Rientrerà stasera da Il Cairo la delegazione italiana degli attivisti della rete “Per non dimenticare” reduce da una fomentata missione nella Striscia di Gaza. Ieri, dopo aver passato nove ore nella “terra di nessuno” tra il confine palestinese e quello egiziano al valico di Rafah, sono riusciti alla fine a partire con destinazione Il Cairo da dove oggi pomeriggio partiranno per far ritorno alle loro città. “Abbiamo vissuto per qualche giorno il calvario che i palestinesi vivono tutti i giorni dell’anno”. L’assedio di Gaza, alternato ai bombardamenti israeliani (l’ultimo è di ieri sera), continua a pesare come un macigno su un milione di palestinesi rinchiusi nel più grande carcere a cielo aperto del mondo. Da un lato l’assedio, i bombardamenti, i ceccchini e le navi israeliane, dall’altro l’ostilità del regime egiziano che intende far scontare ai palestinesi di Gaza la permanenza al potere di Hamas, legata al movimento e al governo dei Fratelli Musulmani in Egitto che la giunta militare egiziana ha rovesciato. Un assedio su tutti i fronti che stringe un cappio al collo dei palestinesi gazawi da più di sette anni.
La delegazione italiana ha visitato i campi profughi disseminati nella Striscia di Gaza, eredità della pulizia etnica israeliana del 1948, in continuità con la campagna per il Diritto al Ritorno dei profughi che ogni anno si reca nei campi profughi palestinesi in Libano. Ha incontrato esponenenti politici e sociali di tutte le componenti del movimento di resistenza palestinese ed è andata a concretizzare la il sostegno con l’ospedale Al Awda con il quale c’è un progetto di solidarietà cominciato subito dopo il massacro dell’Operazione Piombo Fuso nel gennaio 2009. Il ritorno della delegazione consentirà ad una pattuglia di attivisti motivati di informare e agire nelle prossime settimane sulle esperienze e le realtà che hanno potuto verificare con i propri occhi, quegli occhi che la “comunità internazionale” subalterna a Usa e Israele continua a tenere chiusi sui diritti del popolo palestinese.