà ji sa come joca quissu?!?!”. Gioca decine di palloni, commette qualche imprecisione, ma è decisivo sui calci da fermo e non si spegne mai. Regista e professionista. Voto 6,5

Frediani : In realtà il talentino romanista meriterebbe di più perché gioca 90′ di ottima qualità sulla sua fascia, trovando spunti importanti nonostante il campo non adatto ad un fisico ancora leggero come il suo. Purtroppo fallisce due goal, il 2° all’ultimo respiro su una ripartenza FANTASTICA dell’Aquila, che avrebbero dato ai rossoblù l’ennesima vittoria esterna su un campo dalla lunga ed importante storia calcistica. Lo ringrazio avesse segnato quell’azione sarei morto all’Arena Garibaldi invece di avere solo uno sturbo di 10 minuti. Crocerossino di classe. Voto 6+

Pià : Ha sul piede un’ottima occasione a pochi centimetri da Provedel(che ha parato pure la grandine che caschea dalle sue parti…ciccisu!) che gli avrebbe alzato il voto, peccato. Fatica un po’ su un terreno inadatto al gioco palla a terra, ma ancora fa una prestazione di cuore e gamba, tutto è tranne che un giocatore BOLLITO. Serve l’assist a Libertazzi per il 2-1. Innesto di qualità ed importantissimo! Voto 6+

Libertazzi : Un vero e proprio gladiatore, trova nell’acquitrino pisano pane per..il suo gran fisico! Lotta su ogni palla, sgomita, fa salire la squadra ed alla prima occasione che gli capita segna un goal fondamentale per la rimonta. PANZER. Voto 7

Scrugli : Entra nel 2° tempo e scalda subito i motori. Fa un paio di percussioni che manco Grosso ai mondiali del 2006! Gli tolgo però qualcosina perché commette un paio di sbavature pericolose in ripartenza appoggiando praticamente palla all’aversario, potevano costarci care su un campo asciutto. Fondamentale. Voto 6,5

De Sousa : Il Mister lo relega in panchina ed ha 30′ per combinare qualcosa di buono. Ci riesce alla grande! Chiude al volo un triangolo con Frediani da applausi, fa salire la squadra e lotta per tenerla su, colpisce in bella torsione un pallone di testa che poteva darci 3 punti, tenta una sforbiciata che avrebbe meritato miglior sorte. Gestisce la ripartenza dell’ultimo secondo partendo dalla nostra area. Uno dei contropiedi più belli di quest’anno. Gagliardo. Voto 6,5

Ciciretti : Entra nel 2° tempo e insieme agli altri due subentrati nel 2° cambia la partita. Gioca palloni di qualità, serve assist e cerca il goal dopo un bellissimo stop a tagliare fuori l’avversario anche qui però ci pensa Provedel a togliergli la gioia del goal. Chiude la transizione finale cominciata da De Sousa servendo a Frediani la possibilità di vincere l’incontro. Giocasse sempre così avremmo un campione in squadra per la categoria. Devastante. Voto 7+

Pagliari : Si affida ad una squadra accorta all’inizio e rischia di prendere l’imbarcata, mette l’arsenale azzeccando tutti i cambi nel 2° tempo e solo l’imprecisione e la bravura di Provedel gli tolgono la possibilità di battere un’altra grande del girone fuori casa dopo averla matata per 45′. Commodoro. Voto 6,5

Le riflessioni del Duca Gagliardo della Forcoletta

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“Non si era notato, che, dopo la fine della guerra, la gente tornava dal fronte ammutolita, non più ricca, ma più povera di esperienza comunicabile? Ciò, che poi, dieci anni dopo, si sarebbe riversato nella fiumana dei libri di guerra, era stato tutto furché esperienza passata di bocca in bocca. E ciò non stupisce. Poiché mai esperienze furono più radicalmente smentite di quelle strategiche, dalla guerra di posizione, di quelle economiche dall’inflazione, di quelle fisiche dalle battaglie caratterizzate da grande dispiego di mezzi e materiali , di quelle morali dai detentori del potere. Una generazione che era ancora andata a scula col tram a cavalli, si ritrovava, sotto il cielo aperto, in un paesaggio in cui nulla era rimasto immutato fuorché le nuvole, e sotto di esse, in un campo di forze attraversato da micidiali correnti ed esplosioni il minuto e fragile corpo dell’uomo… L’arte di narrare volge al tramonto perché vien meno il lato epico della verità, la saggezza”.
          DI WALTER BENJAMIN
   Occorrerebbe riflettere sui racconti sull’Aquila

