Prc L’Aquila:” Voto disgiunto impossibile, sosteniamo Acerbo e le candidate/i della lista Un’altra Regione

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Il relazione alla prossima tornata elettorale per il rinnovo del consiglio regionale di domenica 25 Maggio, visti i preoccupanti fenomeni di disinformazione che riscontriamo sulle modalità di espressione del voto, il Partito della Rifondazione Comunista tiene a sottolineare che non sarà possibile esprimere il voto disgiunto. In sostanza Presidente e candidato consigliere possono essere indicati solo all’interno della stessa coalizione.

Noi ci rivolgiamo a quell’elettorato diffuso che contesta il metodo D’Alfonsiano e trasversale di gestione del territorio e della cosa pubblica e a tutti quei cittadini di sinistra che, al di là delle scelte di comodo dei loro abituali partiti di riferimento, hanno a cuore i beni comuni, l’ambiente e i diritti dei lavoratori.

In questi anni le tante battaglie di Rifondazione Comunista dentro la regione Abruzzo hanno dimostrato quanto avere una forza politica di sinistra, per rappresentare le istanze dei più deboli, non solo è utile per i cittadini ma è indispensabile. Per questo facciamo un appello a sostenere Maurizio Acerbo Presidente e le candidate e i candidati della lista Un’altra Regione al consiglio regionale.

Francesco Marola Segretario Provinciale Prc L’Aquila

Goffredo Juchich Segretario Comunale Prc L’Aquila

Acerbo: ” VERGOGNA: SVELTINA BIPARTISAN CANCELLA MORATORIA EOLICO E BIOMASSE”

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Con il più profondo disprezzo comunico che nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Regionale è stata cancellata la moratoria per fotovoltaico nei campi. eolico selvaggio e centrali a biomasse.
L’emendamento sottoscritto da PD e Forza Italia (Giovanni D’Amico, Sospiri e altri) è stato cinicamente inserito nel provvedimento fuori sacco con cui si stanziavano fondi per Cotir e Mario Negri Sud.
Approfittando della mia momentanea assenza – sono arrivato in ritardo perché impegnato in una trasmissione in tv con Chiodi – i meschini hanno cancellato una norma di importanza enorme per la salvaguardia ambientale del nostro territorio.
Ancora una volta si conferma che come ambientalisti e cittadini dobbiamo combattere un nemico bipartisan che da anni saccheggia la Regione Verde.

La moratoria approvata lo scorso 16 aprile era stata salutata come un esempio a livello nazionale ed era stata richiesta da tutte le associazioni ambientaliste.

E’ sempre più chiaro che per difendere la nostra terra non ci si può certo affidare ai caravanserragli lobbistici e affaristici di Chiodi e D’Alfonso e che in Abruzzo c’è bisogno di una svolta ambientalista.

Bloccheremo i lavori del Consiglio Regionale se non sarà riapprovata questa misura di tutela in apertura della prossima legislatura.

Maurizio Acerbo, candidato presidente Regione Abruzzo

PRC:CANDIDATURA D’ALFONSO RIMANE INOPPORTUNA

SINISTRA: PARTITO CORTEO A ROMA, L'OPPOSIZIONE E' NOSTRA

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ tipicamente berlusconiano pensare che il voto delle primarie cancelli le questioni che rendono inopportuna la candidatura di Luciano D’Alfonso, tra cui ricordiamo quella non secondaria che un’eventuale condanna in appello riporterebbe al voto la Regione dopo pochi mesi.

Il risultato delle primarie non modifica quindi il nostro giudizio sull’inopportunità della candidatura di Luciano D’Alfonso alla Presidenza della Regione Abruzzo semmai lo rafforza.

La bassa affluenza dimostra che c’è un malessere diffuso rispetto a un PD che in Abruzzo ha collezionato negli ultimi anni più inchieste della camorra in Campania ma che non riesce a fare i conti con la questione morale.

Soltanto le comunali di Pescara e di altri piccoli centri hanno risollevato un dato di affluenza che appare piuttosto gonfiato per nascondere il flop sul territorio regionale.

