di Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Ieri è emersa chiaramente la realtà che il risanamento dei conti regionali non è opera conclusa con questa legislatura. come si favoleggiava nella propaganda di Chiodi.
Sta scritto nella stessa relazione firmata dai dirigenti e dall’assessore Masci.
Ormai anche la Corte dei Conti certifica quanto Rifondazione Comunista denuncia da anni e lo stesso Chiodi ha dovuto ammetterlo.
L’abitudine di approvare i bilanci senza i consuntivi degli anni precedenti è un modo per aggirare un gigantesco problema. Ora le disposizioni che vietano questo trucchetto e le relative sanzioni sono diventate più cogenti come abbiamo illustrato con la questione sospensiva.
Questa situazione, come Rifondazione ha denunciato per 5 anni con interrogazioni e anche lettere al presidente Pagano, comporterà ulteriori tagli e sacrifici per la comunità regionale.
Una situazione che sarà aggravata dalle conseguenze delle scelte bipartisan dei governi Berlusconi, Monti, Letta che hanno tagliato trasferimenti e imposto regole come quella del pareggio di bilancio che renderanno ancor più drammatica la situazione.
Non è possibile sapere cosa decideranno di fare governo e Corte dei Conti del bilancio 2014. Le norme sono chiare, ma la presenza di un pezzo di centrodestra nel governo mi induce a temere che non mancheranno italiche manovre per evitare a Chiodi una figuraccia che lo condannerebbe a sicura sconfitta elettorale.
Una cosa è certa: con questi conti la politica dovrebbe mostrare la consapevolezza che i vecchi sprechi e privilegi non sono più consentiti.
Hanno il dovere di cominciare a tagliare i propri privilegi in primis gli esponenti dei partiti di centrodestra e centrosinistra che hanno votato in parlamento il fiscal compact e l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione.
E’ ormai moralmente intollerabile che si faccia finta di niente mentre si tagliano diritti essenziali.
Per questo sono tornato alla carica con proposte che da 5 anni propongo inascoltato.
Ieri in commissione i miei emendamenti su doppi vitalizi e retribuzioni consiglieri e assessori hanno suscitato più di un malumore trasversale.
La commissione ha deciso di rinviare a furor di casta la votazione all’aula per prendere tempo.
Eppure si tratta di due proposte (che allego) per nulla demagogiche.
Per quanto riguarda i doppi vitalizi son venuto incontro alle preoccupazioni dei colleghi per la tutela di questa fascia notoriamente povera della popolazione prevedendo che il vitalizio regionale non venga azzerato ma soltanto ridotto del 50% e che comunque sia garantito che la somma dei due vitalizi non finisca al di sotto dei 4.000 euro lordi.
Per quanto riguarda la retribuzione complessiva di consiglieri e assessori ho proposto che il tetto massimo passi da 11.100 euro lordi a 8.000 per il consigliere senza incarichi aggiuntivi e da 13.800 a 10.000 lordi come tetto massimo per capigruppo, assessori, presidenti.
E’ inutile attribuirsi meriti immaginari, come continua a fare il centrodestra (vedi Nasuti al tgr di oggi): la riduzione del numero dei consiglieri è stata un’imposizione derivante da legge nazionale che l’Abruzzo ha subito come le tutte le altre regioni.
L’ultima finanziaria – se non sarà annullata – potrebbe essere una buona occasione per tagliare costi politica.