Stati d’ansia

lacrime e sangue
















di Alfonso De Amicis

La manovra sulla legge di stabilità non piace a confindustria. Giorgio
Squinzi ha definito la crisi attuale come una guerra. I danni sono
ingenti,  i morti sono molti e difficilmente, possone essere
contabilizzati. E' una guerra a bassa intensità, ma feroce. Chiede più
coraggio ai Letta Brothers. Ma i giovani rampanti rispondono "Non
sfasciamo i conti". Renzi, Letta, Serracchiani, tal Nardella sono più
realisti del re. Avanti tutta verso l'abbassamento dello spread e le
magnifiche sorti progressive di un mercato del lavoro secondo l'agenda
2000 del progressista cancelliere tedesco Schroeder.