Per crescere bisogna tagliare. Questo come i precedenti, è un Governo
del fare. Non hanno grande fantasia, ma fanno. Da venti anni hanno una
sola priorità: Tagliare.Da venti anni immersi nel sonno della ragione.
Da venti anni che si applicano le stesse ricette con il risultato che
il malato è moribondo. Si applicano, questi postulati che lor signor
amano chiamare “ridurre le spese improduttive”.Queste “priorità”
vengono sempre giustificate da parole ridondandi, con la musica sempre
attiva di tutti i media. Tuttavia, le potature, le sfoltiture non
hanno rigenerato la pianta. Anzi, essa ha sempre più un aspetto
rachitica e abbandonata. Somiglia molto, di aspetto, ad uno uscito da
un incidente stradale. Renzi e Delrio con piglio di vecchio stampo, un
pò craxiano, hanno nel mirino, pensioni, disabili e come sempre il
pubblico impiego. La dimensione dell’intervento è paragonabile
soltanto a quanto avvenuto in Grecia negli ultimi quattro anni. Le
incertezze riguardano il come, insomma attraverso quale strumento
verrà realizzato e organizzato. Il governo dei “gggiovani”(in verità
replicanti) è impegnato serenamente e seriamente a finanziare e dare
stimolo all’economia italiana. Loro sono, sempre impegnati seriamente
“per rimettere dei soldi in tasca agli italiani”. Si tolgono soldi e
certezze a determinati soggetti, quindi trasferirli alla platea da
accontentare (dopo le elezioni e sempre se le stesse daranno il
responso auspicato). Tuttavia per comprendere il tono di questi
provvedimenti, bisogna leggere attentamente come intendono affrontare
il tema della disabilità ( ricordate le carrozzine dei malati di Sla
di fronte al Parlamento? Mai era accaduto una cosa del genere). “Per
garantire controlli, equità ed evitare abusi(Sic!) applicheremo
l’ISEE, L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente
recentemente rivisto dal governo Letta. Assisteremo quindi con molta
probabilità a uno “scarico dell’handicappato” in altra residenza, in
modo ada evitare che il cumulo dello stipendio del lavoratore e
pensione del disabile facciano quel “tetto” che fa perdere alcuni
diritti. Nello stesso tempo i “fortunati” che riusciranno a “piazzare
il familiare disabile in altra residenza ufficiale, perderanno il
diritto alla legge 104(perché non sarà più in casa). Chiaro,
lapalissiano, semplice come la volontà degli atti amministrativi e di
legge diventino omicidi. Mica abbiamo intenzione di toglierti il pane
dalla bocca? Giammai, noi non lasciamo nessun indietro( parole,
parole, già ascoltate)vi costringiamo a farlo da soli. Sarete voi i
becchini dei vostri parenti e di voi stessi. Finanzismo allo stato
puro.
Alfonso De Amicis