Do ut des Riflessioni

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Di Alfonso De Amicis

 

L'Alba. Un cielo stellato sovrasta le montagne circostanti la città
dell'Aquila. Sotto una nebbia fitta impedisce lo sguardo verso la
splendida farfalla illuminata dal sol dell'avvenire. La nebbia c'è ma
non si vede. E' la volta buona per una retata verso topi
d'appartamenti che svuotano la ricostruzione. La solita "banda" del
buco. Io do una cosa a te affinché tu ne dia una a me. Come nel film
di Toto' "Gli Onorevoli". Fantastico! O grottesco? Che dire? Cosa dirà
il popolo? "Era meglio quando c'era il Commissario". "Elezioni subito!
Cambiamo aria!" Che sei Popolo? Re, Cardinale, Papa?  "No! Allora
statte zitto". C'è qualcuno che pensa e crede che la società civile
sia migliore di quella politica? si accomodi. Un rimedio? Ho una
difficoltà di sintonizzazione con questa specie di realtà. Tuttavia ho
dei ricordi tangibili dell'Aquila da bere. Lo struscio dei politici,
con relativocodazzo sotto i Portici. Più numeroso era il codazzo, più
potente era il politico. L'aquilano medio è stato sempre affascinato
ed al contempo servile verso questo potere. Cosa è cambiato oggi
rispetto a ieri? Soprattutto come ne usciamo? Bella domanda eh! Forse
un ragionamento su cosa sia e su cosa deve essere la democrazia
potrebbe essere un primo ragionamento da intraprendere.

Riflessioni che ci riguardano‏

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Di Alfonso De Amicis



Vado in ordine sparso, scegliete voi la notizia che vi soddisfa.

1) Assemblea a Pisa dal titolo "Organizzare La Minaccia. Ipotesi di
Conflitto olre il 19 Ottobre.

2)De Fanis dichiara "La privacy un valore inviolabile" siamo
d'accordo. Basta! con la morbosità proletaria! La dovete smettere di
spiare dal buco della serratura, guardatevi Rocco Siffredi. Di seguito
il legale di Luigi De Fanis ci informa che "Serve ristabilire la
verità. L'assessore ha amministrato la cultura rispettando la
normativa." Tutto vero è la cultura che non ha rispettato la
normativa.

3)Abolizione delle Province. I Comuni e le Province sono due delle più
antiche Istituzioni. Qualsiasi Archivio italiano conserva documenti
atti dei Comuni e delle Province dove si possono ricostruire le
vicende alterne della cultura politica e istituzionale di questo
paese. Qualche giorno nell'audizione che la Corte dei Conti ha tenuto
presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati
sul d.d.l. città metropolitane, province, unione e fusione dei comuni
ha espresso forte perplessità sulle paventate economie e riduzioni di
spesa che si dovrebbero avere dalla soppressione di queste istituzioni
storiche. Per la Corte dei Conti " Va inoltre considerato che, per la
definitiva soppressione delle Province, occorre che vengano definiti
alcuni passaggi decisionali - tra cui determinante risulta la modifica
della Costituzione in vigore - con i tempi occorrenti ai fini
dell'individuazione delle risorse tali da compensare gli oneri legati
alla progressiva costituzione della Città metropolitana". Insomma non
ci sarebbero risparmi con la soppressione delle Provincia, ma oneri
con l'istituzione delle Città Metropolitane. Tuttavia una domanda
sorge spontanea: Ma non è che le Province vengono soppresse perchè è
la democrazia ad essere un costo? Se uno più uno fa due(secondo una
consuetudine araba) il cosiddetto costo della politica lo si potrebbe
ridurre facendo uno meno uno. Tutta sta prosopopea volendo riportatela
nelle adunate o convention del Pd. Il vero partito dell'austerità
progressiva.

4) Apro il giornale e leggo che " Al mondo di giusti non c'è ne",
anche la curia nella bufera. Neanche il Signore, pure lui ci ha
abbandonato. Però pongo un dubbio, ed una certezza. La certezza: La
storia non è vero che procede in modo uniforme e progressivo. Infatti
ieri era il giornalismo di indagine erano i gruppi politici che
indagavano circa la corruzzione e il mondo politico, viceversa oggi
sono le intercettazioni o le indagini giudiziarie a doverci svelare un
mondo dove la "politica" è del tutto subalterna all' economismo
mercantilista e finanzista (finanza e fascismo moderno si tengono).
Insomma dovremmo reimparare la lotta di classe.

5)SENZA SOSTE giornale cartaceo e online di Livorno è un esempio di
come si possa fare controinformazione secondo una logica accettabile
cara ai vecchi verdi tedeschi: pensare ed agire glocale. Il locale
visto dentro il cielo globale. Notizie sul porto di Livorno, sugli
sfratti, la contestazione sotto la Prefettura si leggono insieme alle
considerazioni di Cremaschi "Renzi contro i diritti dei
lavoratori...il lascito del vecchio che avanza... E "la natura è sul
mercato. Le banche cercano di accaparrarsele". Che dite? Perchè non
fare un bel giornale di controinformazione di inchiesta, di
conriecerca? Quanti poveri ci sono nella nostra città? A proposito che
fine hanno fatto giovani e meno giovani che hanno lavorato sulle
macerie di questa città, prima che ci fossero le elezioni
amministrative per poi scomparire nelle nebbie della politica
aquilana? Credo che capiremmo di più della società e parleremmo di
meno della società liquida di Palazzo Margherita.
buon Natale