Faccio fatica a seguire la querelle(il dibattitto è una parola troppo
grande) sulla presunta invasione del nostro territorio. Davvero non
comprendo l’uso smodato e propagandistico su alcuni temi rilevanti che
coinvolgono conoscenze diverse e parole che spesso non appaiono
esaustive per la comprensione di un problema così epocale. Cosi come
non paiono giustificative quelle frasi pronunciate così spesso e cosi
maleodoranti di cinismo, bassezza umana, individualismo sfrenato: “Io
non sono razzista, ma qui tutti questi migranti creerebbero questioni
di integrazione ecc. ecc. Così come, risibili sono le lamentele circa
il degrado e l’impoverimento del nostro territorio. E non perché non
sia vero. Ma forse c’è da proporsi e sollecitare domande e
riflessioni. Perché scappano così numerosi dalle loro terre? Guerre
carestie sono frutto di qualche divintà malvagia? Oppure hanno a che
fare con il predominio e l’accaparramento che le potenze
capitalistiche soprattutto occidentali hanno esercitato e tuttora
esercitano verso quei paesi produttori di materie prime? Ma anche
nell’altro caso la persistente siccità di queste zone dovute ai
mutamenti climatici non sono forse causate da un modello di sviluppo
energivoro e iper inquinante? E le domande possono continuare circa
la miseria e le condizioni socio-economoche che insistono nel nostro
territorio e che molto hanno a che fare con una crisi causata da anni
di austerità. Le ricette dettate dall’Unione Europea, di mettere in
ordine i conti pibblici e far ripartire la crescita tramite le
privatizzazioni, taglio delle pensioni e welfare, abolizione delle
tutele dei lavoratori, abbassamento dei salari medi reali hanno
prodtto l’esatto opposto. L’avete messo pure in Costituzione, il
pareggio di bilancio! Centro-destra e centro-sinistra avete condiviso
le stesse politiche. Andare in giro ad alimentare e sollecitare la
pancia del popolo è lo sport preferito di tutti i populismi. Tuttavia
sarebbe più interessante vedere con quali parole e con quanta
responsabilità si è capaaci di spiegare il perdurare di una crisi che
si presenta sempre più secolare. E po magari vedere l’effetto che fà.
Alfonso De Amicis