Dopo il Fatto quotidiano anche La Stampa ha segnalato il caso Abruzzo e non c’è davvero bisogno di essere giustizialisti per rendersi conto che in qualsiasi paese europeo i fatti e le relazioni oggetto delle inchieste avrebbero spinto a un prudente passo indietro.

E’ vero che le responsabilità penali sono personali e vanno accertate in sede giudiziaria, ma è invece collettiva la responsabilità politica del centrosinistra abruzzese per la sua ormai storica indifferenza verso la questione morale che viene confermata anche da questa vicenda.

Il cambiamento in Abruzzo non può certo essere rappresentato dalla candidatura di D’Alfonso e dal caravanserraglio che ha aggregato, pieno di transfughi del centrodestra e di ras clientelari che hanno lasciato in eredità centinaia di milioni di debiti nelle società dell’acqua.

Sarebbe stato per noi comodo garantirci il rientro in Consiglio Regionale facendo finta che tutto vada bene e mettendoci al sicuro all’ombra di una coalizione che viene data vincente ma non vogliamo aggiungerci alla schiera già affollatissima degli ignavi.7
Rifondazione Comunista non sosterrà alle regionali questo centrosinistro (la o finale non e’ un errore ortografico) dato che è persino dubbio che possa essere qualificato un “meno peggio”: le relazioni di D’Alfonso con le imprese ci sembrano più preoccupanti di quelle di Pagano e Chiodi con le amanti.

Lavoreremo per costruire con l’altro Abruzzo, quello che non ne può più dei vecchi sistemi di potere e si batte per i beni comuni, una proposta alternativa, di sinistra e ambientalista.

Marco Fars, segretario regionale PRC-Sinistra Europea

  Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC-Sinistra Europea

Il Consiglio Regionale ha approvato la risoluzione proposta da Rifondazione Comunista sulla questione dell’erogazione dei farmaci di fascia c ai pazienti affetti da malattie rare.

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Il Consiglio Regionale ha approvato ieri all’unanimità la risoluzione proposta da Rifondazione Comunista sulla questione dell’erogazione dei farmaci di fascia c ai pazienti affetti da malattie rare.

L’Abruzzo è forse l’unica regione in cui tale categoria di pazienti non ha diritto all’erogazione gratuita di tali farmaci nonostante dal 2010 sia stato previsto con legge regionale uno stanziamento annuale di 200.000 euro.

La norma è rimasta finora inattuata perché si è ritenuto che non si potesse procedere essendo l’Abruzzo una regione sottoposta a piano di rientro.

Riteniamo ingiustificato che il tavolo di monitoraggio ed il governo non consentano alla Regione la destinazione di proprie risorse, non a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre altre regioni commissariate e sottoposte a piano di rientro comunque sono state autorizzate dal Ministero a erogare gratuitamente i farmaci di fascia c a questi pazienti (per esempio la Campania).

Nella risoluzione abbiamo ricordato che la Corte di Cassazione in numerose sentenze ha affermato che il “principio della economicità non può escludere la generale esenzione alla compartecipazione alla spesa ….., ove il farmaco risulti indispensabile ed insostituibile per il trattamento di gravi condizioni o sindromi che esigono terapie di lunga durata”.

Non è accettabile che dei pazienti risultino discriminati perché vivono in una Regione soggetta a piano di rientro!Auspichiamo che l’attuazione della risoluzione proceda rapidamente e che al più presto il decreto del commissario arrivi sul tavolo del ministero. Sollecitiamo anche i parlamentari abruzzesi a fare la propria parte sollecitando il governo a non bloccare un’iniziativa che nulla ha a che fare con gli sprechi della sanità.

Prendiamo atto positivamente del fatto che il presidente Chiodi intervenendo ha annunciato di voler finalmente (meglio tardi che mai!) predisporre il decreto in qualità di commissario alla sanità.

