Prato-L’aquila Rossoblù chiamati al definitivo rilancio

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L’Aquila torna al Lungobisenzio di Prato due anni e mezzo dopo il finale folle che decretò l’eliminazione dei rossoblù dai play off promozione di lega pro 2 nella stagione 2010/2011. La squadra di Pagliari arriva all’appuntamento con diverse indisponiblilità. Alle partenze di Infantino e Ciotola bisogna sommare il mancato arrivo del transfert per Ignacio Pià , le squalifiche di Del PintoScrugli e l’infortunio di Gizzi.  L’attaccante classe 92 di scuola Juventus Libertazzi arriverà in città solo martedì. Piena emergenza quindi in una gara che può rappresentare il definitivo rilancio delle ambizioni rossoblù in questo campionato. La società comunica che per la trasferta NON sarà valido il programma “porta un amico allo stadio”. Previsti un centinaio di tifosi al seguito.

Probabile Formazione

L’Aquila Calcio 1927 (4-3-3): Testa, Gallozzi, Dallamano, Pomante, Zaffagnini, Agnello, Carcione, Corapi, De Sousa, Frediani, Ciciretti

“SIAMO DENTRO GAZA”. LA DELEGAZIONE ITALIANA E’ RIUSCITA AD ENTRARE

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Ci hanno creduto mentre ormai noi non ci speravamo più, hanno insistito e alla fine la solidarietà ha vinto! La delegazione italiana è arrivata a Gaza!Qui la notizia su Contropiano
 
Giovedì, 02 Gennaio 2014 15:50

Intorno alle 14.00 la delegazione di attivisti italiani è riuscita a varcare il “valico maledetto” di Rafah ed entrare nella Striscia di Gaza. Ad attenderli la popolazione palestinese e le autorità. Gli attivisti italiani celebreranno insieme ai palestinesi i cinque anni trascorsi dal massacro dell’operazione Piombo Fuso scatenata dagli israeliani. Seguiranno aggiornamenti.

La delegazione italiana intende visitare i campi profughi palestinesi dentro la Striscia di Gaza nel quadro della campagna per il Diritto al Ritorno dei profughi nelle loro case dalle quali sono stati cacciati nel 1948 e che ogni anno vede una delegazione recarsi nei campi profughi palestinesi in Libano (quasi 500mila) per ricordare il massacro di Sabra e Chatila nel 1982. Inoltre si recherà all’ospedale Al Awda con il quale da cinque anni è attiva una campagna di sostegno. Infine si incontrerà con tutte le componenti del movimento palestinese all’insegna dell’unità della resistenza contro l’occupazione israeliana.

 

 

 

 

Approvata all’unanimità la mozione Prc Apl per la dislocazione uffici comunali e a maggioranza la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia

 

 

