Rifondazione Comunista sostiene la lotta dei lavoratori della Micron contro la delocalizzazione

manifestazione-dei-lavoratori-micron-ad-Avezzano-6

 

 

 

 

 

 

 

All’indomani dello sciopero di ieri 26 febbraio, Rifondazione sostiene la lotta dei lavoratori e lavoratrici della Micron, a partire dallo sciopero previsto per il prossimo 7 marzo.

Finora l’atteggiamento della multinazionale, interessata solo alla massimizzazione dei profitti in un settore non colpito dalla crisi e caratterizzato da elevata competenza dei lavoratori, è stato completamente irresponsabile riguardo la tutela dei livelli occupazionali, decidendo di licenziare con procedura di mobilita’ 419 lavoratori su un totale di 1.028, distribuiti in tutta Italia ed interessando quindi anche il sito produttivo di Avezzano.

Non contenta, la Micron ha proposto irricevibili trasferimenti in altri continenti dei lavoratori e lavoratrici. Il paradigma della mobilità estrema dei capitali e delle merci viene applicato crudamente dalle cose all’esistenza delle persone.

Il governo non dovrebbe permettere simili iniziative a fronte degli ingenti finanziamenti pubblici erogati all’azienda, le istituzioni locali dovrebbero mobilitarsi con estrema urgenza e i lavoratori devono portare avanti uniti la lotta contro la delocalizzazione della produzione.

In Francia è stata recentemente approvata una legge contro le delocalizzazioni, che prevede, per le imprese che contano oltre 1000 dipendenti, l’impegno a cercare acquirenti in caso di chiusura di impianti e che in caso di esito negativo l’azienda si vedrebbe comminata una multa di 28 mila euro per ogni posto di lavoro perso.

Si tratta di qualcosa che non passa nemmeno per la testa ad un governo di larghe intese come quelli succedutisi negli ultimi anni fino a quello Renzi, il quale preferisce andare a Treviso per parlare con gli imprenditori della Electrolux che delocalizzano declinando l’impegno ad incontrare i lavoratori.

Rifondazione Comunista ritiene necessario un provvedimento contro le delocalizzazioni, come previsto nel proprio Piano per il Lavoro, attraverso il quale i contributi pubblici possono essere concessi ad imprese si impegnino a mantenere sul territorio le attività e siano revocati in caso di delocalizzazioni anche parziali.

Un Piano che evidentemente confligge con qualsiasi governo di larghe intese, che purtroppo si va prefigurando anche per l’Abruzzo, dove le affinità elettive tra centrosinistra e centrodestra si evidenziano fin dalle primarie fatte congiuntamente.

Rifondazione Comunista, rilanciando il tema del contrasto alle delocalizzazioni da attuare anche a livello regionale, si mette a disposizione della lotta con l’intervento delle proprie rappresentanze istituzionali e con il sostegno dei propri iscritti.

Carmine Tomeo – responsabile lavoro segreteria regionale PRC Abruzzo

Francesco Marola – segretario provinciale PRC L’Aquila

Il Consiglio Regionale ha approvato la risoluzione proposta da Rifondazione Comunista sulla questione dell’erogazione dei farmaci di fascia c ai pazienti affetti da malattie rare.

    ACER

 

 

 

<hr1>

<hr1>

Il Consiglio Regionale ha approvato ieri all’unanimità la risoluzione proposta da Rifondazione Comunista sulla questione dell’erogazione dei farmaci di fascia c ai pazienti affetti da malattie rare.

L’Abruzzo è forse l’unica regione in cui tale categoria di pazienti non ha diritto all’erogazione gratuita di tali farmaci nonostante dal 2010 sia stato previsto con legge regionale uno stanziamento annuale di 200.000 euro.

La norma è rimasta finora inattuata perché si è ritenuto che non si potesse procedere essendo l’Abruzzo una regione sottoposta a piano di rientro.

Riteniamo ingiustificato che il tavolo di monitoraggio ed il governo non consentano alla Regione la destinazione di proprie risorse, non a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre altre regioni commissariate e sottoposte a piano di rientro comunque sono state autorizzate dal Ministero a erogare gratuitamente i farmaci di fascia c a questi pazienti (per esempio la Campania).

Nella risoluzione abbiamo ricordato che la Corte di Cassazione in numerose sentenze ha affermato che il “principio della economicità non può escludere la generale esenzione alla compartecipazione alla spesa ….., ove il farmaco risulti indispensabile ed insostituibile per il trattamento di gravi condizioni o sindromi che esigono terapie di lunga durata”.

Non è accettabile che dei pazienti risultino discriminati perché vivono in una Regione soggetta a piano di rientro!Auspichiamo che l’attuazione della risoluzione proceda rapidamente e che al più presto il decreto del commissario arrivi sul tavolo del ministero. Sollecitiamo anche i parlamentari abruzzesi a fare la propria parte sollecitando il governo a non bloccare un’iniziativa che nulla ha a che fare con gli sprechi della sanità.

Prendiamo atto positivamente del fatto che il presidente Chiodi intervenendo ha annunciato di voler finalmente (meglio tardi che mai!) predisporre il decreto in qualità di commissario alla sanità.

Dobbiamo davvero dato una scossa a Chiodi se ieri, al termine del Consiglio. ha persino fatto un comunicato per annunciare che presto la Regione comincerà a erogare farmaci di fascia c.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Rifondazione:Renzi dice che la scuola è una priorità, allora trovi i soldi per ex-lsu!

SINISTRA: PARTITO CORTEO A ROMA, L'OPPOSIZIONE E' NOSTRA

 

 

 

 

 

 

 

 

Rifondazione Comunista ribadisce solidarietà e sostegno ai lavoratori ex-lsu e “appalti storici” che oggi hanno manifestato a L’Aquila davanti alla direzione regionale del lavoro dove si è svolto un incontro con le imprese richiesto dai sindacati.

Dalla riunione esce confermato l’allarme che avevamo lanciato nelle scorse settimane.
Il futuro preparato per i più di 800 lavoratori e lavoratrici è drammatico:
le imprese propongono contratti da 12 ore e mezza per 5 giorni la settimana e per gli “appalti storici” si rischia ancor meno.

Non si può vivere con 250 euro al mese ed è vergognoso che centrosinistra e centrodestra in parlamento abbiano deciso di fare cassa proprio colpendo i lavoratori già peggio pagati.

Senza proroghe o nuovi stanziamenti da parte del governo per queste persone la situazione sarà disperata e lo sarà anche quella delle scuole sul piano delle pulizie.

Il nuovo Presidente del Consiglio ha dichiarato oggi che la scuola è una delle sue priorità. Bene, lo dimostri nei fatti intervenendo su questa emergenza che è un prodotto dei tagli sconsiderati votati dal suo partito.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC – Sinistra Europea
Francesco Marola, segretario provinciale L’Aquila PRC-Sinistra Europea