“IL SINDACATO E’ UN’ALTRA COSA”

fuori-dal-tunnel











Siamo stati accusati e diffidati perché abbiamo detto che
quell'accordo è anticostituzionale. Ma la sostanza è che con la
sentenza di luglio la Corte Costituzionale ha affermato che no si
possono condizionare la rappresentanza e i diritti sindacali
all'obbligo della firma degli accordi. E ancora di più che i
lavoratori hanno diritto a scegliere liberamente chi li deve
rappresentare. L'accordo sulla rappresentanza nega questi principi,
come definirlo de non incostituzionale?
Ma non solo per questo motivo si viola lo statuto della CGIL. Le
procedure di decisione e arbitrato sull'attività sindacale, le
sanzioni anche pecunierie per le strutture e i lavoratori che fanno i
delegati, le regole e lo spirito dell'intesa sulla rappresentanza
violano lo spirito e le norme della costituzione democratica della
CGIL.
Si costituisce un sistema sindacale aziendalista e al tempo
stesso centralizzato in forma autoritario, le autonomie delle
categorie e i diritti democratici degli iscritti sono tutti sottoposti
al controllo di conformità all'accordo. La CGIL, se applica l'accordo,
deve non rispettare il proprio statuto. Per questo contestiamo la
legittimità di tutte le decisioni prese e andremo fino in fondo nel
farlo"
Questo basta e avanza perché ci si opponga alla deriva
autoritaria e corporativa che la maggioranza camussiana sta applicando
verso la CGIL e il mondo del lavoro.
soprattutto in presenza della peggior crisi che il capitalismo
globalizzato sta producendo dal 1929.

Ci vediamo, per tutti i compagni interessati a questo
percoso alternativo, Venerdì 24 Gennaio ore 16,30 presso la saletta
delle riunione in CGIL
Compagni della II° Mozine

Riflessioni del Duca Gagliardo della Forcoletta

Macrino_d’Alba,_Autoritratto;_Tempera_su_tavola;_Torino,_Museo_Civico_d’Arte_Antica











L'opa dell'intellighenzia su Rifondazione Comunista. Prima Barbara
Spinelli, poi Camilleri e altri, infine il direttore di Micromega
Paolo Flores d'Arcais si lanciano a sostegno della candidatura di
Alexisis Tsipras a presidente della commissione europea. Costoro fanno
una proposta semplice: Il PRC si metta di lato, si limiti semmai alla
solo manovalanza. La sostanza politica è che costoro rappresentano il
vero senso dell'operazione. L'hanno chiamata "i legislatori del
futuro" un titolo immodesto come si addice ad alcuni personaggi. Si
intraprende un ragionamento molto semplice. "Siccome l'attuale
ottimismo dei governanti europei è insostenibile, siccome
l'alternativa che va prendendo forma è quella del rifiuto dell'euro e
dell'Unione, occorre scegliere una terza via, quella che dovrà portare
agli Stati Uniti d'Europa. Una formula non utilizzata apertamente, ma
che sarebbe l'inevitabile sbocco dell'unione politica di tipo federale
che viene auspicata." Si ammette che la sovranità dei vari stati è
stata sequestrata ma essa può essere riconquistata solo attraverso una
nuova "sovranità europea" da costruire. Il progetto da loro presentato
risponderebbe all'assilo posto. Un passaggio dell'appello della
Spinelli chiarisce bene il senso dell'operazione. "Vorremmo che in
Italia ci fosse una lista civica, di cittadini attivi,
una lista di persone della società civile che scelgono Tsipras come
candidato alla presidenza della Commissione Europea. Non è semplice,
perchè abbiamo pochissimo tempo per creare qualcosa. per farlo ci vorrà
tutta l'intelligenza di Alexisis Tsipras, come quella che gli ha
permesso di formare una coalizione di anime della sinistra radicale
greca. e' chiaro che non dovrebbe essere una coalizione di vecchi
partiti della sinistra radicale, perché non avrebbe alcuna possibilità
di successo. Abbiamo bisogno di qualcosa di più grande, qualcosa
potere la coscienza della società, superando i margini molto stretti
delle formazioni politiche della sinistra radicale. Con l'obbiettivo
di unire le forze della società colpite dalla crisi" In verità, più
che ad "unire le forze colpite dalla crisi, Spinelli e gli altri
mirano a deviarle, ad incalanare la crescente opposizione
anti-europeista, nell'illusorio alveo della Riforma dell'Unione.
Quella riforma che i fatti hanno dimostrato impossibile, dato che la
UE è stata concepita, è nata e si è sviluppata come un vero sistema
pensato e realizzato per approfondire il dominio di classe, per
camcellare progressivamente ogni diritto sociale, per lasciare campo
libero al forze del "capitalismo casinò". In questo senso la lettura e
di conseguenza le prese di posizioni di Rifondazione risultano
sprovvedute e perdenti. Un'altro scivolone verso il cupio dissolvi.