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Il Consiglio comunale dell’Aquila ha dato il via libera (astenuto Enrico Perilli, Federazione della sinistra) all’ordine del giorno con il quale è stato dato mandato al Sindaco di intervenire sull’Anas affinché realizzi la viabilità complanare a servizio dell’abitato di Bazzano. Il documento – primi firmatari Alì Salem (Pd), Giustino Masciocco (Sel) e Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila) – osserva che numerosi cittadini della frazione in questione avevano fatto richiesta all’Anas per un intervento del genere, attraverso un innesto sulla rotatoria che si trova tra la superstrada e il paese. Di qui la richiesta di far proprie, da parte dell’Assemblea, le ragioni dei residenti e il conseguente mandato dal Sindaco affinché si faccia parte attiva con l’Anas, per la costruzione della viabilità complanare nell’ambito dei lavori in corso per migliorare la circolazione nella zona. Approvato anche l’ordine del giorno del consigliere Guido Quintino Liris (Pdl) sul mancato svolgimento a Roma del Presepe vivente di Pianola, organizzato dal Gruppo artistico “Come a Betlemme”. Nel documento – si sono astenuti Antonello Bernardi (Pd), Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), Giuliano Di Nicola (Idv) e Vincenzo Vittorini (L’Aquila che vogliamo) – è stato fatto rilevare come, dopo 8 anni, il Comune di Roma ha deciso di interrompere la tradizione che voleva lo svolgimento del Presepe vivente di Pianola nella Capitale, il giorno dell’Epifania, dopo l’evento che viene proposto all’Aquila il giorno di Natale da oltre 40 anni. Nell’ordine del giorno, viene chiesto al Sindaco e alla Giunta di verificare i reali motivi di tale situazione e di promuovere ogni azione utile affinché venga ripristinata questa collaborazione con la Municipalità di Roma. L’Assemblea ha successivamente approvato all’unanimità la mozione dei Consiglieri Di Cesare (Appello per L’Aquila) e Perilli (Federazione della Sinistra), con la quale vengono impegnati il Sindaco e l’Amministrazione attiva affinché sia emanato un nuovo avviso pubblico per la ricerca di locali a beneficio degli uffici comunali attualmente dislocati a via Roma. Il documento prende spunto dal fatto che in Comune “non risulta essere presente un contratto di locazione tra l’Ente e la società Bahia”, proprietaria dell’immobile che si affaccia su via Roma e via Vicentini e dove si trovano alcuni servizi della Municipalità dal marzo 2012. “I parcheggi di pertinenza del servizio, inclusi nella proposta di locazione – prosegue la mozione – sono oggetto di cessione per obblighi convenzionali, come da varie attestazioni del Comune”. Viene inoltre sottolineato come “La polizia municipale è intervenuta per procedere all’acquisizione dell’area interna dei parcheggi di via Vicentini” e che “la società Bahia non ha ottemperato agli obblighi convenzionali e non è di conseguenza in possesso dei certificati di abilità e agibilità”. Di qui la richiesta del nuovo bando per la ricerca di un immobile dove trasferire gli uffici di via Roma, prolungando “eventualmente la permanenza degli uffici in questione solo per il tempo strettamente necessario per l’espletamento delle procedure di locazione dei nuovi locali”. Inoltre, è sempre scritto nella mozione, nell’avviso pubblico “va inserito l’obbligo, per coloro che intendono rispondere alla gara, di produrre l’attestazione di ottemperanza a eventuali obblighi convenzionali” per quanto concerne l’immobile offerto. Il documento, infine, chiede che venga condotta “un’indagine, da completarsi in 60 giorni, per verificare se altri stabili che il Comune ha in affitto appartengano a società che non hanno ottemperato a obblighi convenzionali negli immobili in locazione o in altri stabili di proprietà dello stesso locatario”. Il Consiglio ha infine conferito (contrario D’Eramo di Prospettiva 2022, astenuto Ferella di Tutti per L’Aquila) la cittadinanza onoraria ai minori nati in Italia, figli di genitori stranieri residenti all’Aquila, “quale importante atto simbolico e segno di accoglienza nella comunità cittadina”. Con la stessa delibera è stato inoltre disposto per il futuro “il conferimento automatico della cittadinanza onoraria del Capoluogo d’Abruzzo a tutti i nuovi nati” in Italia e figli di genitori immigrati e residenti in città. La prima consegna ufficiale della cittadinanza onoraria in questione avverrà nel corso di una cerimonia in programma il 6 gennaio alle 11, all’Auditorium del Parco, durante la quale a ogni bambino presente sarà consegnata una pergamena “simbolo della cittadinanza onoraria della Città dell’Aquila” e una Costituzione tradotta in più lingue.

Fiera dell’Epifania, 380 bancarelle alla 66esima edizione del 5 gennaio; le strade interessate e i servizi di bus e soccorso

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Saranno 380 le bancarelle che animeranno la 66esima edizione della Fiera dell’Epifania dell’Aquila, in programma domenica 5 gennaio. Il dettaglio dell’iniziativa è stato reso noto stamani nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Comune. All’incontro hanno partecipato l’Assessore alle Attività Produttive Giancarlo Vicini, il dirigente del Suap Lucio Nardis e la funzionaria Cinzia Savini; il consigliere Gianni Padovani; il presidente di Fiva Confcommercio Alberto Capretti (organizzatori della Fiera) ed il direttore Celso Cioni; il presidente AMA Agostino Del Re ed il direttore Angelo De Angelis. Era inoltre presente una delegazione dell’Aquila Rugby 1936 il cui responsabile marketing, Marco Molina, ha colto l’occasione per ringraziare il Comune dell’Aquila e la Fiva Confcommercio per aver dedicato uno spazio alla società nero verde nel corso della Fiera, in cui i Rugbisti incontreranno la Città per uno speciale “terzo tempo” di socializzazione, condivisione e sensibilizzazione.
La postazione dell’Aquila Rugby, è prevista nell’area di San Bernardino.