Dobbiamo davvero dato una scossa a Chiodi se ieri, al termine del Consiglio. ha persino fatto un comunicato per annunciare che presto la Regione comincerà a erogare farmaci di fascia c.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Malattie rare, Acerbo: «la Regione eroghi i servizi ai pazienti»

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“Non è mai stata data attuazione alla norma, tanto è vero che le somme iscritte in bilancio non sono mai state impegnate. Forse l’Abruzzo è l’unica regione in Italia a non tutelare i pazienti con malattie rare per l’erogazione dei farmaci mentre altre regioni commissariate e sottoposte a piano di rientro comunque sono state autorizzate dal Ministero.

Oltre al disagio quotidiano che vivono, devono sopportare i costi dei farmaci che non vengono erogati a carico del sistema sanitario e le disfunzioni nella fornitura di servizi sanitari e attrezzature mediche, a causa di adempimenti burocratici e di carenza di personale nelle strutture ospedaliere e nei Servizi della Direzione regionale “Politiche della Salute.

Chiediamo al presidente della Giunta Regionale, Commissario ad acta, di dare attuazione, in tempi brevi, con proprio atto, alle disposizioni dell’articolo 11 della legge regionale n. 38/2010; a garantire ai pazienti affetti da malattie rare la fornitura periodica e regolare di prestazioni, servizi, materiale e farmaci; a difendere, nei confronti del Governo nazionale e del Tavolo di monitoraggio, gli atti adottati e da adottare per la piena erogazione dei servizi sanitari ai pazienti affetti da malattie rare.”

Maurizio Acerbo Consigliere Regionale Prc- Sinistra Europea

Rifondazione:Renzi dice che la scuola è una priorità, allora trovi i soldi per ex-lsu!

SINISTRA: PARTITO CORTEO A ROMA, L'OPPOSIZIONE E' NOSTRA

 

 

 

 

 

 

 

 

Rifondazione Comunista ribadisce solidarietà e sostegno ai lavoratori ex-lsu e “appalti storici” che oggi hanno manifestato a L’Aquila davanti alla direzione regionale del lavoro dove si è svolto un incontro con le imprese richiesto dai sindacati.

Dalla riunione esce confermato l’allarme che avevamo lanciato nelle scorse settimane.
Il futuro preparato per i più di 800 lavoratori e lavoratrici è drammatico:
le imprese propongono contratti da 12 ore e mezza per 5 giorni la settimana e per gli “appalti storici” si rischia ancor meno.

Non si può vivere con 250 euro al mese ed è vergognoso che centrosinistra e centrodestra in parlamento abbiano deciso di fare cassa proprio colpendo i lavoratori già peggio pagati.

Senza proroghe o nuovi stanziamenti da parte del governo per queste persone la situazione sarà disperata e lo sarà anche quella delle scuole sul piano delle pulizie.

Il nuovo Presidente del Consiglio ha dichiarato oggi che la scuola è una delle sue priorità. Bene, lo dimostri nei fatti intervenendo su questa emergenza che è un prodotto dei tagli sconsiderati votati dal suo partito.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC – Sinistra Europea
Francesco Marola, segretario provinciale L’Aquila PRC-Sinistra Europea

