di Michele Giacomel de il corriere delle alpi
Un concerto a L’Aquila in memoria delle vittime del disastro, a 50 anni dalla tragedia. Il rapporto tra la città dell’Aquila e il Comune di Longarone ha una storia particolare, legata a eventi tragici. A L’Aquila si svolse infatti il processo Vajont; i faldoni delle carte processuali rimasero lì fino al terremoto del 2009, e proprio il sisma divenne il motivo per rinsaldare il rapporto, culminato con un patto di amicizia tra i due Comuni siglato nel 45° anniversario del disastro.
In questi giorni si sta vivendo una nuova pagina di questo legame: l’Unla, Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo, delegazione regionale per l’Abruzzo, e l’ensemble strumentale “Serafino Aquilano” hanno organizzato un “Giardino artistico in memoria delle vittime del Vajont”. In occasione del 50° anniversario della tragedia, a L’Aquila è stata allestita la mostra fotografica della Pro Loco longaronese “Vajont, per non dimenticare…”, che rimarrà aperta fino al 28 dicembre, giorno in cui si terrà il concerto in memoria delle vittime del Vajont.
La manifestazione è stata presentata ieri dal consigliere comunale aquilano Maurizio Capri, da Antonio Lattanzi per l’Unla e da Sabatino Servilio dell’ensemble. Da Longarone è scesa Sonia Bortoluzzi, della Pro loco: «Avevamo portato qui la nostra mostra per la prima volta nell’inverno tra il 2008 e il 2009, pochi mesi prima del sisma, per suggellare il patto di amicizia tra le nostre due comunità», commenta Bortoluzzi. «Tornare qui dopo 5 anni, e vedere come è cambiata questa città è stata una forte emozione».