E’ stata, si può dire, una vittoria delle donne giuste, la sentenza di
Anna Maria Tracanna (giudice del lavoro di L’Aquila), che ha disposto,
su richiesta dell’avvocata Francesca Ramicone, la reintegra dei 3
lavoratori e lavoratrici effettivamente licenziati dall’Aleandri
Bricolage srl il 17 giugno 2014.
A sostegno dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo,
l’azienda aveva addotto lo stato di crisi e la conseguente necessità
di una riorganizzazione aziendale.
Ma i fatti hanno smascherato le reali intenzioni dell’azienda, che
invece di procedere, come annunciato, al ridimensionamento delle
superfici di vendita e dell’organico per ridurre i costi, ha
incrementato entrambi dietro schermatura di un’agenzia interinale
(Manpower), con aumento dei contratti precari, demansionamento di
fatto e libertà di licenziamento.
Questi “fatti”, seppur puntualmente dimostrati in sede giudiziale, si
sono reiterati nell’anno corrente, dimostrando, di fatto, una condotta
aziendale antioperaia, intimidatoria e discriminatoria, nonostante
quanto sbandierato dall’azienda.
Ma questa vittoria non è stata solo tecnica o giuridica e non
appartiene solo ai licenziat@. Questa vittoria appartiene alla
solidarietà di classe e di genere che si è sviluppata con l’appello
delle donne, delle lavoratrici che hanno scioperato il 25 novembre
2013 contro la violenza, per chiedere lavoro per tutte, precarietà e
disoccupazione per nessuno, perché il lavoro è un diritto, la
disoccupazione è un delitto, è violenza. Questa vittoria quindi
appartiene a tutte le donne in lotta, a tutti i lavoratori e
lavoratrici, disoccupate e disoccupati, precari, giovani, che hanno
risposto a quell’appello, raccogliendo in 10 giorni oltre 300 firme da
tutta Italia per far rientrare i licenziamenti al Brico io di
L’Aquila.
Questa vittoria è anche il risultato di un’azione di denuncia e
mobilitazione di un sindacato di base e di classe ed è un segnale per
tutti i lavoratori e le lavoratrici.
A testa alta rientreremo al lavoro e continueremo a difenderlo!
La solidarietà è un’arma, solo la lotta paga!
Il 2014 è stato l’anno dei padroni, che il 2015 sia l’anno dei
lavoratori, l’anno del riscatto del lavoro sul profitto!
Luigia De Biasi, Slai Cobas s. c.