ACERBO (PRC): CENTINAIA DI LICENZIAMENTI EX-LSU SCUOLA IN ABRUZZO

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In queste ore centinaia di lavoratori e lavoratrici ex-lsu in tutto l’Abruzzo stanno ricevendo lettere di licenziamento da parte delle imprese che hanno gestito finora il servizio di pulizia esternalizzato delle scuole.
Soltanto a Pescara i lavoratori della Bioclean due srl che hanno già ricevuto la comunicazione della risoluzione del rapporto sono più di 40.
In tutto l’Abruzzo parliamo di circa 800 persone occupate nei servizi di pulizia degli istituti scolastici che saranno gettati nella disperazione dalle scelte disumane dei governi di centrodestra e centrosinistra.
Le imprese licenziano perché l’ormai prossimo 28 febbraio cessano i loro affidamenti e dovrebbero subentrare i vincitori delle nuove gare che hanno previsto un risparmio sui costi attuali del servizio di circa il 50%.
E’ una vergogna che parlamento e governo abbiano deciso di far cassa sulla pelle dei lavoratori più sottopagati.
Il cosiddetto “decreto del fare” stabilì di ridurre drasticamente le risorse per il rinnovo dell’affidamento del servizio e la gara Consip ha comportato ulteriori forti ribassi senza che fossero previste tutele occupazionali e salariali né per la qualità dei servizi erogati.
E’ vergognoso che parlamento e governo abbiano deciso di scaricare sui lavoratori più sottopagati le conseguenze di una spending review che non elimina i veri sprechi.
Infatti l’emergenza attuale, come denunciamo da anni, è figlia della falsa stabilizzazione degli LSU che si è tradotta nell’erogazione di una montagna di incentivi a consorzi che neanche avevano partecipato a gare è costata in 12 anni più di 1,5 mld. di euro. L’assunzione diretta degli allora lsu sarebbe costata molto meno e avrebbe liberato migliaia di lavoratori e lavoratrici da una condizione di incertezza e bassi salari (parliamo di persone che mediamente arrivano al massimo a 800 euro mensili).
Gli 800 ex-lsu abruzzesi sono parte di complessivi 24.000 lavoratori del settore che in tutta Italia stanno subendo il medesimo trattamento.
Se governo e parlamento non hanno almeno la decenza di reperire risorse aggiuntive e/o di prorogare gli affidamenti in essere si prefigura un dramma sociale.
I lavoratori licenziati saranno chiamati dai vincitori delle gare Consip per nuovi contratti con riduzione del 50% degli orari già part-time, per poche ore settimanali e retribuzioni complessive che al massimo potranno arrivare a 300-400 euro per i soli mesi dell’anno scolastico e senza ammortizzatori.
Proprio nell’ultima seduta del Consiglio regionale era stata approvata all’unanimità una mia risoluzione (http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/affassweb/IX_Legislatura/verbali/2014/verb%20177_02.asp) in cui si impegnavano Presidente e Giunta a convocare un tavolo con tutti i soggetti istituzionali su questa emergenza. Dopo una settimana la Regione non ha ancora concocato la riunione ma in compenso sono arrivate le lettere di licenziamento.
Ricordo che si rischia non solo l’ennesima catastrofe sociale ma anche l’impossibilità di garantire adeguato decoro, pulizia e igiene delle nostre scuole. Un’emergenza sanitaria che potrebbe portare alla chiusura delle scuole.

Rifondazione Comunista sosterrà tutte le iniziative di lotta degli ex-lsu e delle organizzazioni sindacali.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC-Sinistra Europea

Acerbo: PER PAGANO IL TAGLIO DEL SUO STIPENDIO NON E’ MISURA URGENTE E INDIFFERIBILE

In-fuga-dall-Euro.-O-No

 

 

 

 

 

La maggioranza, pur di non votare sui miei sub-emendamenti per il taglio delle retribuzioni di presidenti, assessori econsiglieri, sacrifica persino i cacciatori.

Con l’approvazione degli emendamenti di Venturoni non solo sono automaticamente decaduti quelli proposti da Rifondazione ma è stato cancellato l’intero progetto di legge proposto dall’assessore Febbo di semplificazione della normativa per l’esercizio dell’attività venatoria.

Praticamente i cacciatori continueranno a fare la spola tra gli undici atc e le province per l’iscrizione relativa alla nuova stagione venatoria e queste pratiche continueranno a pesare inutilmente sui costi di gestione di atc , province e della stessa Regione.

Il Presidente Pagano ha tenuto a precisare che comunque non avrebbe posto i miei sub-emendamenti perché non ritiene che il taglio delle retribuzioni degli eletti regionali abbia un carattere urgente e indifferibile.

Sono sicuro che la stragrande maggioranza degli abruzzesi non la pensa come lui!

Quella di Pagano mi sembra una scusa poco seria. Difficilmente il governo nazionale impugnerebbe un provvedimento così popolare come il taglio drastico delle retribuzioni degli eletti di una Regione!