Discorso di Josè Pepe Mujica, Presidente dell’Uruguay al G20 in Brasile

Discorso del Giugno 2012
Ringrazio le autorità presenti di tutte le latitudini e organismi. Ringrazio il popolo del Brasile e la sua signora Presidente, e molte grazie alla buona fede che sicuramente hanno manifestato tutti gli oratori che mi hanno preceduto.Come governanti, esprimiamo l’intima volontà di accompagnare tutti gli accordi che questa nostra povera umanità possa sottoscrivere.Tuttavia, dobbiamo porci alcune domande ad alta voce.
Per tutta la sera si è parlato di sviluppo sostenibile, di liberare masse immense dalla povertà…Cos’è che ci passa per la testa?

Il modello di sviluppo e di consumo è quello che oggi appartiene alle società ricche? Mi faccio questa domanda: cosa accadrebbe a questo pianeta se gli Indù avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci resterebbe per poter respirare?

Più chiaramente: il mondo oggi ha le risorse per permettere a sette, otto miliardi di persone di avere lo stesso grado di consumo e di spreco che hanno le più ricche società occidentali?
È possibile o un giorno dovremo fare un altro tipo di discussione?

Perché abbiamo creato una civilizzazione, la nostra, figlia del mercato, figlia della concorrenza, che ha prodotto un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Però quella che era “economia di mercato” ha creato delle “società di mercato” e ha prodotto questa globalizzazione, che significa guardare a tutto il pianeta.

Ma siamo noi a governare la globalizzazione o è la globalizzazione che governa noi?

È possibile parlare di solidarietà, dell’essere tutti uniti, in un’economia basata sulla concorrenza spietata? Fin dove arriva la nostra fratellanza?

Non lo dico per negare l’importanza di questo evento, al contrario. La sfida che abbiamo davanti è di portata colossale e la grande crisi non è ecologica, è politica.

L’uomo non governa oggi le forze che ha scatenato, sono le forze che ha scatenato a governare l’uomo. E la vita.

Perché non veniamo sul pianeta per svilupparci in termini generali, veniamo alla vita cercando di essere felici.
Perché la vita è breve e se ne va. E nessun bene vale quanto la vita, questo è elementare.
Però se la vita mi sfugge lavorando e lavorando per consumare un “di più”. La società del consumo è il motore perché, in definitiva, se si paralizza il consumo o si ferma, si ferma l’economia. E se si ferma l’economia, c’è il fantasma della stagnazione per ognuno di noi.

Però, questo iper-consumo a sua volta è quel che sta assalendo il pianeta. E questo iper-consumo deve generare cose che durano poco perché si deve vendere tanto.
Una lampadina elettrica non può durare più di mille ore accesa. Ma ci sono lampadine che possono durare 100 mila… 200 mila ore, però non si possono produrre perché il problema è il mercato. Perché dobbiamo lavorare e dobbiamo avere una civilizzazione di uso e smaltimento. E siamo in un circolo vizioso.

Questi sono problemi di carattere politico che ci mostrano la necessità di iniziare a lottare per un’altra cultura.
Non si tratta di regredire all’uomo delle caverne, né di fare un “monumento all’arretratezza”. È che non possiamo indefinitamente continuare a essere governati dal mercato, ma dobbiamo governare noi il mercato. Per questo dico che il problema è di carattere politico, nel mio umile modo di pensare.

Perché i pensatori antichi, Epicuro, Seneca, gli indio Aymara, dicevano: “Povero non è chi possiede poco, veramente povero è chi necessita di infinitamente tanto” e desidera, desidera… desidera sempre di più.

Questa è una chiave di carattere culturale.
Quindi, saluto lo sforzo e gli accordi che si fanno. Lo accompagno come governante perché so che alcune delle cose che sto dicendo “stridono”, però dobbiamo renderci conto che la crisi dell’acqua, che la crisi dell’aggressione ambientale non è una causa. La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo costruito. Quello che dobbiamo rivedere è il nostro modo di vivere!