I soliti ultras

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Sono stati i soliti. Quelli eternamente innamorati della propria città, della maglia, del rispetto di valori come la lealtà e la solidarietà, capaci in certe situazioni di superare barriere culturali e territoriali, a sollecitare tutti affinché la ricostruzione dell’Aquila continui senza se e senza ma. Gli ultras della Curva Nord del Pisa in occasione della gara di domenica scorsa all’Arena Garibaldi, bellissima e terminata 2-2 tra i locali e la Valorosa,  con uno striscione semplice e chiaro hanno ricordato che la mancata ricostruzione della nostra città è una ferita grave ancora aperta in Italia. Se il paese gira la testa dall’altra parte la Curva Nord è ben consapevole di quello che accade a centinaia di chilometri dalla Torre pendente.

In occasione della gara d’andata al Fattori, i tifosi neroazzurri avevano trascorso la loro domenica non dentro lo stadio a sostenere i colori del Pisa, ma fuori in giro per il centro storico devastato dal terremoto. Alla faccia di chi tramite una tessera ridicola non voleva farli nemmeno partire. Sono venuti, hanno capito e non hanno dimenticato. Altri, purtroppo , quelli con responsabilità ben più pesanti e decisive per il futuro dell’Aquila, che allo stadio ci vanno gratis e  in tribuna d’onore, hanno di fatto derubricato la ricostruzione della nostra città a problema secondario tra priorità della nazione. Archiviandola e dimenticandosi di noi. Non l’hanno fatto però centinaia di gruppi ultras italiani che con i loro contributi hanno reso possibile il realizzarsi di tanti progetti di solidarietà in questo territorio. Soldi raccolti tra gente spesso precaria, cassaintegrata o disoccupata, ignorando le rivalità sportive o di campanile, in silenzio e senza nessuna necessità o richiesta di pubblicità.

Nel calcio, nemmeno più tanto miliardario di questo paese, è ora di dire che questo movimento rappresenta la parte più genuina e disinteressata. Gli uomini e le donne che ne fanno parte non sono certo dei santi o degli eroi, a volte sbagliano, e quando lo fanno pagano senza chiedere sconti o assoluzioni. Ma la passione esasperata, quella che può generare violenza, sempre più spesso declina verso lotte e rivendicazioni capaci di uscire dalle curve trasformandosi in sollecitazioni per la società. Come nel caso di domenica e come avviene, ad esempio, nei paesi e nelle città  dove gli ultras sono in prima linea nelle lotte sociali.

Lettera aperta a tutti e tutte coloro che vogliono sostenere la candidatura di Alexis Tsipras in Italia

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di Paolo Ferrero

 

Attorno alla proposta dal Partito della Sinistra Europea di candidare Alexis Tsipras a Presidente della Commissione Europea, si sta determinando in Italia una certa attenzione con autorevoli prese di posizione pubbliche e diverse iniziative a sostegno. Anche tra altri partiti a sinistra del PD, oltre a Rifondazione Comunista che fa parte del Partito della Sinistra Europea, pare aprirsi discussione sull’opportunità di appoggiare Tsipras.

Si tratta di un fatto molto positivo, reso possibile dal fatto che l’esperienza greca di Syriza e il ruolo svolto da Tsipras, sono unanimemente considerati un punto di riferimento nel variegato mondo della sinistra antiliberista italiana. La Grecia è il paese in cui più devastante è stato l’impatto delle politiche europee, ma soprattutto quello in cui la sinistra radicale è riuscita a costruire un’alternativa politica alle forze neoliberiste.

