Di Alfonso De Amicis
Cinque anni poco è cambiato. La ricostruzione ha riguradato per lo più le periferie. Molti, dopo aver perso la casa, hanno perso anche lavoro. Le due crisi si combinano perfidamente. Depressione, impotenza, sconfitta, alimentano una frustrazione senza fine. Affacciati su balconi delle nuove case ci immaginiano come i paesani in attesa della partenza della processione. Uno, due, tre, inizia la musica della banda la processione parte qualcuno grida "Viva la Madonna di Loreto..." Mentre noi preghiamo o imploriamo, lassù a Palazzo Margherita è calma piatta. Massimo dopo aver promesso sfraceli, mobilitazioni, riconsegna della bandiera, oggi si consegna all suo popolo dietro l'aureola della nuova comunicazione. Arcore tornata alla sua vita di provincia ha tuttavia lasciato il senso della della comunicazione. Finita l'epoca del racconto del legame storico tra vecchie e nuove generazioni tutto si narra dentro la democrazia del web. Il nostro sindaco occupa la scena pubblica prendendo molto da Grillo piuttosto che dal "dudu" della Brianza. Le nuove determinazioni pubbliche non escono da Palazzo Margherita ma da facebook e youtube. Sul più bello, come nelle poesie di Trilussa circa la "modernità" Cialente Massimo lascia le reprimende contro i vari governi, per convincerci della virtuosita del cronoprogramma del comune. Siamo in perfetto orario. Come i treni del ventennio. Verrà rispettato, anche nei nostri anni di grazia, come e quando ricostruire. Un sogno. Non sappiamo se tutto questo somigli al film di Emir Kusturica "Underground". E dunque se la vita vera, sia quella sotto, piuttosto che quella sopra. Ma il pedalatore del Torrione può continuare indisturbato nel suo girovagare. Non ha rivali. Il rapporto è diretto: lui con gli aquilani. Opposizioni, partiti (dove sono?) movimenti sono fuori gioco. Renzi chi era costui? Nel suo piccolo rappresenta, indica, le nuove tendenze del governare senza democrazia. Le vecchie impalcature consiliari sono solo foglie di fico. Se ne esce? Ho qualche dubbio. Solo una sorpresa della storia, come a volte è accaduto, ci può tirar fuori da questo cono d'ombra. Ad ogno buon conto dovremmo, soggettivamente,e collettivamente aiutare questo percorso e provare a rovesciare il tavolo.