Perché?

Appartengo a un piccolo paese, ricco di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono 3 milioni di abitanti o poco più, 3 milioni e 200 mila, però ci sono 13 milioni delle migliori vacche al mondo e 8-10 milioni di ovini stupendi. Il mio paese è esportatore di cibo, di latticini, di carne… è una pianura, quasi il 90% del suo territorio è utilizzabile. I miei compagni lavoratori lottarono molto per le 8 ore di lavoro e ora stanno ottenendo le 6 ore. Però chi ottiene le 6 ore ottiene due lavori pertanto lavora più di prima.
Perché? Perché deve pagare un mucchio di rate: il motorino che ha comprato, l’auto che ha comprato… e paga rate! E paga rate! E quando arriva a estinguere il debito è un vecchio reumatico come me, e la vita se ne va.

E uno si fa questa domanda: è questo il destino della vita umana? Queste cose sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contro la felicità, dev’essere a favore della felicità umana, dell’amore, della Terra, delle relazioni umane, del prendersi cura dei figli, dell’avere amici, di avere ciò che è fondamentale.
Perché questo è il tesoro più importante che abbiamo. Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento dell’ambiente si chiama: la felicità umana. Grazie.

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Fidel in ottima forma incontra Ignacio Ramonet

 

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 Fidel Castro con Ignacio Ramonet

 

Il Comandente  en Jefe della Rivoluzione cubana ha incontrato all’Avana il giornalista Direttore di Le Monde Diplomatique Ignacio Ramonet.  L’incontro avvenuto in un clima amichevole,  è durato oltre due ore spaziando dai temi di politica internazionale a quelli economici.  Lucido e attento Castro ha dato la possibilità al giornalista e scrittore spagnolo di trarre  un articolo, pubblicato oggi sul quotidiano “Il Manifesto”  dal titolo: “I semi di gelso” , sull’attuale pensiero del leader cubano . Fidel è apparso in ottima salute  e con lo” spettacolare entusiasmo intellettuale di sempre”. 

Rapagnà:edilizia pubblica inutilizzati 124 milioni di Euro

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Di Pio Rapagnà (Mia Casa)

 

I soggetti attuatori, ATER e Provveditorato alle Opere Pubbliche, devono essere “sollecitati e obbligati”, mettendoli nelle condizioni necessarie per farlo, di dare avvio immediatamente ai lavori di ricostruzione pesante della Edilizia Residenziale Pubblica classificata E.
Dispiace essere costretti a denunciare alla Opinione Pubblica dell’Aquila e dell’Abruzzo intero, che il Consiglio regionale non ha avuto il tempo, la volontà politica e la “capacità legislativa” di affrontare la problematica relativa alla ricostruzione e messa in sicurezza sismica del patrimonio abitativo pubblico e privato.
Sino ad ora nessun cantiere è stato aperto per la ricostruzione “pesante” degli edifici classificati E e per la loro messa in sicurezza antisismica, nonostante che le somme necessarie siano state messe a disposizione sin dal 15 agosto 2009, anche con il fattivo intervento dell’allora Prefetto Gabrielli.
Al 31 dicembre 2013 sono rimasti così ancora inutilizzati 124.7 milioni di euro per la ricostruzione degli edifici e delle abitazioni di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila: tali risorse non spese per la ricostruzione pubblica, rischiano adesso di essere “anticipati” dal CIPE a favore della ricostruzione privata.
In tutto questo tempo trascorso dopo il terremoto, almeno 2.000 famiglie di Inquilini e di Assegnatari avrebbero potuto rientrate negli alloggi dell’ATER e del Comune dell’Aquila: la “tremenda e pesantissima” responsabilità di questa mancata ricostruzione “pubblica” pertanto deve essere attribuita, rispettivamente, al Ministero delle Infrastrutture, al Presidente della Regione Gianni Chiodi, al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e ai “soggetti attuatori” che sono l’ATER ed il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche.
Questi rappresentanti delle rispettive “massime Istituzioni” nazionali e Locali, hanno in dovere di “metterci la faccia” ed impegnare la loro “onorabilità e dignità” davanti alle famiglie ancora sfollate, assumendosi per intero la responsabilità dando concreto e immediato inizio ai lavori di “ricostruzione pesante” di tutti gli alloggi pubblici e dei più importanti complessi residenziali lasciati nel completo abbandono e siti nel Centro Storico dell’Aquila e nelle Frazioni.
E’ ancora possibile al Consiglio regionale “riparare” ad un grave danno fino ad ora arrecato al patrimonio abitativo pubblico e alle famiglie ancora sfollate, poichè, pur in una fase di aministrazione straordinaria della Regione, le funzioni del Consiglio regionale sono prorogate “limitatamente” agli interventi, come la ricostruzione e la messa in sicurezza sismica, che presentano il carattere della urgenza e necessità.
In tale contesto, pertanto, le competenze del Consiglio regionale sono “specifiche”, poiché attengono alla ricostruzione e ad ogni intervento necessario per favorire e garantire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, sulla base delle competenze previste dagli articoli 114 e seguenti della Costituzione, in maniera da assicurare prioritariamente il “completo rientro a casa” degli aventi diritto.