Rifondazione non solo è stata a livello europeo tra i promotori della candidatura di Tsipras ma già da mesi, dentro il suo percorso congressuale, ha espresso un convinto orientamento a favore della costruzione in Italia di una lista unitaria della sinistra antiliberista a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras.

Riteniamo che proprio dall’esperienza di Syriza si possa trarre un’utile lezione per superare idiosincrasie, diffidenze, veti incrociati, contrapposizioni sterili che hanno finora impedito di superare la frantumazione che contraddistingue negativamente la sinistra antiliberista in Italia. Non ci interessa rivendicare primogeniture né consumare energie in manovre egemoniche inutili. Noi riteniamo prioritario lavorare per unire tutti quelli che si oppongono alle politiche di austerity sulla base del rispetto per le storie, le culture, le esperienze organizzative differenti.

Con questo spirito segnalo che il tempo a disposizione non è molto e che ad oggi, tutti i soggetti che si sono mossi con l’intento di costruire una lista in appoggio a Tsipras, lo  hanno fatto separatamente. Vi sono tante e meritorie iniziative ma non vi è dialogo tra loro e questo rende assai complicato costruire una lista per le elezioni, raccogliere le firme necessarie per presentarle, e così via. Ad oggi vi sono cioè tanti spazi “privati” che condividono lo stesso obiettivo ma non vi è ancora uno spazio pubblico.

Per superare questa situazione è indispensabile avviare un processo unitario condiviso, pubblico, democratico e partecipato.

Noi proponiamo di costruire questo spazio pubblico e a partire da questo una lista unitaria su pochi presupposti comuni e chiedendo a tutti di rinunciare a steccati identitari e a logiche escludenti.

E’ evidente che l’appoggio a Tsipras non può che accompagnarsi alla scelta del GUE – Gruppo Unitario della Sinistra – come riferimento nel parlamento europeo, cioè al gruppo assai plurale che raccoglie tutte le forze di sinistra ed ecologiste che si sono opposte in modo chiaro alle politiche di austerità portate avanti da socialisti, popolari e liberali.

La lista dovrebbe caratterizzarsi come la lista di tutti coloro che si oppongono alle politiche di austerità a livello nazionale ed europeo e provare a dare voce a tutto ciò che si muove a sinistra e nei movimenti sul piano sociale, culturale e politico. Le differenti posizioni che vi sono in Italia sono presenti all’interno di Syriza come di tutte le altre aggregazioni della Sinistra Europea ma altrove non impediscono di ritrovarsi insieme in una comune battaglia.

Si possono condividere facilmente criteri che garantiscano un profilo innovativo per la formazione delle liste in modo da evitare che un progetto politico possa apparire come un mero tentativo di ricollocazione di ex-parlamentari alla ricerca di un seggio e al tempo stesso garantendo la pari dignità di tutte le biografie e i percorsi personali di partito e/o di movimento. Per sgombrare il campo: per noi non ci sono problemi a convenire su un criterio per esempio di esclusione dalle liste di compagni o compagne che abbiano ricoperto negli ultimi dieci anni incarichi parlamentari o di governo.

Quello che ci preme è che questo processo sia democratico e partecipato, basato su un coinvolgimento effettivo di tutti e tutte coloro che sono interessati a dar vita alla lista.

E’ tanto difficile provarci?

#dimettiamoli INDIETRO NON SI TORNA

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Oggi alle 17 presso il tendone di Piazza Duomo si terrà la manifestazione  #dimettiamoli convocata dai comitati civici.

nell’appello alla partecipazione si legge:”  Tenga fede il Sindaco alla parola data: non ci sarà nessun blocco della ricostruzione se questa città potrà cogliere l’occasione di un rinnovamento radicale della sua classe politica e dirigente.

Per questo, facendo seguito a quanto stabilito durante l’assemblea di sabato scorso, i movimenti promotori e aderenti alla manifestazione #dimettiamoli tornano sabato 18 gennaio alle ore 17 in Piazza Duomo per un incontro pubblico di confronto aperto a tutti coloro – singoli, gruppi, associazioni – che vogliono voltare pagina, mettendo in campo le forze migliori.
Facciamo appello soprattutto ai giovani, a cui l’immobilismo di questa amministrazione non ha saputo dare nessuna risposta, e a cui oggi l’opacità del suo operare sta togliendo anche la speranza.

#dimettiamoli SENZA CAMBIAMENTO NON C’è FUTURO