Siamo stati accusati e diffidati perché abbiamo detto che quell'accordo è anticostituzionale. Ma la sostanza è che con la sentenza di luglio la Corte Costituzionale ha affermato che no si possono condizionare la rappresentanza e i diritti sindacali all'obbligo della firma degli accordi. E ancora di più che i lavoratori hanno diritto a scegliere liberamente chi li deve rappresentare. L'accordo sulla rappresentanza nega questi principi, come definirlo de non incostituzionale? Ma non solo per questo motivo si viola lo statuto della CGIL. Le procedure di decisione e arbitrato sull'attività sindacale, le sanzioni anche pecunierie per le strutture e i lavoratori che fanno i delegati, le regole e lo spirito dell'intesa sulla rappresentanza violano lo spirito e le norme della costituzione democratica della CGIL. Si costituisce un sistema sindacale aziendalista e al tempo stesso centralizzato in forma autoritario, le autonomie delle categorie e i diritti democratici degli iscritti sono tutti sottoposti al controllo di conformità all'accordo. La CGIL, se applica l'accordo, deve non rispettare il proprio statuto. Per questo contestiamo la legittimità di tutte le decisioni prese e andremo fino in fondo nel farlo" Questo basta e avanza perché ci si opponga alla deriva autoritaria e corporativa che la maggioranza camussiana sta applicando verso la CGIL e il mondo del lavoro. soprattutto in presenza della peggior crisi che il capitalismo globalizzato sta producendo dal 1929. Ci vediamo, per tutti i compagni interessati a questo percoso alternativo, Venerdì 24 Gennaio ore 16,30 presso la saletta delle riunione in CGIL Compagni della II° Mozine