Di Tina Massimini e Alfonso De Amicis
ROSS@ L’Aquila
Non c’è dubbio che il capitalismo nella sua forma matura ha assunto la
fisionomia di una religione monoteista. La sua ossessione:fare soldi
e trasformare tutto in merce a qualunque costo.
Il nostro è il tempo in cui i giovani, in preda alla disperazione intrappolati
tra odiosi ricatti, lavoro nero o fortemente sottopagati, si vedono costretti a
sottoporsi a colloqui e a forme concorsuali notoriamente manipolati
pur di accedere ad un lavoro purchessia.
E sempre con la speranza di non scoprire l’inganno o gli inganni.
La vicenda delle assunzioni presso l’aeroporto di Preturo è la
fotografia emblematica di questo schema istituzionale e produttivo.
Infatti alcuni giovani, pur in possesso di professionalità specifiche e assunti
a tempo indeterminato grazie ai contributi regionali finalizzati per
incentivare l’occupazione giovanile, nel giro di poche ore si sono trovati
costretti a trasferirsi in quel di Palermo con uno stipendio di 1000 euro al
mese.
L’alternativa: l’allontanamento dall’agognato lavoro.
Questo si apprende dal giornale online New Town. Troviamo grottesco che la
notizia sia stata relegata nel campo della cronaca, piuttosto che su quella del
lavoro o nello spazio della politica. Forse è il segno dei tempi caratterizzati
da una subalternità verso lo strapotere dell’economicismo e del mercantilismo.
dell’economicismo e del mercantilismo.silenzio del sindacato, ormai ruota di scorta
delle politiche di austerità imposte dall’eurocentrismo a conduzione tedesca.
E’ evidente invece la lungimiranza del filosofo sloveno Slavoj Zizek su
quanto da lui scritto più di dieci anni orsono sul “divorzio tra capitalismo e
democrazia”. Interrogato l’altra sera alla conduttrice di Fahrenheit su
questo presunto divorzio egli ha cosi risposto: “se ieri aveva i segni di
una ipotesi di studio di approfondimento, oggi siamo di fronte ad una strategia
circostanziata, soprattutto europea dove democrazia e sviluppo capitalistico
seguono strade opposte e contrarie”.
Ma la barbarie può e deve essere arrestata per non essere sopraffatti da
nuove forme di schiavismo e di asservimento. Esistono strumenti legislativi e
politici affinché vengano rispettati i minimi contrattuali? Se il sindacato, le
istituzioni amministrative e politiche, se il sindaco e le cosiddette forze
politiche – di maggioranze e minoranze – si mostrano assenti o distanti
esistono forze, centri di difesa giuridica che possono frapporsi allo
strapotere di queste organizzazioni feroci ed inumane?