Tornerò alla carica fino all’ultima seduta del Consiglio.

Essendo delle persone responsabili abbiamo accettato di garantire il numero legale a una maggioranza assenteista per l’approvazione di una norma volta a salvaguardare i giovani medici che lavorano all’Agenzia Sanitaria. E’ stato approvato anche un mio emendamento che storna risorse dal fondo dei dirigenti regionali a quello dei dipendenti.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC – Sinistra Europea

Acerbo:ULTIMA FINANZIARIA: OCCASIONE PER TAGLI COSTI DELLA POLITICA

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di Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Ieri è emersa chiaramente la realtà che il risanamento dei conti regionali non è opera conclusa con questa legislatura. come si favoleggiava nella propaganda di Chiodi.

Sta scritto nella stessa relazione firmata dai dirigenti e dall’assessore Masci.
Ormai anche la Corte dei Conti certifica quanto Rifondazione Comunista denuncia da anni e lo stesso Chiodi ha dovuto ammetterlo.

 L’abitudine di approvare i bilanci senza i consuntivi degli anni precedenti è un modo per aggirare un gigantesco problema. Ora le disposizioni che vietano questo trucchetto e le relative sanzioni sono diventate più cogenti come abbiamo illustrato con la questione sospensiva.

Questa situazione, come Rifondazione ha denunciato per 5 anni con interrogazioni e anche lettere al presidente Pagano, comporterà ulteriori tagli e sacrifici per la comunità regionale.

Una situazione che sarà aggravata dalle conseguenze delle scelte bipartisan dei governi Berlusconi, Monti, Letta che hanno tagliato trasferimenti e imposto regole come quella del pareggio di bilancio che renderanno ancor più drammatica la situazione.

Non è possibile sapere cosa decideranno di fare governo e Corte dei Conti del bilancio 2014. Le norme sono chiare, ma la presenza di un pezzo di centrodestra nel governo mi induce a temere che non mancheranno italiche manovre per evitare a Chiodi una figuraccia che lo condannerebbe a sicura sconfitta elettorale.

Una cosa è certa: con questi conti la politica dovrebbe mostrare la consapevolezza che i vecchi sprechi e privilegi non sono più consentiti.

Hanno il dovere di cominciare a tagliare i propri privilegi in primis gli esponenti dei partiti di centrodestra e centrosinistra che hanno votato in parlamento il fiscal compact e l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione.

E’ ormai moralmente intollerabile che si faccia finta di niente mentre si tagliano diritti essenziali.
Per questo sono tornato alla carica con proposte che da 5 anni propongo inascoltato.

Ieri in commissione i miei emendamenti su doppi vitalizi e retribuzioni consiglieri e assessori hanno suscitato più di un malumore trasversale.

La commissione ha deciso di rinviare a furor di casta la votazione all’aula per prendere tempo.

Eppure si tratta di due proposte (che allego) per nulla demagogiche.

Per quanto riguarda i doppi vitalizi son venuto incontro alle preoccupazioni dei colleghi per la tutela di questa fascia notoriamente povera della popolazione prevedendo che il vitalizio regionale non venga azzerato ma soltanto ridotto del 50% e che comunque sia garantito che la somma dei due vitalizi non finisca al di sotto dei 4.000 euro lordi.

Per quanto riguarda la retribuzione complessiva di consiglieri e assessori ho proposto che il tetto massimo passi da 11.100 euro lordi a 8.000 per il consigliere senza incarichi aggiuntivi e da 13.800 a 10.000 lordi come tetto massimo per capigruppo, assessori, presidenti.

E’ inutile attribuirsi meriti immaginari, come continua a fare il centrodestra (vedi Nasuti al tgr di oggi): la riduzione del numero dei consiglieri è stata un’imposizione derivante da legge nazionale che l’Abruzzo ha subito come le tutte le altre regioni.

L’ultima finanziaria – se non sarà annullata – potrebbe essere una buona occasione per tagliare costi politica.