 

 

Lettonia nell’Europa unita. Bravi, bravi, bravi!

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Di Tina Massimini e Alfonso De Amicis

E con viva è vibrante emozione che apprendiamo l'entrata in Europa
della Lettonia. Bravi, bravi, bravi. Hanno fatto i compiti a casa come
meglio non si poteva. Nel giro di quattro anni sono passati da un PIL
di meno 18% a un più 4%. Miracolo dell'austerità espansiva, o come è
già successo con qualche paese piigs c'è qualche trucco contabile
sapientemente calibrato da commissari guerci? I dubbi,  malfidati?
Certo siamo poco inclini nel credere ai miracoli. La potica
politicienne è l'arte dell'impossibile. Settantanni sono passati da
quando per conquistare terreno e persone c'era la necessità di super
armamenti e sofisticate macchine amministrative. Oggi la finanza (il
finanzismo come lo chiama Franco Berardi Bifo) conquista e distrugge
in un batter d'occhio intere nazioni. La pervicacia con cui hanno
sprofondato una nazione come quella Ellenica rappresenta l'essenza del
capitalismo odierno. Altresì vergognoso  è il modo in cui è stato
abbandonato questo popolo dalle centrali sindacali e dalle
socialdemocrazie europee.

2014

idea










Di Alfonso De Amicis
Cinque anni poco è cambiato. La ricostruzione ha riguradato per lo più
le periferie. Molti, dopo aver perso la casa, hanno perso anche
lavoro. Le due crisi si combinano perfidamente. Depressione,
impotenza, sconfitta, alimentano una frustrazione senza fine.
Affacciati su balconi delle nuove case ci immaginiano come i paesani
in attesa della partenza della processione. Uno, due, tre, inizia la
musica della banda la processione parte qualcuno grida "Viva la
Madonna di Loreto..." Mentre noi preghiamo o imploriamo, lassù a
Palazzo Margherita è calma piatta. Massimo dopo aver promesso
sfraceli, mobilitazioni, riconsegna della bandiera, oggi si consegna
all suo popolo dietro l'aureola della nuova comunicazione. Arcore
tornata alla sua vita di provincia ha tuttavia lasciato il senso della
della comunicazione. Finita l'epoca del racconto del legame storico
tra vecchie e nuove generazioni tutto si narra dentro la democrazia
del web. Il nostro sindaco occupa la scena pubblica prendendo molto da
Grillo piuttosto che dal "dudu" della Brianza. Le nuove determinazioni
pubbliche non escono da Palazzo Margherita ma da facebook e youtube.
Sul più bello, come nelle poesie di Trilussa circa la "modernità"
Cialente Massimo lascia le reprimende contro i vari governi, per
convincerci della virtuosita del cronoprogramma del comune. Siamo in
perfetto orario. Come i treni del ventennio. Verrà rispettato, anche
nei nostri anni di grazia, come e quando ricostruire. Un sogno.

