L’eclissi di una classe pseudo dirigente

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Di Alfonso De Amicis

Il tempo delle buone recite è finito. La condizione dell’Italia, ma anche della stessa Europa è drammatica. I dati economici sociali e politici annunciano tempeste. Qualcuno ha pensato bene di provare una sorta di avventurismo o di prove da scenari per una III guerra mondiale, magari modulando i connotati e il conflitto attraverso una guerra a bassa intensità o di nuovo conio.

L’Ucraina è il primo esperimento. La classe politica peninsulare cerca solo di prendere tempo. Non hanno la benchè minima percezione del dramma. Allora è tutto uno spettacolo.Renzi come attore è senz’altro più bravo dei suoi ministri, ma sempre attore è. Bisogna pur dirlo, non può neanche imitare, come politico s’intende, Ronal Reagan, i tempi sono diversi e, aggiungo che una minestra riscaldata non sempre è riproponibile per i commensali. Le soluzioni sui 10 miliardi di cuneo fiscale richiede scelte drastiche e di campo. O si elemina l’IRAP per le imprese o l’IRPEF ai lavoratori.

Altre strade sono impensabile. I grandi giornali, il giornale della Confindustria lanciano severi avvertimenti. L’economia e il sociale sono l’iceberg su cui il galeone di Renzi rischia di affondare. Certamente non preoccupa nessuna compagnia governativa l’alzata del tono di voce di Susanna Camusso che ha minacciato scioperi “se non saremo ascoltati”.

Figuriamoci per la controriforma Fornero dichiararono 3 ore di scipero (sic), oggi al massimo, possono continuare a dichiarare. La sensazione è che si arrivi ad un rompete le righe quanto prima. Le prossime elezioni europee chieriranno molti aspetti. Uno su tutto quello che pensano gli europeii dell’Europa del fiscal copmpact del patto di stabilità, dell’euro come moneta unica, esclusiva.