Di Alfonso De Amicis Confesso che ho difficoltà a discutere politicamente della situazione aquilana. Le mura alte 2912 impediscono una fluida circolazione del confronto. In queste valli è facile camminarci. Difficile per le parole avere il senso di una definizione politico-istituzionale.Il post modermo, il post lavoro ha preso il sopravvento su tutto. Non c'è Pizzarotti docet. La prima immagine è quella meno veritiera. Dietro una immagine c'è ne un'altra e così via di seguito. Probabilmente l'ultima è quella più veritiera. Che cosa è la cosiddetta società civile aquilana? Esiste? E se esiste, quale le sue forme, la sua espressività? Facciamoci alcune domande, e se possibile diamoci delle risposte. Senza andare per le lunghe e volendo prendere per buono alcune fattualità di nuovo conio: la storia inizia il 6 aprile 2009. L'Epifania ma senza re magi. Prima l'occupazione del territorio, soft, musicale, mangereccia, e...molto operativa. Qualche contestazione, ma l'ingranaggio funzionava ed ha funzionato perfettamete perfettamente.Le vicende oggi di Amburgo hanno appreso, attinto dal comando e controllo aquilano. Li in terra tedesca si sono spinti in terra "nemica". Poi i primi problemi. Le manifestazioni, le contestazioni, la raccolta delle firme per una iniziativa di Legge Popolare per la Ricostruzione dell'Aquila. Non si raggiunse il minimo indispensabile, 50000 firme. Molti, moltissimi, aquilani non hanno firmato. Una ventata, via il fumo di un fuoco poco vivace. Poi la manifestazione Nazionale con una forte presenza "estera". L'occupazione dell'autostrada, le manifestazioni delle "carriole". La manifestazione a Roma. Cosa ha sedimentato tutta quata attività? Quale risveglio civico rispetto ad un passato recente e remoto? Il vecchio sopravanza un nuovo che non è mai nato. La crisi politica istituzionale dell'Aquila andrà avanti in presenza di questa amministrazione, ed eventualmente in presenza a delle nuove. In tal senso, devo confessare che tutta la vicenda delle carriole non mi ha mai convinto. Forse molto moderno sul piano comunicativo, politicamente un po opachi, tanté che la capitalizzazione fu sapientemente sfruttata da "Zizzetto" Lolli e compagnia cantando.Nelle circostanze date la riflessione si è spostata su due dilemmi: Sessualità, posizione della carriola infuocata, e le considerazioni, ironiche di Honoré di Balzac sulla ossessione piccolo borghese circa le abitazione nella Parigi ottocentesca. Un movimento individualista -proprietario tipico di una città piccolo borghese.Immota Manet. La società civile non esiste. E' una astrazione. A meno che non mi si spieghi: società civile è lo studente fuori sede? L'operaio che perde il lavoro? L'operaio della Menarini, della Dompè? I giovani presi per il tulo che hanno lavorato alle macerie? Gli studenti? O magari i Padroni dell'edilizia, i proprietari della case sfitte mai messe a disposizione dei propri concittadini più sfortunati? Costoro sono un unicum o rappresentano interessi di condizioni e cultura differenti? Diamine un po di chiarezza. Confesso ulteriormente che cerco di leggere la realtà attraverso strumenti, "cassetta degli attrezzi" che a molti possono apparire desueti.Anzi per molti sono "antichi". Tuttavia molti di costoro devono delle spiegazioni plausibili sulla crisi in atto. L'Aquila paga due volte questa condizione. Le poche righe scritte in fretta "veloci, con crampi allo stomaco". Sono sopraggiunte pensando agli scrtti di Marx sulla criminalità e L'Ideologia Tedesca. La criminalità da al potere la capacità di sviluppare le forze produttive, e l'opportunità di rinnovarsi nei suoi aspetti istituzionali.Magari nascondendoli. L'deologia tedesca offre una ulteriore lettura complementare la dove esorta a riflettere "che le idee dominanti sono le idee delle classi dominanti". In tal senso la storia di questa contrada è ancora tutta da scrivere. Avremo tempo di ritornarci perché le vicende di questi giorni offrono riflessioni più complesse e i cui risvolti istituzionali sono solo all'inizio.