spettavamo da tempo un salto di qualità cosi corposo? In verità se
oggi il Comune o qualche politico di rincalzo o presunti innovatori
dell’ambiente possono cantare vittoria o credenziali vari il merito è
tutto della popolazione di Tempera. Normalmente le case si
costruiscono dalle fondamenta e mattoni su mattoni. Se preferite
pietra su pietra. Così è stato. Oggi possiamo vantarci di avere un
biotopo, una riserva naturale di prima qualità grazie alla trenua
difesa che i cittadini di Tempera, ma non solo sono riusciti a mettere
in campo nel corso del tempo. Sono ancora vive le vicende di quando un
popolo intero “armato” di ragioni profonde e attaccamento alla propria
terra e alle proprie tradizioni difesero con intelligenza e trattori i
tentativi di captazione da parte del Consorzio di Bonifica. Così come
sono vive nella mente le immagini di quando Seconda oppose il suo
corpo e fece suonare le campane affiché un secondo tentativo di
manomettere la zona delle sorgenti risultasse vano. Al secondo
rintocco la fuga di politici e tecnici fu fulminea. Dobbiamo a questa
generazine la verginità di un posto che meriterebbe una rigidità
d’intenti da improntare e foraggiare. In questo senso
l’amministrazione comunale prima di dare inizio a qualsiasi intervento
dovrebbe incontrarsi con la popolazione di Tempera che sono i primi(ma
non solo) depositari di questo bene inestimabile. Consiglierei ai più
di abbandonare frasi di circostanza: ecocompatibilità, turismo
sostenibile. Parole spesso fuorvianti, che non colgono fino in fondo
il reale valore della riserva. Un confronto aperto e franco con la
popolazione è quindi necessario. Anche perché come diceva mio nonno,
un contadini saggio: “a volte la pratica fa il culo alla grammatica”
Alfonso De Amicis