Non sappiamo se tutto questo somigli al film di Emir Kusturica
"Underground". E dunque se la vita vera, sia quella sotto, piuttosto
che quella sopra. Ma il pedalatore del Torrione può continuare
indisturbato nel suo girovagare. Non ha rivali. Il rapporto è diretto:
lui con gli aquilani.

Opposizioni, partiti (dove sono?) movimenti sono fuori gioco. Renzi
chi era costui? Nel suo piccolo rappresenta, indica, le nuove tendenze
del governare senza democrazia. Le vecchie impalcature consiliari sono
solo foglie di fico. Se ne esce? Ho qualche dubbio. Solo una sorpresa
della storia, come a volte è accaduto, ci può tirar fuori da questo
cono d'ombra. Ad ogno buon conto dovremmo, soggettivamente,e
collettivamente aiutare questo percorso e provare a rovesciare il
tavolo.

Servono chiarimenti sulle bollette del progetto C.a.s.e

Di Tina Massimini
La prima settimana del mese di dicembre il S.E.D. S.p.A. ha inviato la seconda maxi bolletta relativa al pagamento     delle spese condominiali e dei consumi fatti tra il 01.04.2010 e il 31.03.2013 (ovvero 36 mesi) durante la    permanenza negli appartamenti del Progetto C.A.S.E. che sono stati assegnati ai cittadini aquilani aventi la propria    abitazione gravemente inagibile.
  La maxi bolletta può essere pagata in unica rata o in 18 rate (fatte salve alcune eccezioni).
 Già nel 2012 gli abitanti dei Progetti C.A.S.E. avevano ricevuto una maxi bolletta che considerava i consumi relativi a 30 mesi (dall’aprile 2010 al novembre 2012).
Subito si crearono comitati e si svolsero assemblee cittadine per protestare contro una richiesta onerosa e inesatta anche se tutti si dichiaravano disposti a voler pagare i giusti rispettivi consumi e costi.
Con raccomandata molti fecero richiesta di sospensione del pagamento per illegittimità sia perché il regolamento condominale era stato stipulato il 29.12.2011 cioè in data successiva al subentro nell’appartamento che era stato assegnato  sia perché i conteggi erano imprecisi e privi delle quote millesimali (per es. nessuna differenza tra chi abita all’ultimo piano o a livello piastra), ecc..
Non ci capisco nulla, ma vorrei sapere:
·         come mai tra la prima e la seconda maxi bolletta i consumi mensili hanno avuto un incremento del 21%?
·         come mai, nonostante le polemiche dello scorso anno, sembra che anche questi conteggi si debbano considerare come  acconto?
·         E’ normale che dopo tanti mesi e anni stiamo ancora parlando di acconto e che non sia ancora possibile conoscere gli effettivi consumi individuali?
·         Quando cominceranno ad arrivare le bollette dei consumi maturati da aprile 2013 in poi?
Inoltre:
·         Il Comune, che non è ancora in grado di fare conti esatti e puntuali degli effettivi consumi di una intera popolazione che non ha scelto nulla e nemmeno il posto dove abitare, perché pretende il pagamento in 18 rate per  i consumi maturati in 36 mesi?
·         In un periodo di gravissima crisi economica, sarebbe possibile intraprendere un percorso di ri-contrattazione del debito complessivo con i vari Enti distributori sia rispetto alla quantità che rispetto ai tempi di restituzione? (meglio chiedere un importante sconto che rischiare di dover) = (meglio meno soldi e più diluiti nel tempo ma sicuri piuttosto che intraprendere numerose e penose iniziative per morosità)
·         E’ ipotizzabile cercare un gestore e distributore di energia elettrica e di gas che abbiano prezzi più competitivi ed economici  degli attuali distributori?
Ho aspettato invano fino all’ultimo giorno di questo lungo e faticoso anno sperando che qualcuno dei precedenti comitati desse un segnale, una proposta, un cenno. Non si sono accorti dell’aumento del 21%? Accettano che si possa parlare ancora di “acconto”? Condividono le modalità di restituzione?
Nell’assordante silenzio e nella avvilente solitudine ognuno di noi ha pagato e pagherà le maxi bollette con la crescente convinzione di essere non cittadine e cittadini ma vassalli buoni solo per essere spremuti mentre  la Politica è sempre più distante.
Tanti Auguri di Buon Anno.

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